Emigrazione ciociara in UK, una realtà che parte dal ‘700. Da quell’epoca, molti giovani, tra cui artisti girovaghi, ammaestratori di cani, con la scimmietta, con il pappagallo nella gabbia; così come suonatori di organetto, di piffero, zampogna e di tamburello partivano.
Emigrazione ciociara in UK
Partirono anche molti mestieranti come il riparatore di piatti, l’arrotino, l’intrecciatore di vimini, l’ombrellaio, il fornaciaro e bimbi che pulivano i camini. Altro settore di successo è stato quello della diffusione delle friggitorie o di venditori ambulanti di fish & chips, ovvero pesce e patate. Nella zona ancora più a Nord, nel Fife, a Perth, a Dundee, una delle attività di svago e di passatempo della popolazione più seguiti erano dei locali.
Credo addirittura inventati in questi luoghi. Il bingo, è gestito ancora oggi in massima parte da alcuni intraprendenti ciociari di Atina e di Villalatina che vi hanno impiantato una struttura di molte decine di immense sale di giuoco e numerosi alberghi. Ad esempio, sono passati circa 130 anni da quando un certo Giuseppe Cerve giunse in Irlanda da Casalattico nell’Italia centrale. È venuto qui con molto poco, per trovare una vita migliore per la sua famiglia.
Ciociari in Scozia
Iniziò a vendere patate cotte sott’olio da un tumulo. Agli irlandesi è piaciuto così tanto che ha presto aperto il primo “Chipper” d’Irlanda dove ha iniziato a vendere fish and chips. È nata una tradizione irlandese italiana. Oggi ci sono circa 80.000 scozzesi di origine italiana che vivono in Scozia. Si ritiene che quasi il 70% degli italiani scozzesi possa far risalire le proprie radici alle sole due regioni della Toscana e del Lazio. Ci sono gruppi in ogni città.
Questo perché gli italiani e gli scozzesi hanno tradizioni comuni di ospitalità, generosità e rispetto. Nel 19° secolo molti italiani vennero nel Regno Unito per ragioni commerciali: come artigiani, artisti e performer; ma sono andati forse oltre l’integrazione. Teniamo presente che l’Unità d’Italia a metà del 19° secolo vide il crollo del sistema feudale che di fatto lasciò molti poveri senza terra. L’emancipazione cattolica aveva liberato molti italiani.
Ciociari in Irlanda
Gli artigiani potevano costruire chiese e molti furono assunti per svolgere questo tipo di lavoro specializzato nel Regno Unito. Alcuni non se ne sono mai andati. Gli italiani si sono guadagnati una reputazione per l’artigianato nella scultura e nel design e anche nell’industria delle esibizioni creative come il canto. Ci sono molte storie di poveri italiani che hanno risparmiato per un biglietto su una nave per New York, la terra delle opportunità.
Ma, a quanto pare, quando hanno raggiunto il Regno Unito sono rimasti. Purtroppo molti italiani sono stati reclutati come manodopera a basso costo da agenti senza scrupoli a Londra e si sono trovati sfruttati, lavorando a lungo, duro lavoro con poca paga. Nel 1901 fu creato il Commissariato per l’Emigrazione che mise fuori legge e controllava le pratiche senza scrupoli dell’immigrazione italiana. Vendere gelati per strada con arnesi semplici, ma con grande maestria è stata la svolta.
Emigrazione ciociara in Inghilterra
Carrettini di gelati, e poi anche di fish and chips, hanno fatto la fortuna di tantissimi ciociari; che hanno duramente lavorato, facendo dei figli dei professionisti rispettati.
Un’epopea che insegna cosa significa l’emigrazione, scritta vissuta da un popolo fiero e lavoratore come quello ciociaro.
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Molto interessante