Giulio Andreotti e la Ciociaria; una storia lunga, fatta di rapporti coltivati per almeno cinquant’anni, non solo di vita politica, ma anche di amicizie. Lui un uomo che piaccia o meno; ha disegnato e influito per una buona parte, nel tessuto sociale di quest’Italia repubblicana dal dopoguerra in poi. Si occupò anche di Cinema, quando, autori e registi tribolavano per via della censura, all’epoca molto attiva e severa.
Giulio Andreotti e la Ciociaria
Il divo Giulio, o Belzebù come lo chiamavano, durante il boom economico, strinse la mano alla Ciociaria; con cui ebbe sempre un rapporto privilegiato. Anche il frusinate negli anni sessanta ambiva alla lambretta; alla 600 a rate, e poi il frigorifero, il televisore e anche se in modo un po’ sconnesso, anche Frosinone visse quel “boom economico”, al suono del Cantagiro; tra una crescita scolastica e l’emancipazione, lenta ma inesorabile.
Andreotti è stato testimone di tutto questo. Egli di fatto nasce a Roma, e all’inizio non è stato facile per lui, essendo rimasto orfano di padre molto piccolo. Ma la famiglia è originaria di Segni, proprio a ridosso della Ciociaria; in cui da politico, avrà sempre poi una sua “enclave” granitica. Nel frusinate non si contano gli aneddoti, le amicizie con politici locali, gli eventi, e i legami che per moltissimi anni, hanno contraddistinto la vita politica di Andreotti.
Grattacielo Edera
Un legame stretto, una “sacca di voti”, anzi una valanga e una realtà che è stata importante e che appartiene ad un’altra epoca. Qui nel frusinate, l’imprenditoria, la piccola industria, sono nate, anche grazie a Giulio Andreotti e lui non ha fatto mancare mai il suo sostegno. Ad esempio ancora si ricorda la presenza del politico romano all’inaugurazione dell’importante monumento-scultura di Viale Mazzini, creato da Umberto Mastroianni. All’epoca lo scultore avrebbe voluto la sua opera sul Belvedere.
Anzi, voleva il monumento contro tutte le guerre sospeso nel vuoto “sul Belvedere”, cosa impossibile per motivi di sicurezza, per via delle tonnellate di peso su una parete tutt’altro che sicura. Inoltre il costo sarebbe stato proibitivo. Infine, attendendo Andreotti per l’inaugurazione; si investirono circa 20 milioni di lire per spianare una zona di Viale Mazzini e il monumento si collocò lì dove è ancora; esposto alle intemperie, come l’autore voleva.
Permaflex
Tuttavia Andreotti, fu presente a Frosinone in molte altre occasioni e per molti altri eventi. Ad esempio per la nota Permaflex. Ancora si favoleggia del grande stabilimento; dove s’impiegarono centinaia di operai, diretta per molto tempo da Licio Gelli. Le strutture erano vicino l’autostrada, in un punto nevralgico, e hanno davvero fatto la storia dell’imprenditoria della Ciociaria intera.
Oggi si parla molto di una riconversione della struttura, per darle una seconda vita. Oppure ricordiamo anche Andreotti come ministro dell’Industria e del Commercio; per presenziare all’evento di inaugurazione del grattacielo “Edera”, che all’epoca fu un’opera faraonica e che rappresenta architettura moderna della zona bassa di Frosinone. Così si espresse Andreotti : “Auspico, che nell’ambito dell’area industriale della provincia di Frosinone possano insediarsi industrie ausiliarie dell’Alfa Sud (…) L’industrializzazione rappresenta per la Ciociaria una realtà concreta che ha tracciato(…)lo sviluppo di tutta la zona, e un ulteriore progresso dell’intera Ciociaria”.
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