Cinque punti chiave per ribaltare un centro metropolitano! Capita spesso, scivolando per le vie della città, d’incontrare gente che si lamenta di questo di quello, ma poi di fatto, oltre a lamentarsi cosa si fa? Un plauso va alle associazioni ambientaliste che raccolgono rifiuti e tengono pulite delle zone semi selvagge a ridosso della città, ma non basta.
Cinque punti chiave
Mettendo in atto cinque punti “gold”, si potrebbe ribaltare di fatto una situazione legata ad un inquinamento drammatico. Dovremmo tutti prendere i mezzi pubblici, ma tanti sono scettici e forse sbagliano. La rete di bus cittadini è piuttosto moderna, funzionale, ma allora cosa non va? Potenziarla implicherebbe una iniezione di liquidi, e cercare di coprire delle zone ancora scoperte sarebbe meglio, magari usando mezzi più piccoli per le zone anguste e isolate, del resto altrove accade.
La vera svolta sarebbe la carta ricaricabile per pagare il biglietto, come succede a Londra e non vedo perché non potremmo farlo anche noi. Trovare un biglietto dal tabaccaio può essere difficile, una seccatura e non è detto che si trovi questo benedetto biglietto. Quindi avere in tasca una card ricaricabile, snellirebbe il tutto. Nel secondo punto veniamo alla nota dolente dell’immondizia che è ancora un problema, anche per i rifiuti ingombranti.
Card per trasporto pubblico
Il servizio è buono, allora perché la gente continua ad abbandonare sacchetti e divani ovunque? Semplice, perché si ha la percezione che il pattume non valga niente. Parlare di inciviltà è giusto, ma non risolve il problema a breve termine. Se invece ho dei mobili da buttare, chiamo il numero verde e quando arriva il furgone, mi ricaricano su una card dei soldi da spendere in beni di consumo anche piccole cifre, avrò un incentivo. Se poi per l’abbandono di sacchetti e delle deiezioni canine in giro, ricevo una salatissima multa, allora starò più attento.
Ci sono le telecamere e usiamole. L’italiano poi deve abituarsi a segnalare di più, denunciare, perché è un atto di civiltà, non “fare la spia”. Venendo al successivo punto, l’acqua che sprechiamo in città è una vera emorragia, per non parlare delle cassette delle acque di scarico dei bagni.
Compostiera di Comunità tra i cinque punti chiave
Di fatto scarichiamo acqua potabile. Se l’ente comunale incentivasse la popolazione a mettere serbatoi per raccogliere acqua piovana per lo scarico, sarebbe ideale, considerando la siccità che incombe. Abbiamo coperto tre punti, e non mi sembra male. Sempre per abbattere le tonnellate d’immondizia, esistono anche degli impianti di compostaggio di quartiere che potrebbero abbattere enormemente il flusso di rifiuti organici ed essere riutilizzati come concimi, il che sarebbe l’ideale. Sarebbe fattibile, specie in zone rurali. Infine credo sia arrivato il momento di mettere in piedi i famosi orti urbani, che altrove sono una realtà fantastica.
Abbiamo molte zone incolte in città, piene di rovi, vegetazione selvatica, sia a ridosso della città, sia dentro e rendere queste zone degli orti, anche a terrazzamento, avrebbe due risultati. L’insieme sarebbe pulito, ordinato e si produrrebbe frutta e verdura. Molte persone se ne occuperebbero volentieri. Come inizio non mi sembra male.
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