I Piloni di Frosinone da restaurare e la storia romantica

I Piloni di Frosinone, una risorsa di convivialità e condivisione per la città. Per capire come e perché quest’opera all’epoca avveniristica nacque, bisogna fare un bel passo indietro. Oggi se ne è persa la memoria, ma le distruzioni, i saccheggiamenti e le stragi di civili, operate dalle truppe napoleoniche, lacerarono Frosinone nel profondo alla fine del ‘700. La città era provata, bisognava ricostruire e curare le ferite.

I Piloni di Frosinone

Come sempre, con spirito indomito, i frusinati si rialzarono e aprirono velocemente molti cantieri. Nacquero così Via Cesare Battisti, Via Minghetti, Viale Roma e l’attuale Corso della Repubblica.  Si costruirono nuovi palazzi, come quello della delegazione apostolica e palazzo Munari. Come si evince, Frosinone si stava “ampliando” e si erano creati dei dislivelli.

La costruzione dei Piloni, si rese necessaria. Questa sorta di sopra elevata che conosciamo con il nome di Piloni, doveva quindi collegare la zona che scendeva da Santa Lucia, con quella del monumento Turriziani per capirci. C’era una parte più bassa, con case dotate di cantine, finestre e usci che con un terrapieno sarebbero state sepolte. Non si poteva seppellire una parte della città, che invece successivamente trasse beneficio da questa opera pubblica. Si può intuire la vita che si svolgeva sotto le arcate dopo la costruzione definitiva.

Sopraelevata di Frosinone

Possiamo farlo, immaginando e guardando la scalinata che da sotto i Piloni, sale e sfocia nella pizzeria storica “Il Grottino”. Al riguardo si costruirono i Piloni piuttosto scostati dal caseggiato, lasciando un passetto; che esiste ancora ed è percorribile lungo tutte le diciotto volte in muratura. Si possono ancora individuare i muri, le aperture e questo passetto si potrebbe riutilizzare. All’epoca vi era una sorgente, che dovrebbe essere stata poi incanalata verso il fiume.

Come molti sanno, le donne potevano recarsi sotto i Piloni nei lavatori pubblici; dove scorreva acqua in abbondanza. Al riguardo, chi passa oggi a piedi non sopra, ma da basso, davanti i Piloni, può udire acqua scrosciante, che scorre incessantemente. La sorgente potrebbe avere un nuovo uso pubblico. I Piloni quindi s’inizia a costruire quest’opera nel 1822; e finiti nel 1823. Parteciparono un po’ tutti i cittadini, a quella che era un’opera grandiosa per l’epoca.

Restauro dei Piloni di Frosinone

La cittadinanza era orgogliosa del progetto e si dette da fare per partecipare e contribuire come poteva. Un po’ tutti collaborarono. Si videro popolani e nobili collaborare spalla a spalla con le barozze; che trasportavano i ciottoli e la breccia dal Cosa. Al progetto lavorarono anche i detenuti del carcere frusinate; che per il codice penale dell’epoca, potevano lavorare in opere di pubblica utilità. La gente aveva intuito che questa sopra elevata avrebbe non solo dato slancio alla città, ma le avrebbe dato lustro e sarebbe stata moto utile; per rendere più bella e funzionale la città.

Chi passeggia sopra le arcate, passa quindi sopra una sopraelevata del 1800, eretta con la tecnologia dell’epoca. Si occupò di seguire i lavori; l’ing. Agostino Cavara di Bologna della Delegazione Apostolica. La mano d’opera principalmente arrivava dall’impresa Cristoforo Apolloni di Frosinone. Tuttavia, come accennavo, tutti dettero una mano, volendo fare parte del progetto.

Sopra elevata di Frosinone

Appena finite, questa serie d’arcate svettanti; ebbero la definizione di salotto bello di Frosinone. Sotto i Piloni la via in cui passiamo in auto non c’era ancora. Via De Gaspari è molto recente. C’era poco più di un sentiero, un viottolo da cui si raggiungeva il fiume passando tra la vegetazione e qualche casupola; dove nel dopoguerra si lavano ancora i panni. Orbene, per realizzare questa via, si dovette abbassare il livello su cui poggiano i Piloni stessi.

In ogni caso, la sopraelevata ottocentesca frusinate, oggi necessita di un restauro radicale. Il tempo, le infiltrazioni e l’assenza di manutenzione, ha reso la struttura “male in arnese”. Esiste un progetto moderno e innovativo, che dovrebbe interessare i Piloni. Tuttavia, esistono anche varie altre idee. Alcuni vorrebbero un restauro classico, un po’ stile Liberty. Altri vorrebbero vedere delle botteghe; e riaprire gli accessi chiusi, con qualche installazione artistica.

Arcate in muratura a Frosinone

Addirittura si vorrebbe riaprire i caseggiati antichi chiusi e riportare alla luce quella parte della città; restituendo di fatto un pezzo del centro storico di Frosinone. La foto di copertina, con una grafica molto semplice e senza pretese; mostra quanto sarebbe graziosa la zona dei Piloni con un restauro anche solo “visivo” e con del verde curato.

fonte foto disegni-arch. Giovanni De Vincentis

© Riproduzione riservata