Bravante maschera buffa di Frosinone. Forse pochi ricordano questo nome e tanti certamente non ne hanno mai sentito parlare. Non tutte le città e i paesi italiani hanno una maschera di carnevale propria. Frosinone invece ne ha una piuttosto originale.
Bravante maschera buffa di Frosinone
Certamente poi molti penseranno che “Il Generale” è la vera maschera di Frosinone, ma si tratta di un personaggio realmente esistito. Il generale Jean Etienne Championnet, era un soldato francese che versò molto sangue e non solo frusinate. Alla fine arde, esorcizzando il buio, l’inverno, le paure e forse anche reconditi retaggi ancestrali che arrivano da molto lontano. Bravante invece è una maschera carnevalesca vera e propria.
Chi lo ha pensato, lo ha voluto un po’ come un “brigante”, ma non cattivo, bensì sbruffone, un po’ smargiasso, spaccone, e divertente. C’è stata un’epoca in cui il basso Lazio era infestato dai briganti e di ogni genere. Storie e leggende su questi “pendagli da forca”, ancora sopravvivono nelle campagne e quei banditi non erano affatto malleabili. Il nostro Bravante invece è sbruffone. Racconta d’aver vissuto chissà quante avventure, e invece è solo un “ruba galline”.
Giancarlo Ricciardi
Tuttavia un tempo, dove c’era un brigante, anche se burlone, deve anche esserci un soldato. E qui entra in gioco “glie Zampitte”, ovvero un soldato dello stato pontificio, anche lui male in arnese. Insomma, una guardia del papa, che per definizione, dava la caccia ai briganti, nemici giurati.
Quindi, come tante altre zone d’Italia, anche la Ciociaria ha la sua maschera, che è di fatto, una figura burlesca reinventata nel 1973 per mano dell’artista Giancarlo Riccardi durante un’edizione dal celeberrimo carnevale frusinate. Alcuni lo snobbano il Bravante, altri dicono che è una sciocchezza, ma del resto a Carnevale i confini tra il vero, il falso, il gioco e la seriosità, sono molto labili. Sono un po’ come coriandoli, che vivono un istante e si perdono nel vento di Febbraio. Bravante dunque, questo è il nome della maschera, è un brigante spavaldo, spaccone e furbo.
Bravante il brigante sbruffone
Lui, dal portamento tacchinesco, da pavone, tronfio, ma che, come tutte le maschere italiane, risulta essere spesso impacciato o addirittura comico. Esiste un disegno dell’artista Gian Carlo Riccardi come dicevo. Un artista che ha frequentato nella vita, scrittori e artisti come Alberto Moravia, Cesare Zavattini, Libero De Libero, Giuseppe Bonaviri, Umberto Mastroianni e scusate se è poco.
Un artista che ha lavorato come scenografo e regista in RAI, ed è stato, redattore di riviste satiriche come Il Travaso delle Idee, Marc’Aurelio, La Tribuna Illustrata. Il Marc’Aurelio è un mondo che ci rimanda a Fellini, quindi il disegno, il grottesco, fanno onore a taluni personaggi del frusinate. Il disegno e la caricatura sono una grande ricchezza. Viva il Carnevale frusinate, viva la Radeca!
Fonte foto – Facebook/Frosinone
