Gnomi sull’Appenino, avvistamenti o suggestione? - itFrosinone

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MITI E LEGGENDE STORIE

Gnomi sull’Appenino, avvistamenti o suggestione?

Oasi Naturale Di Frosinone

Gnomi sull’Appennino? Qualcuno avrà già alzato il sopracciglio, pensando alla burla di un buontempone, oppure a qualcuno che ha alzato troppo il gomito. Andando per boschi, in zone poco battute in cerca di funghi, ci si può lasciar suggestionare da strani tronchi, ombre e profumi particolari.

Gnomi sull’Appennino

Eppure qualche scricchiolio potrebbe suggestionare cuori timorosi. Senza scomodare la scienza, è palese che nessuno è mai riuscito a dimostrare l’esistenza degli gnomi. Così come è altrettanto vero però che nessuno ha mai scientificamente dimostrato il contrario. Comunque si sa che quella in corso è stagione di funghi e castagne; e si va in zone di tartufi dove sembra che l’atmosfera sia particolarmente densa di odori che si mescolano, in una dimensione quasi fiabesca.

gnomi sull'appennino - Prato Di Campoli in foto

Nell’assoluto anonimato, per evitare comprensibili sfottò al bar, qualcuno ha voluto rivelare d’aver visto per qualche secondo proprio uno “gnomo”. Qualche tempo fa, un signore di 72 anni, che chiamerò Pino, cercatore di funghi abituale, tornando a casa un po’ spaventato e un po’ eccitato ha confidato alla moglie di questo inaspettato fuggevole incontro. Ma la gentile consorte, non ha fatto altro che guardarlo con aria pietosa.

Avvistamenti di creature nei boschi

Deluso, il nostro amico ha lasciato da parte quest’argomento per evitare di rivedere ancora “quello sguardo” umiliante. In ogni caso, un po’ oralmente, un po’ attraverso documenti, diamo qualche indicazione, perché non si sa mai, potrebbe capitare anche a voi di fare l’insolito incontro. A dire il vero non sono pochi quelli che hanno fatto un avvistamento simile.

Gnomi sull'Appennino - Casetta mimetizzata

Si dice che gli gnomi siano alti da 10 a 15 centimetri e peserebbero da 250 a 300 grammi. Sembra che possano correre molto più in fretta, e saltare piuttosto in alto. Sarebbero anche sette volte più forti dell’uomo. Avrebbero case esposte a nord-sud, in cui crescono muschi e licheni. Meglio tra due querce, scavate sotto le radici di un albero. Alcuni documenti dicono che gli gnomi saprebbero riconoscere funghi ed erbe; distinguendo le piante commestibili da quelle velenose, e gli animali buoni da quelli aggressivi. 

Gnomi sull’Appennino e cercatori di funghi

Fischierebbero fortissimo, per avvertire i compagni, anche a grande distanza del pericolo! Si narra comunque che siano entità benevole, dotate di una sapienza superiore a quella umana; burloni, ma timidi e diffidenti verso gli esseri umani, perciò tenderebbero a vivere isolati. Il nostro amico Pino, andando per funghi, avrebbe visto proprio un esserino simile, un po’ tarchiato in piedi su un ramo basso. Lo avrebbe visto barcollare come se si fosse spaventato e poi schizzare via velocissimo come un furetto. Secondo Pino aveva stivaletti di pelle scura e pantaloni e casacca marrone un po’ grezzi.

Gnomi sull'appennino - Casette sotto terra

Ricorda due occhietti scintillanti come capocchie di spillo. Sarà stata suggestione? Quello avvistato era forse uno scoiattolo con un pezzo di stoffa rubacchiato? Forse non lo sapremo mai. Comunque tanti avvistamenti tendono a combaciare. Sappiamo poi che esistono scritti sulla sapienza degli gnomi riguardo le proprietà magiche delle erbe e dei metalli.

Dialogo di un folletto e di uno gnomo – Operette morali di Giacomo Leopardi

Dalle piante ricaverebbero erbe per curare le malattie. Sarebbero comunque degli esseri benevoli che conoscerebbero il linguaggio degli animali. Insomma delle creature come angeli custodirebbero i boschi. Inoltre gli gnomi italiani sono descritti bene nel libro Il fantastico mondo degli gnomi di Dario Spada. Nel libro Ardusli e gli gnomi dell’Appennino, Giovanni Zavalloni descrive un piccolo popolo che vive in una valle segreta dietro una cascata dell’Appennino Tosco-Emiliano. Si narrano leggende di piccoli esseri, chiamati Barabén, oppure Barabanén, o anche Mazapécc, Sèltapécc; o più semplicemente spìrit, che avevano l’abitudine di giocare scherzi di ogni genere ai viandanti sui sentieri boschivi. Ispirandosi parzialmente a quelle leggende. Guido Gozzano racconta di gnomi in La danza degli Gnomi. Celebre poi il Dialogo di un folletto e di uno gnomo, dalle Operette morali di Giacomo Leopardi.

Guido Gozzano e La danza degli gnomi e gnomi sul’Appennino

In alcune zone si parla di gnomi sanguinelli o salvanelli; creature accomunabili agli gnomi e ai folletti che vivono tra le rocce e nelle tane ricavate alla base degli alberi. Esseri positivi e amichevoli, che si limiterebbero a fare degli scherzi agli esseri umani. In alcune valli si sono conservate nella tradizione popolare alcune leggente sui folletti locali, chiamati Bragola e Pelus di Kongau. Questi folletti velocissimi ad intrufolarsi ovunque, coperti da pochi abiti a brandelli e con occhi piccoli e scintillanti. Non sappiamo se il signor Pino, cercatore di funghi abbia davvero visto uno gnomo o sia rimasto suggestionato, tuttavia, attendiamo fiduciosi una prova!

Gnomi sull’Appenino, avvistamenti o suggestione? ultima modifica: 2022-11-15T08:27:49+01:00 da simona aiuti

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