C’era una volta in Italia – Giacarta sta arrivando. Lunedì 8 maggio ore 17:30 al Multisala Dream Cinema di Frosinone, in via G. Iacobucci 1, per assistere alla proiezione del film-evento dei registi Federico Greco e Mirko Melchiorre.
C’era una volta in Italia – Giacarta sta arrivando
Gli organizzatori saranno presenti dalle ore 17:00 per incontrare i partecipanti. Al termine seguirà un dibattito. Il film realizzato con il sostegno del gestore del Multisala, è stato promosso dal Comitato NO Biodigetori Frosinone-Valle del Sacco, in collaborazione con le associazioni e comitati che difendono salute e ambiente. Ma anche il potenziamento della sanità pubblica. Ovvero il Comitato No Biodigestori Frosinone – valle del Sacco, Associazione Frosinone Bella e Brutta – ODV, Coordinamento Frosinone Salviamo il Paesaggio.
Comitato Residenti Colleferro, Cittadini della valle del Sacco (Sgurgola-Anagni), Cittadinanza Attiva-Tribunale per i Diritti del Malato, Rigenerare Frosinone. AIPA (Associazione Pazienti Anticoagulati), Comitato Salute ed Ambiente ASL RM5, Comitato Libero a Difesa dell’ospedale di Colleferro. Poi Associazione Diritto alla Salute Anagni, Associazione Culturale Anagni Viva e Comitato Salviamo l’Ospedale di Anagni. Il film indipendente denuncia il graduale smantellamento negli ultimi trent’anni del Servizio sanitario nazionale.
Ospedale di Cariati
Si parla della resistenza dei cittadini per il mantenimento dell’ospedale di Cariati, in provincia di Cosenza. Rilanciata dall’appello di Roger Waters, fondatore dei Pink Floyd. La storia è stata ripresa dai registi ed accompagnata da interventi di intellettuali, medici, esperti e attivisti italiani e internazionali.
La forte opposizione dei cittadini calabresi, che hanno occupato l’ospedale pubblico di Cariati per ottenerne la riapertura, si è rivelata un potente strumento comunicativo; in grado di trasmettere al pubblico il valore e l’importanza della partecipazione attiva. Venendo a noi, dopo 12 anni il Lazio è uscito dal commissariamento della sanità pubblica. Ma il risanamento del deficit è avvenuto attraverso drastici tagli, come chiusura di ospedali e reparti. Inoltre riduzione di servizi ed assistenza. Purtroppo nel comprensorio vi sono poche tracce della medicina di base, che dovrebbe garantire la continuità assistenziale e la cura dei pazienti dimessi dagli ospedali, soprattutto a livello ambulatoriale e domiciliare.
Comitato NO Biodigestori Frosinone
Obiettivo fondamentale del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) è proprio il potenziamento dei servizi di prossimità. Parliamo di case di comunità ed ospedali di comunità, oggi inesistenti. E’ obiettivo che si scontra con le condizioni organizzative locali. La sanità pubblica, di fatto sempre meno accessibile e sempre più orientata verso il privato. Il Comitato NO Biodigestori Frosinone negli ultimi anni ha lottato per la salute pubblica, più di chiunque altro. Ancora ci troviamo davanti alla drammatica situazione del disastro ambientale della valle del Sacco.
Si tratta di un sito d’interesse nazionale da bonificare (SIN), istituito nel 2005. Riconosciuta dalla Regione la necessità di monitoraggio della salute dei residenti, dopo il 2015 il DEP-Lazio non si è più aggiornato lo studio epidemiologico, nonostante i dati emersi abbiano permesso di approfondire i meccanismi di contaminazione da beta esaclorocicloesano.
Biometano in Ciociaria – C’era una volta in Italia
Il rapporto del DEP-Lazio si concludeva con la raccomandazione alle Autorità locali d’informare la popolazione, di salvaguardarne la salute e offrire assistenza sanitaria adeguata, garantendo un continuo monitoraggio sanitario. La raccomandazione però non ha avuto seguito. La Regione ancora non ha iniziato la bonifica. Mentre di fatto si attua un modello di sviluppo che penalizza i territori. Proliferano, infatti, impianti di biodigestione anaerobica a Frosinone, Ferentino e Pratica, oltre a quello di Anagni già autorizzato. Quattro impianti nel raggio di poche decine di km per il trattamento di rifiuti e la produzione di biometano allarmano.
Quello previsto a Frosinone dovrebbe sorgere nel quartiere Selva dei Muli, in Via Antonello da Messina, della società Maestrale srl, all’ingresso della città. Sarebbe in un’area di circa 6 ettari a solo 1.200 metri dal popoloso quartiere di Corso Lazio, in prossimità di un altro ecomostro, la discarica di Via Le Lame.
Bonifica della Valle del Sacco
L’impianto tratterebbe annualmente 50mila tonnellate di rifiuti organici in entrata, ovvero dieci volte quanto prodotto dalla città. Circa 6mila tonnellate, importati da altre province e trasportati su gomma da 9.500 tir l’anno. Il Comitato NO Biodigestori – valle del Sacco ha formalmente chiesto l’archiviazione del progetto e rivolge un appello alla cittadinanza per contrastare il nuovo impianto. Al Comune di Frosinone e alla Consulta dei Sindaci ha richiesto di assumere iniziative formali per “fermare” l’impianto. Finora il Comitato si è scontrato contro un muro di silenzio, ma insieme alla cittadinanza ci si potrà battere per il diritto a vivere in un ambiente sano! Per chi non potesse essere presente alla proiezione e al dibattito dell’8 maggio alle ore 17:30, comunichiamo che il film sarà proiettato anche alle ore 20 e resterà in cartellone anche nei giorni 9 e 10 maggio con lo stesso orario.
