Monastero di Santa Chiara di Anagni

Monastero di Santa Chiara che come uno scrigno, custodisce l’eremo di Santa Chiara, cui si accede attraverso il primo portone. Quest’ultimo si apre sulla sinistra lungo la via del Parlatorio in direzione San Pancrazio.

Monastero di Santa Chiara

Tale intimo luogo era chiamato dalle suore lo scarico poiché vi entravano i muli che, attraversando il portico e poi il cortile interno; trasportavano tutte le merci. A quanto pare, il monastero di Santa Chiara nacque a ricordo della canonizzazione di Santa Chiara nella cattedrale di Anagni. Accadde sotto papa Alessandro IV. Il carisma di Chiara di Assisi: “gioia, povertà, contemplazione, semplicità, amore fraterno e ciò che vogliamo trasmettere ai nostri fratelli e sorelle che vivono nell’intreccio drammatico. E magnifico del nostro tempo perché la loro ricerca sia toccata da una certezza che qualcuno ci ha ha pensati, voluti amati”.

La Chiesa del  monastero è sempre aperta, per accogliere e custodire le ansie, i dolori e le gioie di ogni uomo. Da piazza Cavour, si raggiunge la chiesa di Santa Chiara, in località Piscina. Il toponimo deriverebbe dalla presenza di fonti che alimentavano le terme dell’antica Anagnia.

Canonizzazione di Santa Chiara

In origine le Clarisse erano nel monastero di San Pietro in Vineis, fuori le mura cittadine. Tuttavia i danni provocati dagli spagnoli, costrinsero papa Paolo IV a trasferire le monache all’interno delle mura, in alcune proprietà della parrocchia di San Pancrazio. Grazie a molte donazioni e lasciti le strutture furono ampliate. Nel 1731 iniziò la costruzione di una chiesa. Il tempio fu infine consacrato nel 1754. Ci troviamo davanti ad una struttura barocca.

La chiesa è a pianta ellittica, agli estremi dell’asse minore sono due piccole cappelle, mentre sull’asse maggiore, di fronte alla porta d’ingresso, è l’altare principale. Ricopre il tutto una piccola volta ogivale decorata da una colomba e una gloria di angeli. Le due cappelle, ognuna con tre altari, sono dedicate a Sant’Antonio da Padova e a San Luigi Gonzaga l’una, mentre l’altra alla Sacra Famiglia. Sull’altare maggiore è la rappresentazione di Santa Chiara e della Vergine Maria.

Anagni città dei papi

Dal momento che le Clarisse praticano la clausura, il locale da cui assistono alla messa è separato dal resto della chiesa da delle sbarre di ferro. Un altro locale è destinato alla vestizione delle nuove monache ed è denominata la cappella della Madonna della Vittoria. L’eremo invece nasce a nel 1999. Si tratta di alcuni ambienti che le suore mettono a disposizione dei visitatori. Sono luoghi destinati alla meditazione, alla riflessione ed alla preghiera.

Esso è costituito da una cappella con un tabernacolo e una piccola grotta in cui si entra per pregare in ginocchio. Anagni è orgogliosa della canonizzazione della santa nella città dei papi. La bolla di canonizzazione  di Santa Chiara si descrive Chiara così: E’ assidua nelle veglie e intenta nella preghiera. In questo spendeva la maggior parte del giorno e della notte.

San Francesco e Monastero di Santa Chiara di Anagni

Andare in un eremo anche se per poco tempo; è importante per isolarsi in una bolla senza rumore. Ci sottrae alla fatica del mondo brulicante. Affranca dalla schiavitù della mondanità. Ci si ritira nel segreto della solitudine per ascoltare solo nel silenzio la purezza di una diversa dimensione. Francesco cantava le lodi di Dio.

Per  il poverello di Assisi la fuga del chiasso quotidiano fu una convinzione e una conversione graduale. Forse sperava che avrebbe incontrato l’assoluto e avrebbe incontrato se stesso: parli dunque il silenzio, dove viene meno la parola, perché dove non soccorre l’espressione anche la cosa segreta grida da sé.

foto di copertina – Ribaudo