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Jago nato per essere scultore e per “incarnificare” il marmo

Jago nato per essere scultore - La Pietà Di Jago esposta in chiesa
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Jago nato per essere scultore, immaginifico, talentuoso, creativo e sbalorditivo quanto geniale. Lui, lo scultore ciociaro che ha nelle mani l’arte di Michelangelo, o forse di Fidia. I cuori di pietra di Jago pulsano davvero e le sue creazioni sembrano vivere, fatte di carne e sangue. Jacopo Cardillo pare avere nelle mani il potere di dare un soffio di vita al marmo, affinché possa librarsi dalla immobile materia e volare, come la Santa Teresa D’Avila del Bernini.

Jago nato per essere scultore

Jago rende la granitica fatica della scultura, impalpabile poesia, lieve e profonda. Gronda phatos da ogni scheggiatura marmorea e picchia sulla pietra obbligandola a piangere, rendendola stupefacente, eterna e leggera come il vento; come se fosse tornato Canova. Jacopo Cardillo ha lavorato nel suo studio anche durante la pandemia, anzi forse stare solo in studio per molto tempo ha aiutato la sua concentrazione.

Jago nato per essere scultore - Bimbo Di Jago in Piazza del Plebiscito

In quel periodo lasciò in Piazza Plebiscito un’opera intitolata “Look down”; in cui c’è un bambino incatenato per terra. E’ stato come comunicare il messaggio di una società schiacciata da una crisi terribile, in cui i più indifesi sono come incatenati e incapaci di spezzare quelle catene. Il mondo si è accorto di lui. Egli tuttavia non vive in un attico a Manhattan, o in un quartiere chic di Parigi. No, lui non si comporta da star. Lo studio di Cardillo è in una chiesa abbandonata.

Il figlio del vento

La chiesa di Sant’Aspreno ai Crociferi di Napoli. Ci troviamo nel rione Sanità, in cui trova ispirazione e a cui lo scultore ha donato un’opera formidabile, “Il Figlio velato”. La nascita dello studio/atelier dell’artista qui, è stata possibile anche grazie al Fec, ovvero il Fondo edifici di Culto; il Dipartimento del ministero dell’Interno. E anche per l’intervento della Curia napoletana, attraverso padre Antonio Loffredo. Ogni volta che nasce una nuova opera, Jago torna a stupire e al contempo a emozionare. L’ultima sua creatura poi, dall’aspetto monumentale, ha richiesto moltissimo lavoro. Così come è stato per il Figlio Velato alla chiesa di San Severo.

Jago nato per essere scultore - Il Viglio Del Vento di Jago

La gente si è accalcata per andare a vedere questo capolavoro. Nel giro di pochi mesi, si nùsono messe in coda per vederlo almeno 3500 visitatori. E ogni volta è come essere toccati da qualcosa d’impossibile per l’uomo, eppure era lì di marmo “incarnificato”!

Habemus Hominem di Jago nato per essere scultore

Il tutto accade in una zona che sta diventando luogo d’arte e quindi di bellezza; emozione e passione di pietra che pare viva, che genera un volano per la società civile. Per Jago è questo il ruolo dell’arte, comunicata, muta e urlante al tempo stesso e testimoniata in modo tangibile. Tra l’altro lo scultore ha espresso il desiderio di voler creare qualcosa che possa cambiare il rione.

Jago nato per essere scultore - la scultura di Papa Benedetto

Sono davvero in tanti a seguire lo scultore sui social, che oggi coinvolgono anche artisti come lui, dandogli un canale privilegiato per parlare con il mondo esterno. Infine è nata una nuova “Pietà”, diversa da altre, come quella di Michelangelo in San Pietro. Non vediamo una Madonna giovane e affranta con tra le braccia il Cristo deposto. Bensì un uomo con il volto trasfigurato dalla disperazione e dal dolore, impregnato di un’afflizione che forse nemmeno la pittura ha saputo mai esprimere così bene.

Scultori italiani

L’uomo che urla di disperazione, tiene tra le sue braccia il corpo nudo di una donna esanime.  Nell’insieme vi è un significato contemporaneo incredibile, vero e profondo. Proprio Jago, che ha creato opere come “Habemus Hominem“, scultura ispirata a Papa Benedetto XVI, torna ad alzare il tiro, affrontando e donandoci quindi un’opera davvero monumentale. Eppure questo sembra solo l’inizio. Jago vorrebbe che tutta la zona in cui lavora diventasse pedonale; un logo in cui camminare tra opere d’arte. Vorrebbe inoltre aprire una scuola per insegnare diritto d’autore, marketing, comunicazione e finanza ai ragazzi. Tutto ciò per sviluppare il talento ai giovani, per consentire loro di sviluppare  appieno potenzialità e studiare il mondo dell’arte; per poter potersi creare un futuro e un’identità propria.

Fonte foto- pag Facebook di Jago

Jago nato per essere scultore e per “incarnificare” il marmo ultima modifica: 2021-08-24T07:00:00+02:00 da Redazione

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