49 tombe volsche emersero all’inizio del nuovo millennio. Una quindicina d’anni fa, in villa comunale si tenne una conferenza riguardo il sito archeologico della zona “Fontanelle”, relativamente alla VII settimana della cultura. Da queste pagine, spesso ho parlato della nostra gloriosa capostipite, Camilla regina dei Volsci. Una storia che è parte di noi.
49 tombe volsche
Riguardo la località Fontanelle vicino il fiume Cosa, gli scavi iniziarono nel 99’. Si trattò all’epoca di quattro o cinque mesi di lavoro, poi ripresi nella primavera del 2000, che rivelarono la presenza di un insediamento tra la fine dell’VIII ed il IV secolo a.C. Due tombe erano affiancate con due deposizioni distinte.
Quindi non è affatto strano che a poche centinaia di metri ce ne siano oggi delle altre. I tecnici trovarono i relativi corredi funebri, composti da una scodella, un’anforetta ed un vaso piccolo. Quest’ultimo era collocato accanto al cranio dell’individuo. Le due tombe erano separate da lastre di calcare, in parte crollate. Probabilmente si trattava di sepolture riguardanti un unico nucleo familiare. Si trovo poi anche una terza tomba di donna piuttosto anziana. Forse fu sepolta avvolta in un tessuto, come sembrava suggerire la posizione.
I volsci
Nel settore est si scoprì, una serie di grandi buchi che facevano pensare ad una palizzata; forse relativa ad una recinzione ed emerse una fornace che si trasportò con “grandi manovre” per poterla studiare a tempo debito.
E’ importante ora mettere in ordine gli elementi che attendono di raccontarci come si strutturò il cammino dei nostri antenati, perché i ritrovamenti riguardo al popolamento di Frosinone in epoca preromana, anche se con dati frammentari, è in ogni caso una parte della nostra identità. Anzi siamo certi che in tutti questi anni, il materiale sia stato studiato a fondo. Molti reperti furono immagazzinati e aspettavano all’epoca d’essere restaurati e anche esposti al pubblico. Quindi a distanza di tanti anni a maggior ragione è necessario investire in risorse umane nonché economiche. Di recente poi durante degli scavi dell’ACEA sono emerse delle tombe, che si aggiungono alle altre 49 trovate molti anni fa.
Camilla regina dei Volsci
Sappiamo che i Volsci erano una popolazione molto “importante” per moltissimi motivi. Questo popolo, nostro antenato controllava il territorio grazie ad insediamenti d’altura, infatti, uno degli studi più recenti ha cercato di dimostrare che da ogni sito se ne vedevano almeno altri due. Tornando al sito archeologico degli scavi effettuati in zona “grattacielo”, a cui accennavo, che era quindi al centro della città di Frosinone, nei pressi di un distributore di benzina; fece pensare subito ad una “porta del tempo”.
Una porta aperta nel posto più insolito che si possa immaginare. Eppure emersero davvero ben quarantanove tombe, anche se le difficoltà non sono mancate! Con un po’ di fantasia non è difficile cancellare ogni traccia “di cemento moderno”. Immaginiamo di ritrovarci in mezzo alla vegetazione incontaminata ed in riva al fiume che è là a due passi!
Necropoli frusinate di 49 tombe volsche
Nel sito di De Matthaeis si rinvenne limo e ghiaia fluviali depositati in un’area certamente soggetta ad esondazioni. Intorno alle tombe a volte c’era un recinto di pietre, mentre in una tomba si trovò solo una lancia, che identificava un guerriero. In un’altra tomba, la numero sei, si trovò una specie di cucchiaio concavo che si chiama “strigile”, il cui uso era legato all’attività sportiva.
Si tratta di un oggetto che era in qualche modo simbolo di potere, serviva ad asportare gli unguenti dopo l’attività agonistica e fungeva un po’ da peeling! In una di queste tombe si rinvennero rinvenuti i resti di un adolescente di circa quattordici anni. E’ stato accertato che aveva delle degenerazioni ossee. Ma anche erosione dei muscoli, alterazione e iper flessione delle ginocchia dovute ad un’intesa attività fisica, quindi si deduce che quasi sicuramente lavorava ad una delle tre fornaci rinvenute in zona.
Satricum
Un altro individuo tra i tredici e i quindici anni d’età, aveva le stesse caratteristiche e probabilmente conduceva la medesima vita. Mentre in un’altra tomba si trovò un uomo di circa venticinque anni con schiacciamento delle ginocchia, che doveva quindi alzare quotidianamente dei grandi pesi. Era alto un metro e sessantacinque circa, non poco per l’epoca. Sul cranio dell’uomo emersero tracce d’anemia, conseguente d’una malattia infettiva o per carenza di ferro; quindi mangiava poca carne. Un altro uomo dell’età di circa diciassette o diciannove anni presentava ernie da stress, mentre una donna tra i trenta e i quarant’anni piuttosto alta, probabilmente filava viste le deformazioni ossee e presenta anche tracce d’infezioni non bene identificate. Dunque, queste persone si nutrivano piuttosto male e conducevano una vita dura, al limite della sopravvivenza!
Scavi in zona Fontanelle
Le fornaci sopra citate di cui una molto ben conservata, costituivano quindi il lavoro di molti uomini e attorno a quest’attività ruotava la vita di buona parte della piccola comunità. Purtroppo non è stato possibile scavare per tutta l’area del luogo, per via del limite invalicabile costituito dalle fondamenta dei palazzi. Forse più avanti sarà possibile anche mettere in relazione il sito di Fontanelle con la necropoli di De Matthaeis. L’importante sito dell’Interporto di Frosinone si svela, quindi c’è molto materiale su cui lavorare.
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