Al cuore non si comanda e ne sanno qualcosa un po’ tutti i cardiopatici italiani; le persone che soffrono di pressione alta e chiunque abbia il cuore un po’ “ballerino”.
Al cuore non si comanda
Noi italiani possiamo vantare uno dei migliori servizi sanitari al mondo, eppure siamo sempre “in pista” a segnalare disguidi e disservizi, perché se si ha “un cuore matto”, per citare il mai dimenticato Little Tony da San Marino, non puoi attendere e non si può procrastinare una visita o un controllo.
Chi è cardiopatico deve fare i conti con elettrocardiogrammi, ecocardiogrammi e screening che si devono affrontare periodicamente. Quell’ansia si accompagna ad uno stile di vita imposto e se poi qualcosa non “marcia” come dovrebbe, il cuore fa i capricci.
Chi è cardiopatico o ha avuto un trapianto, deve evitare motivi di stress e deve poter contare su una routine adeguata per condurre un’esistenza il più possibile serena; sapendo a priori di dover contare invece sui familiari a cui deve affidarsi e che preferirebbe disturbare il meno possibile. Al riguardo in quel di Frosinone qualche “bizza” c’è stata.
Un cuore matto
Un congruo numero di cittadini ha bussato al Tribunale dei diritti del malato di Frosinone, così come all’Associazione di Volontariato Frosinone Bella e Brutta. “Al cuore non si comanda” e qualcosa non ha marciato in modo adeguato. Le segnalazioni riguardavano proprio pazienti cardiopatici che avevano appuntamenti per controlli periodici; non rispettati ma procrastinati. E rinviati a date da destinarsi. Nel territorio abbiamo eccellenze ragguardevoli e una sanità molto migliore rispetto non solo ad altre zone d’Italia meno fortunate.
Ma anche rispetto a moltissimi paesi del mondo senza un ospedale. Eppure il cittadino deve sempre vigilare. Tali rinvii si sono ripetuti nel tempo, continuano e l’ansia del cardiopatico cresce e con essa la preoccupazione, perché il cuore non può e non vuole attendere, fa le bizze. In casi del genere ci si rivolge all’ASL per trovare una soluzione adeguata. Sapere di avere un buon interlocutore può rassicurare.
Associazione di Volontariato Frosinone Bella e Brutta
Sappiamo che in epoca COVID l’ospedale cittadino è stato fortemente sotto sforzo e sappiamo quanto il Pronto Soccorso sia quotidianamente sotto pressione. Per questo maggiori fondi e una cordata coesa di enti competenti, sono auspicabili per iniettare “plasma”, ovvero fondi per migliorare la nostra sanità. Servono medici e infermieri.
A quanto pare le varie associazione sempre “in pista”, finalmente, dopo le richieste, hanno potuto incontrare il Direttore Sanitario Aziendale della ASL; al quale è stata illustrata questa realtà critica che crea disagi non da poco, per le questioni che indicavo. Il suddetto direttore si è impegnato a risolvere dette questioni, nel più breve tempo possibile ed in settimana si dovrebbero avere riscontri in merito. E’ nobile l’impegno quotidiano delle associazioni, poiché specie chi è avanti con l’età e ha difficoltà a spostarsi, merita di essere ascoltato, compreso e capito. Tuttavia è molto ciò che possiamo fare.
Direttore Sanitario Aziendale della ASL perché Al cuore non si comanda
Ad esempio sarebbe auspicabile che la città, ma non solo, si dotasse di colonnine di defibrillatori dislocati in punti strategici. L’associazione Frosinone Bella e Brutta a suo tempo regalò un defibrillatore alla scuola Ignazio De Luca, quindi si può! In molte città, sia le associazioni, sia grazie a raccolte fondi e a donazioni, si è acquistato dei defibrillatori, che costituiscono una enorme potenzialità e grande sicurezza. Ricordo che laddove si è avuto la possibilità di avere un defibrillatore a disposizione, sono state salvate delle vite umane. Ad esempio a bordo campo durante una partita. Ecco, siamo anche noi sempre in pista, con associazioni, idee, proposte e voglia di avere una sanità sempre più adeguata, perché al cuore non si comanda.
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