Il maritozzo è uno dei dolci romani più amati in assoluto. Si tratta di un dolce molto antico, leggermente mutato nel tempo. La sua storia risale al tempo dei Romani. All’epoca esistevano, infatti, delle pagnotte di pane non molto grandi; addolcite dall’aggiunta di miele e uvetta.
Il maritozzo ricetta e storia
Si trattava di un dolce pasto sostanzioso e nutriente che coniugava al contempo bontà a praticità. Anticamente lo preparavano le mogli per i mariti; quindi da questo “dolce panino” probabilmente derivarono i maritozzi moderni. A quanto pare, la ricetta originale prevedeva proprio l’aggiunta di uva passa. In tempi più recenti il maritozzo era l’unico peccato di gola che ci si poteva concedere durante la Quaresima.
Durante questo periodo, il maritozzo si definiva, scherzosamente “er Santo Maritozzo”. La forma era più piccola, inoltre era più scuro e c’era tanta uvetta, pinoli e scorzetta d’arancia candita. Molte sono le leggende e i racconti che ruotano attorno al nostro maritozzo. Artisti e poeti della tradizione, hanno lodato e cantato il dolce romano per eccellenza. Ricordiamo Giggi Zanazzo, Adone Finardi, Giuseppe Gioacchino Belli. Si narra allegramente che il maritozzo si donasse dal ragazzo alla propria fidanzata il primo venerdì di marzo.
Dolci del Lazio
All’interno si nascondeva un anello o comunque un oggetto d’oro. In quest’occasione il futuro marito prendeva proprio l’appellativo di “maritozzo”. Sul maritozzo si facevano anche dei disegni di zucchero. Avremmo potuto vedere due cuori intrecciati, due mani unite, oppure un cuore trafitto da una freccia. Si evince da (Zanazzo, Usi, costumi e pregiudizi del popolo di Roma, 1907). Oppure si realizzava con la stessa pasta un maritozzo a forma di cuore.
Le ragazze lo regalavano al più bel giovane del paese; che secondo la credenza, avrebbe sposato l’artefice del più buono. “Me stai de fronte, lucido e ‘mbiancato, la panna te percorre tutto in mezzo, co ‘n sacco de saliva nella gola, te guardo ‘mbambolato e con amore. Me fai salì er colesterolo a mille, lo dice quell’assillo d’er dottore, ma te dirò, mio caro maritozzo, te mozzico, poi pago er giusto prezzo”! (Ignazio Sifone, Ode ar maritozzo, Garbatella, 1964).
Ode ar maritozzo
Acqua, farina, lievito, zucchero, latte, uova e burro o olio. Un’antica ricetta fatta di ingredienti semplici, ma che promette di estasiare il palato di tutti. È il maritozzo, una pagnottella soffice, spaccata a metà e riempita di panna montata o di crema. Molte sono le varianti che si conoscono: tradizionale con panna, quaresimale con uvetta e pinoli, ricoperto di cioccolato, ma anche farcito con prodotti salati come burrata, pomodoro, pesto e baccalà.
Esistono anche delle varianti gluten free o vegan, realizzate per accontentare chi al maritozzo non proprio può rinunciare, e a ben ragione. Come pochi altri prodotti, il maritozzo può accompagnare il palato per l’intera giornata: dalla colazione allo spuntino di metà mattina, dal pranzo all’aperitivo, ma anche come dolce post cena – golosa ricompensa dopo una lunga giornata di lavoro. Fare i maritozzi a casa non è poi così difficile, anzi, ecco la ricetta.
Pasticceria del Lazio
Per il lievitino procuratevi 50 gr. di farina 00, 50 ml di acqua, 5 g di lievito di birra e 1 cucchiaino di zucchero. Per l’impasto serviranno 200 g di farina manitoba, 20 ml di latte, 50 g di zucchero, 40 ml di olio di semi, 1 tuorlo, scorza d’arancia. Occorrerà 1 tuorlo per spennellare con un cucchiaio di latte. Non dimenticate 200 ml di panna da montare. Inizieremo facendo sciogliere il lievito di birra nell’acqua, insieme allo zucchero e alla farina.
Lasceremo lievitare per circa 1 ora. In una terrina, aggiungeremo all’uovo, lo zucchero, il latte, l’olio e la farina. Successivamente aggiungete al composto, il lievitino e la scorza di arancia. Lavorate l’impasto fin quando non avrà una consistenza morbida ed elastica.
Dolci del Lazio
Lasciate lievitare l’impasto per 4 ore in luogo tiepido. Formate dei panini un po’ allungati e disponeteli in una teglia rivestita di carta forno e lasciateli lievitare per almeno 40/50 minuti. Quando i maritozzi saranno lievitati, spennellateli con tuorlo e latte ed infornate a 180° per circa 15/20 minuti. Quando saranno freddi, farciteli con la panna montata.
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