Monumento ai caduti della prima guerra mondiale di Frosinone, era bellissimo ma le bombe lo distrussero. L’area in cui si trovava il monumento era accanto alla chiesetta di Santa Lucia. Quella zona si chiamava comunemente Giro dei Cavalli, poiché all’epoca le carrozze e i calessi di fatto giravano comodamente attorno al monumento.
Monumento ai caduti della prima guerra mondiale
Altrimenti non avrebbero potuto fare questa manovra data la ristrettezza della strada di Corso Vittorio Emanuele, dal 1928 piazzale Armando Diaz. Come dicevo, il monumento si trovava accanto alla chiesetta, a destra per la precisione. Dopo Viale Predappio appunto, dove fu poi eretta la struttura imponente della nota “Tipografica”, dove attualmente c’è un bar pasticceria. Cesare Bazzani è l’architetto romano autore del monumento.
Egli era nipote del pittore Cesare Fracassini e figlio di Luigi Bazzani, pittore e scenografo, che fu allievo di Guglielmo Calderini. Bazzani, esponente dell’architettura razionalista, è stato molto attivo nella Regione Lazio, come ad Anzio, dove progetta il casinò “Paradiso sul mare”. A Frascati invece realizza il monumento ai caduti (1922); tipologia riproposta a Frosinone (1923), dove si occupa anche dell’ampliamento del cimitero. Bazzani quindi cura l’idea progettuale del monumento ai caduti della prima guerra mondiale.
Giro del Cavalli di Frosinone
A livello temporale siamo tra le due guerre e infine sabato 26 gennaio 1924, alla presenza del re Vittorio Emanuele III, s’inaugura un capolavoro oggi purtroppo irrimediabilmente perduto. L’area dov’era il complesso monumentale, era molto graziosa, a ridosso del belvedere frusinate. Dalle foto d’epoca si evince un’allure anni trenta, piacevole, dove si passeggiava.
Nondimeno, all’evento del “varo”, quel giorno partecipa come personalità di spicco, il generale Igliori, medaglia d’oro, il Capitano Pontecorvo, e il tenente Maraini. Il termine varo, non è usato a caso. Tra i pali esterni del monumento c’era una catena che era appartenuta ad una nave. Era dono del comune di Venezia al comune di Frosinone. Sappiamo che la bella catena che faceva da perimetro, apparteneva precisamente ad una nave da battaglia, ma non ne è rimasta traccia. Eppure secondo alcuni, il monumento non andò davvero del tutto distrutto.
Cesare Bazzani
Sembra che per evitare che i bombardamenti colpissero il complesso scultoreo, si procedette ad uno smontaggio; ma da qui si perdono del tutto le tracce “dei marmi”. Che siano andati poi davvero distrutti? Qualcuno ha venduto le parti? Oppure dei fregi oggi fanno bella mostra in qualche giardino privato? Tornando all’inaugurazione del monumento ai caduti della prima guerra mondiale, nell’occasione, per quella che era una piccola e graziosa cittadina, molto più piccola e raccolta rispetto ad oggi, si costituisce la Sezione Ciociara della Federazione Nazionale Arditi d’Italia.
A tal proposito il Capitano Pontecorvo, membro del comitato centrale, della F.NA.I. e ispettore della Zona, coadiuvato dal tenente Sarlo, riunisce nuclei di ex arditi, di guerra provenienti da diversi paesi della Ciociaria. Erano presenti reduci di Frosinone, Patrica, Sgurgola, Fiuggi, Anagni, Guarcino, Torrice, Ceccano, Collepardo, Strangolagalli, Morolo, Supino, Castro dei Volsci e Pofi.
Chiesa di Santa Lucia
Per l’inaugurazione, sfila la nuova sezione, che conta oltre cento arditi, con in testa orgogliosamente un bellissimo gagliardetto. Il vessillo per l’occasione era stato confezionato, ricamato e offerto dalla signora Egeziaca di Torrice.
Giunge infine anche una sezione da Roma, recando un vessillo con otto medaglie d’oro, per rendere onore alle autorità, ma soprattutto ai caduti. In quel lontano sabato 26 gennaio del 1924, da Roma era presente anche l’Alfiere della Sezione, il sergente maggiore Ciucci, e del gagliardetto di Frosinone, l’ardito Arduini, decorato con due medaglie d’argento al valor militare. Nell’occasione, la stampa scrive che era stato inviato un telegramma di S. E. il cavaliere Benito Mussolini, caporale degli arditi: “Gli Arditi della Ciociaria, Costituita Sezione, F.N.A.I. a Frosinone, inviano dai loro cento petti, pronti alla morte per l’Italia più bella, il loro alalà al Duce arditissimo.”
Sezione Ciociara della Federazione Nazionale Arditi d’Italia e Monumento ai caduti della prima guerra mondiale di Frosinone
Del bellissimo monumento ai caduti della prima guerra mondiale di Frosinone, come accennavo, e che vide una cerimonia così imponente, non è giunto nulla ai giorni nostri. Distrutto quasi completamente sotto i bombardamenti del secondo conflitto bellico, di esso solo una targa si salva. La lapide ora si trova presso un altro monumento poco distante, per i caduti di tutte le guerre, sito in Viale Mazzini.
Fonte foto – Faceboook/architetto fondaz. Bazzani
© Riproduzione riservata