Il Pataffio girato in Ciociaria, fa pensare a qualcosa di evocativo, con questo titolo un po’ a metà strada tra il pastrocchio e il pasticcio. Il set è per lo più ciociaro, poiché in questa terra che ha sempre avuto una grande vocazione cinematografica; dai tempi di Nino Manfredi, ben si mostra e si svela tra ciack e doppiaggi in modo eccellente.
Il Pataffio girato in Ciociaria
Avevamo visto tanti anni fa un film dal titolo “il Papocchio”, ma questo Pataffio fa alzare il sopracciglio per curiosità. Il film è tratto dall’omonimo romanzo scritto da Malerba; dai toni della narrazione buffa; si muove sgangheratamente tra vie mal messe, in un medioevo pieno di fame e non poca carestia. I nomi dei personaggi sono già un eloquente programma altrettanto evocativo. Abbiamo il Marconte Cagalanza e la marcontessa Bernarda grassa e scontenta.
Tutto attorno una corte abbastanza male in arnese, “stortiganccola”, non poco disgraziata e direi alquanto approssimativa. Vi sono un manipolo di soldati raccogliticci, arrugginiti e alquanto affamati. Ahimè i contadini sono altrettanto squadernati senza un verso, e se possibile più affamati ancora. Raramente qualcuno trova un pollastro a cui tirare il collo, o un somaro cotto, che all’epoca doveva essere una leccornia; più spesso comunque lo sogna, ma resta una chimera.
Armata Brancaleone Mario Monicelli
Come molta filmografia ci ha sovente raccontato, alla fame non c’è mai fine, specie in talune epoche. E’ questa è la trama che accomuna contadini e ben sgangherati signori. Lungo tutta la pellicola, si parla un bellissimo e gustoso linguaggio maccheronico semi romanesco; un bel po’ semi latino, o semi qualcosa d’altro che ricorda una poltiglia ciociara e dintorni ma comunque laziale. Alcuni l’avranno subodorato, ma questo film che fa già simpatia, parente prossimo della Armata Brancaleone di Mario Monicelli.
Riguardo la Ciociaria, il film è stato girato di fatto tra il castello di Vicalvi, ben noto per leggende di fantasmi raggelanti e spaventosi; ed Arpino, che ha concesso gli interni, ricco di dimore ragguardevoli. Il Pataffio, diretto da Francesco Lagi; è tratto quindi dall’omonimo romanzo buffo di Luigi Malerba, ambientato nel Medioevo. Già, fa anche un po’ pensare a scenari leggendari del tipo, “Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno”.
Castello di Vicalvi
Si tratta comunque di un buffo romanzo che si muove in un medioevo pieno di fame e carestia. Nel film si dipanano le avventure di questo gruppo di soldati e di cortigiani con a capo Marconte Berlocchio e la sua recente sposa Bernarda. Giunti quindi in un remoto feudo, il gruppo raffazzonato si rende subito conto che intorno al castello fatiscente non c’è quello che si aspettavano. Nei paraggi vivono solo villani per nulla disposti a farsi governare e alquanto recalcitranti.
Tra appetiti profani e sacri languori, militi sgangherati e povere anime, ha inizio un racconto sulla libertà, la fame, il sesso e il potere. Nel cast sono presenti Lino Musella, Valerio Mastandrea, Alessandro Gassmann e Giorgio Tirabassi. Girato come dicevo in Ciociaria, tra il castello di Vicalvi e la bella Arpino.
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