La Ciociaria e Dante, un argomento che ho già trattato, citando ad esempio monte Cacume, eppure c’è molto di più da raccontare.
La Ciociaria e Dante
Queste belle terre, all’epoca di Dante dovevano esserlo ancora di più e certamente per vari aspetti colpirono profondamente l’illustre fiorentino. Come accennavo, proprio nel canto IV, nell’Antipurgatorio Dante e Virgilio si addentrano nel Purgatorio. L’Alighieri rammenta alcune ripide salite, che ai suoi tempi si facevano solo a piedi.
Cita Monte Cacume: “Vassi in Sanleo e discendesi in Noli, / montasi si in Bismantova e ‘n Cacume/con esso i piè: ma qui convien ch’om voli” (Purgatorio, IV, vv. 25-27). Guardando da lontano il profilo del monte a punta non è affatto cambiato e anche Noli, nei dipinti e guardando in lontananza, non è affatto mutato. Del resto Virgilio, parla della complessità nel salire a fatica il monte, paragonando il salire o arrampicarsi al percorso di pentimento e purificazione dello spirito.
Monte Cacume
E poi Anagni, la città dei papi che oggi appare ancora troneggiante, opulenta di un passato che si è sedimentato nelle vie su cui gronda un’architettura ricca. All’epoca di Dante era bella e imponente, al punto da citarla ben due volte, cosa che probabilmente non è toccata a nessun’altra località. Troviamo Anagni nel Purgatorio nel XX v. 86.
Dante, severo e inflessibile, cita il famigerato caso dello “schiaffo di Anagni”, che si svolse nel 1303, un affronto al papa, a quanto pare davvero schiaffeggiato e oltraggiato. Bonifacio VIII, che non aveva la condotta di un’educanda fu colpito da re Filippo IV. “Perché men paia il mal futuro e ‘l fatto, / veggio in Alagna intrar lo fiordaliso, / e nel vicario suo Cristo esser catto; (Purgatorio, XX, vv. 85-87). Se facciamo un balzo nel Paradiso, si fa per dire, nel XXX 148, possiamo leggere “quel d’Alagna”(…)
La Ciociaria nella Divina Commedia
Il poeta guelfo di parte bianca, cita ancora Bonifacio VIII, che considerava e a ragion veduta laido, avido. Non fa sconti e lo mette all’inferno in mezzo ai simoniaci, ovvero tra quelli che in vita in cambio di moneta sonante concedevano assoluzioni farlocche. Eppure se Anagni è citata due volte, e pure Bonifacio VIII, c’è un personaggio del Basso Lazio che Dante cita due volte, un “unicum”.
Il Sommo Poeta cita ben due volte la Regina Camilla dei Volsci. Si tratta di una regina che condividiamo con parte del territorio pontino. Sappiamo che Dante pendeva dalle labbra, anzi dagli scritti di Virgilio, che citò la regina Camilla nell’Eneide, definendola “Vergine d’Italia”. L’Alighieri parla della regina amazzone dei Volsci e lo fa ben de volte. Non stentiamo a credere che Dante Alighieri sia stato in Ciociaria e che abbia visitato dei luoghi topici del territorio.
Camilla regina dei Volsci
Ad esempio nel XXII canto, del Paradiso, troviamo la donna angelo, l’eterea Beatrice, che sollecita il poeta ad ammirare gli “assai illustri spiriti”. Sono le anime dei Santi, che si mostrano come grandi sfere luminose, fatte di luce. La più grande è quella di San Benedetto da Norcia, che infine gli si rivela. Il santo cita l’Abbazia di Montecassino. Benedetto narra d’essere novello, primo a recare il “verbo” ovvero il Cristo in quel di Montecassino, che prima di lui era pagana.
“Quel monte a cui Cassino è nella costa/ fu frequentato già in sulla cima/ da la gente ingannata e mal disposta”. Paradiso, XII, vv. 37-39. Sempre in riferimento alle bellezze naturalistiche ciociare dell’epoca dell’Alighieri, egli cita anche il fiume Liri, detto “Verde”. Probabilmente la bellezza della natura all’epoca doveva essere meravigliosa. Dante cita il fiume caratterizzato dalla cascata, definendolo proprio il Verde, poiché così all’epoca lo si definiva.
Lo schiaffo di Anagni – La Ciociaria e Dante
Lo fa nel Purgatorio nel canto III, nella spiaggia dell’Antipurgatorio. Qui il sommo poeta fiorentino, incrocia gli spiriti degli scomunicati. Si confronta in qualche modo con Manfredi, ultimo re di Svevia. Manfredi fa intuire l’inganno, il tradimento che portò alla sua morte. Egli che sconfitto a Benevento, subisce ahimè una grave onta. L’arcivescovo di Cosenza per volontà di papa Clemente IV disperde le spoglie del Manfredi a Ceprano, proprio lungo il Verde. “Or le bagna la pioggia e move il vento/ di fuor dal Regno, quasi lungo ‘l Verde,/ dov’e’ trasmutò a lume spento” (Purgatorio, III, vv. 130-132). IL Liri lo troviamo finanche nel Paradiso, nel canto VIII. Qui Dante trova Carlo Martello, amico caro del fiorentino sepolto a Ravenna. Egli rammenta le terre sulle quali pur avendone diritto, non poté regnare. Lui che era figlio di Carlo II d’Angiò e di Maria d’Ungheria e consorte legittimo di Clemenza d’Asburgo.
San Tommaso D’Aquino
“E quel corno d’Ausonia che s’imborga/di Bari e di Gaeta e di Catona,/ da ove Tronto e Verde in mare sgorga”.(Paradiso, VIII, vv. 61/63). Orbene se Dante cita un’anima nera come Bonifacio VIII, in Ciociaria non poteva non citare il venerato San Tommaso e la città stessa di Aquino. Il teologo, le cui spoglie per ordine del papa furono traslate in Francia, parla con il fiorentino. Il dottore della Chiesa, che fu rinchiuso a Monte San Giovanni Campano e che morì a Fossanova, nel canto X del Paradiso, proprio nel quarto Cielo, tra le anime eccelse Sapienti così si esprime: Questi che m’è a destra più vicino,/ frate e maestro fummi, ed esso Alberto/ è di Cologna, e io Thomas d’Aquino. (Paradiso, canto X, vv. 97-99). San Tommaso riappare finanche nei tre canti successivi della terza Cantica.
Ceprano – La Ciociaria e Dante
Orbene, la Ciociaria, così bella trova ancora in un’altra località la penna dell’Alighieri. Egli cita Ceprano e lo fa nell’inferno, nel canto XVIII. Il poeta guelfo di parte bianca, si riferisce a Manfredi, che ho citato in precedenza. Si riferisce al tradimento che consentì all’esercito angioino di passare. Manfredi come dicevo sconfitto è sepolto in terra sconsacrata, grave onta. Il luogo scelto è Ceprano. “e l’altra il cui ossame ancor s’accoglie/ a Ceperan, là dove fu bugiardo/ ciascun Pugliese, e là da Tagliacozzo,/ dove senz’arme vinse il vecchio Alardo” (Inferno, XVIII, vv. 15-18).