Cesanese del Piglio, un vino di grande qualità; uno dei migliori in assoluto dell’Italia centrale. Il Cesanese è la DOCG relativa ad alcune tipologie di vini prodotti nei comuni di Piglio, Serrone, Acuto, Anagni, Paliano in provincia di Frosinone. E’ possibile ricostruire l’antica storia di questo vino, con una congrua documentazione.
Cesanese del Piglio
La coltivazione del Cesanese annovera come prima testimonianza i georgici latini. Anche dopo la caduta dell’impero romano; la viticoltura conserva un ruolo di primo piano attestato da numerosi atti notarili custoditi nell’archivio capitolare di Anagni durante il medioevo. Questo vino è stato ampiamente commercializzato; si evince da contratti agrari conservati nei monasteri della zona.
Poi, sul finire del medioevo, il 30 maggio 1479, vennero emanati gli “Statuti della Terra di Piglio”; che regolavano ogni aspetto della Comunità. Diversi Capitoli degli Statuti riguardavano la vite ed il vino. Nel 1700, uno Statuto Municipale che ne imponeva la tutela. Un editto invece prevedeva pene severissime a chiunque avesse avuto l’ardire di recare danno alle vigne; sia per mano d’uomo che per tramite di bestiami. Inoltre, nel Cesanese, un secolo prima aveva parlato anche il letterato locale Rutilio Scotti. Egli attribuiva al vitigno la capacità miracolosa di “resuscitare la morte in ciascuno homo”.
Cesanese del Piglio e vini del Lazio
Dopotutto i medici l’avevano sempre consigliato come beneficio medicamentoso; argomento ancora oggi valido. Storicamente è nel 1825 che il Cesanese viene citato genericamente. E’ lui il vitigno “atto a produrre un vino generosissimo; con acini sferioidi, azzurri, nerastri”. L’aggettivo “nero” sarà introdotto nel 1877, undici anni dopo che quello di Affile otterrà la distinzione da quello Comune. Tra corsi e ricorsi storici, arriviamo al 1838, con il Libro Mastro dell’Abbazia di Subiaco.
Vi si trovano riferimenti alla vendemmia di Cesanese; relativamente a Subiaco e Piglio. Ancora, negli Annali della Facoltà di Agraria della Regia Università di Napoli del 1942 si legge ” i Cesanesi risultano avere l’assoluto predominio nella viticoltura della zona: il vino risulta, inoltre, molto apprezzato da tutti i consumatori; specialmente da quelli della Capitale i quali, si dice, dei Castelli conoscono ormai i soli vini bianchi e di Cesanese non apprezzano che quello di Piglio.”.
Viticoltura laziale
Orbene, nel corso dei secoli la viticoltura ha mantenuto sempre un ruolo principe nel territorio. Come del resto testimonia la Sagra del vino “Cesanese del Piglio”. Naturalmente i vini “Cesanese del Piglio”, si producono solo in provincia di Frosinone; su un territorio di alta e media collina, di circa 15317 ettari. Ci troviamo in ampie vallate sulle pendici dei Monti Ernici; specialmente nell’alta valle del Sacco. Si tratta di suoli con terre rosse derivate dall’erosione e dalla decalcificazione delle rocce sedimentarie calcaree proprie dei Monti Ernici.
Sono per la maggior parte di colore rosso scuro a causa degli ossidi di ferro e di alluminio liberi. Ci sono anche terreno con detriti di natura calcarea, con scarso contenuto di elementi nutritivi. Sono quindi terreni poco adatti allo sfruttamento intensivo, ma particolarmente adatti a una “vitivinicoltura di qualità, con basse rese produttive, conferendo ai vini particolare vigore e complessità”.
Monti Ernici
I vigneti sono compresi tra i 220 e i 980 m s.l.m. con pendenza variabile; ma spesso superiore al 10%. L’esposizione generale è verso ovest e sud-ovest. Restano esclusi dalla zona di produzione i terreni a quote troppo basse. La temperatura media annua è di 15,6 °C e insieme ad una elevata escursione termica giornaliera. Sono ottimali per una lenta e completa maturazione delle uve. La combinazione tra le caratteristiche del terreno ed i fattori climatici; determina un’ottimale maturazione e rapporto tra zuccheri e acidi. Si ottengono così vini con elevata struttura e grande equilibrio. Il “bouquet” del “Cesanese del Piglio”; è sicuramente dovuto anche alla prolungata maturazione dell’uva sulla pianta.
Bellissimo posto!