La Via Latina, tra le più importanti di quell’antico reticolato così importante, da essere stato l’architrave dello sviluppo di una civiltà; non solo nel territorio italiano. La Via Latina, come le altre, veniva usata per l’espansione territoriale e per i commerci con il mondo allora conosciuto, a volte anche da eserciti che avevano come obiettivo la conquista e il controllo del territorio.
La Via Latina
Riguardo la Via Latina che ci riguarda molto da vicino, essa andava da Roma a Casilinum (Capua). Il suo percorso puntava dritto verso la Ciociaria, passando da Anagni e indirizzandosi verso Frosinone. Essa era larga circa 4 metri ed era affiancata da due marciapiedi, necessari a chi viaggiava a piedi. Quindi parliamo di una larghezza totale di circa 10 metri.
Lungo il percorso di circa 146 miglia romane, ridotte poi a 126 con la creazione di una variante, vi erano varie stazioni di sosta, che sono sopravvissute per moltissimo tempo e poi trasformatesi. Ad un certo punto della sua storia, si abbreviò il percorso; e seguiva l’attuale percorso dell’autostrada e della ferrovia Roma-Napoli. Quelle stazioni, di sosta con locande, stalle, e servizi alberghieri, hanno visto il commercio e anche molti pellegrini viaggiare a piedi. La manutenzione era affidata ad un “curator viae Latinae”; un po’ come il cantoniere insomma.
Viae Latinae
Egli doveva occuparsi dello stato di tutte le opere stradali, compresi i ponti, che anch’essi sono sopravvissuti e alcuni ancora oggi sono percorribili. La Via Latina, differentemente della maggior parte delle altre strade romane; non porta affatto il nome del costruttore. invece ha quello del territorio che attraversa. Porta quello della vecchia Lega Latina; sottomesso nel corso del IV secolo a.C. e chiamato, dopo la conquista, Latium Novum o adiectum (aggiunto).
Probabilmente La Via Latina è stata una delle più importanti, e sicuramente tra le strade maggiormente battute e sfruttate dai Romani. L’esercito si muoveva agevolmente su questa strada per il controllo e l’acquisizione del Lazio, della Campania e anche del Sannio. Questa strada è sicuramente una delle più antiche. Al riguardo, tale percorso viario pur se tracciato definitivamente tra il IV e il III secolo a.C., dai Romani; era comunque veniva già utilizzato in età preistorica.
Via Appia
Anche gli Etruschi usarono questo tratto di via e lo fecero per colonizzare la Campania tra i secoli VIII e VI a.C., in alternativa al percorso via mare, meno sicuro per la presenza della flotta greca di Cuma. Comunque in epoca romana, la Via Latina iniziava da Porta Capena, assieme alla Via Appia. Le due vie poi si separavano quasi immediatamente; tanto che nelle Mura Aureliane ebbero ognuna una porta propria, Porta Latina e Porta Appia (poi Porta San Sebastiano).
In ogni caso, la Via Latina, dopo essere salita attraverso il Monte Tusculano, tra la città di Tusculum ed il Monte Albano; scendeva verso il piccolo centro di Algidum, vicino al passo dell’Algido. Poi discendendo dai Colli Albani, la via Latina continuava seguendo la valle del Trerus (Sacco) e del Liri. Praticamente si snodava nello stesso percorso moderno della ferrovia che va a Napoli via Cassino.
Vie Consolari
La Latina sfiorava le città collinari degli Ernici: da Anagnia, a Ferentinum, passando per Frusino, ovvero Frosinone. Proprio qui, vi è un piccolo tratto conservato. Vicino al vecchio mattatoio esiste, curato da privati cittadini, esiste quindi un piccolo tratto di strada romana conosciuto come diverticolo della Via Latina. Si tratta di una deviazione dell’antica Via Latina che attraversava la Frusino romana. Qui la Via Latina, oltrepassato l’attuale piazzale De Mattheis, scavalcava il fiume Cosa.
Quindi risaliva, transitando per l’attuale porta Garibaldi e l’Arco Campagiorni. Poi continuava verso l’attuale Via del Cipresso e via Coroni, dove anticamente vi erano probabilmente delle tombe. Raggiungeva località della Madonna della Delibera.
Bellator Frusino e La Via Latina
Orbene, la Via Latina scavalcava poi il fiume Liris, giungendo nel pianoro di Opri, sede della città di Fregellae; compreso oggi nei territori dei Comuni di Ceprano e Arce. La strada continuava attraversando Aquinum e Casinum e proseguiva per Ad Flexum (attuale San Pietro Infine); seguendo sempre l’attuale percorso dell’autostrada e della ferrovia Napoli-Roma. Arriviamo così a Capua, dove attraversava il Volturno e si immetteva nella Via Appia. Infine, dal punto terminale del percorso, Casilinum; nasce il nome medioevale della strada, Via Casilina che ancora esiste.
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