La ciambella di Sgurgola, è forse una delle delizie più prelibate dell’intera Ciociaria. Tra i prodotti tipici è anche tra i più misteriosi, infatti, avere sia tutti gli ingredienti precisi, sia la lavorazione, è stato difficile. Chi non ha ancora assaggiato la ciambella Sgurgolana, deve assolutamente sopperire a questa mancanza e magari cimentarsi in cucina. Finalmente abbiamo la ricetta antica completa!
La ciambella di Sgurgola
Un tempo queste grandi e scenografiche ciambelle, si consumavano solo a Pasqua, ma oggi si possono trovare tutto l’anno. La chiamano addirittura Ciambella Regina. Anticamente si caratterizzavano da una farina bianca raffinata. Tutte le famiglie di Sgurgola preparavano in anticipo l’impasto delle ciambelle, legate come altri dolci, alla Santa Pasqua. Si tratta di un prodotto certamente dolce, tuttavia la presenza bilanciata dell’anice e del sale, la rendono ideale da consumare con salame, affettati e vinello rosso.
Nondimeno, la Ciambella di Sgurgola è sempre stata un simbolo così importante, che ancora oggi, tanti che hanno lasciato il paese, tornano anche solo per mangiarla durante le feste. La preparazione della ciambella regina un tempo era cosa molto “seria” e seguiva un rituale quasi religioso per le donne. Tale cerimonia iniziava almeno due giorni prima, per via delle fasi di lievitazione. L’impasto doveva essere lavorato e lasciato a lievitare per almeno 24 ore.
La ciambella di Sgurgola o ciambella regina
Dopo questo lungo riposo, doveva essere modellata con le forme desiderate e lasciata a riposare ancora per altre 8-10 ore. Allora, scaldate i forni e procuratevi gli ingredienti. Serviranno dieci uova, meglio se del contadino. Prendete mezzo litro di vino bianco e mezzo litro di latte intero. Procuratevi ancora 1 kg di zucchero, un bicchiere d’olio, 1 bicchiere di mistrà, un etto d’anice in semi e del sale quanto basta. Serviranno due cubetti di lievito di birra fresco, ovvero circa ventitré grammi. Tenete presente che il lievito deve stare a riposare una giornata intera. Servirà anche del limone. La farina è quella che l’impasto prende.
Sciogliete il lievito nel latte caldo, aggiungendo un po’ di farina. Fatene un panetto morbido e lasciatelo riposare per parecchie ore, meglio se una giornata, o una notte intera. Quando il lievito è pronto, mettete sulla spianatoia la farina facendo un vulcano.
Ricetta originale della ciambella sgurgolana
Sbattete le uova, aggiungete un po’ di sale, zucchero; il burro sciolto, il limone grattugiato e spremuto, l’anice, un po’ di sambuca e il lievito. Mescolate bene, e lavorate la pasta a lungo con forza di braccia. Alcuni oggi usano la planetaria, ma un po’ d’olio di gomito dovrebbe bastare. Formate l’impasto e lasciatelo riposare per tutta la notte al caldo. La mattina seguente mettete l’impasto cresciuto ancora sulla spianatoia. Lavorate ancora la pasta a dovere.
Metteteci sopra uno strofinaccio bagnato e formate delle ciambelle che devono essere immerse nell’acqua bollente. Lasciatele scottare o come si dice, “scottolare” per alcuni minuti. Prendetele ora con la “schiumarola” le ciambelle e allargatele su un canovaccio. Le anziane le allargavano in una “scifa”. Infine potete cuocerle al forno. L’ideale per questo genere di ciambelle è usare un forno a legna di campagna, ma andrà bene anche quello di casa ben caldo.
Dolci ciociari
Tenete d’occhio la cottura, perché le ciambelle sgurgolane si devono scurire per bene ed ogni forno è diverso dall’altro. Quando scuriranno, saranno pronte, anzi, “incoronate”. La ricetta prevede un discreto quantitativo di impasto da lavorare, ma esistono ricette con numeri molto più grandi.
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Sembra buona!