Eusebio Di Francesco, da poco allenatore del Frosinone, è stato probabilmente uno dei migliori “colpacci” del mercato dei canarini ciociari. E per molti aspetti, la carriera dei leoncini di Maurizio Stirpe, l’elegante e stimato imprenditore che tanti c’invidiano, va un po’ di pari passo con quella di Di Francesco.
Eusebio Di Francesco
Sì è vero che la prima giornata di campionato non è andata bene, ma i giallo blu hanno perso con la vincitrice in carica del campionato e poi un libro non si giudica dalla copertina. Esordire in campionato puntando subito a battere gli scudettati 3-0 era un po’ temerario, e probabilmente poco realistico.
Ora però bisogna serrare le fila, perché zero punti in classifica, è una cifra che deve sparire subito. Tornando a bomba, vi starete chiedendo perché le carriere della squadra giallo blu e di Eusebio in questo momento si somigliano. Innanzi tutto, dopo qualche tempo di decantazione, il Frosinone si riaffaccia in serie A e lo fa dalla porta principale. Anche Di Francesco torna dopo un paio d’anni alla guida di una squadra di serie A. Ragion per cui entrambi hanno voglia di tornare alla grande e lasciare il segno. Nel calcio conta giocare bene, ma non basta.
Stadio Benito Stirpe
In bacheca non possono starci solo ragnatele illuminate da faretti e questo vale per le squadre, quanto per gli allenatori. E’ indubbio che Eusebio Di Francesco, che prende il nome da un grande calciatore del passato, sia un tecnico di talento e ora ha l’occasione della vita per dimostrare quanto vale.
Un uomo di carattere, infatti, quando era un ragazzo che giocava l calcio, la sua prima convocazione in nazionale arrivò nell’estate del ’97. Di Francesco però rifiutò la convocazione perché doveva era in forze al Piacenza, e doveva giocare lo spareggio contro il Cagliari per rimanere in A. Se questo non è carattere, ditemi voi cosa lo è! Nella sua storia poi la Roma ha avuto un ruolo focale, squadra in cui lui arrivò all’età di 28 anni, un momento di svolta per un calciatore, in cui quasi tutti hanno fatto vedere che carte hanno da giocare.
Sambuceto Abruzzo
Sembra che all’epoca, Sensi riuscì a convincerlo a mettere la firma giallo rossa. Era necessario? Direi di sì, perché avevano cercato Eusebio anche Juventus, Milan e Inter. Scelte ponderate quindi, ma anche scelte emotive e sentimentali.
Ciò fa ben sperare i ciociari, con una squadra, un tessuto sportivo e una tifoseria sane, che ben dovrebbero legarsi con lo stile di Eusebio Di Francesco. Gente solida quella abruzzese. Lui, originario precisamente di Sambuceto, una zona molto sviluppata a pochi passi da Pescara e Chieti. Sambuceto è di fatto lo snodo commerciale più importante della zona. Si caratterizza da di molte industrie. Comunque, la scelta di restare a Roma fu azzeccata, poiché fu Eusebio, uno degli artefici della vittoria dello scudetto romanista nel 2000-2001. Di fatto, è l’unico trofeo da lui vinto e non si stenta a credere che abbia una voglia matta di aggiungere qualche coppa sulla sua mensola.
Maurizio Stirpe – Eusebio Di Francesco
Di Francesco ha anche tentato la strada dirigenziale prima come team manager della Roma e poi come direttore sportivo della Val di Sangro, ma era la panchina il suo posto ideale. Un dettaglio non trascurabile è che da allenatore in media ha vinto pressappoco una partita su due e non è male come media, anzi. Pescara è un po’ il suo cuore, casa sua insomma, ma non ha mai giocato nella squadra della propria città natale. L’ha allenata con buon successo. Sempre nel Pescara ha giocato suo figlio Federico, nato a Pisa. Di esperienza, ma allenatore ancora giovane, è come se Di Francesco abbia atteso a lungo un’occasione come quella con i canarini. E’ questo il momento di dimostrare di che pasta è fatto. Chiamato dal Ds Angelozzi a sostituire Fabio Grosso anche lui di origine abruzzese, Di Francesco deve pensare un po’ oltre la “salvezza”, non sarebbe abbastanza.