Si avvicinano le festività natalizie e con esse anche tutte quelle leccornìe tipiche del periodo come mostaccioli e susamelli. Sfiziosi e molto profumati, sono prodotti molto amati in più parti d’Italia e spesso sono portati in dono ad amici e familiari. Il frusinate non fa eccezione con una tradizione che va indietro nei secoli. Non possiamo non citare il Panfrutto di Ferentino o il Panpepato di Anagni. O ancora il Serpentone di Guarcino e i Torroncini di pasta reale di Alvito, solo per menzionarne alcuni. Insomma, ce n’è per tutti i gusti!
Storia dei mostaccioli e dei susamelli
Le origine dei mostaccioli è davvero molto antica. Sembra che fossero conosciuti già nell’antica Roma. Giovenale, Cicerone parlavano di alcuni mustacei che Catone descrive, poi, nel dettaglio in “De Agricoltura”. La ricetta è a base di farina, mosto, grasso e aromi vari. È proprio il mosto l’elemento principe di questi dolci da cui deriverebbe il nome. La loro diffusione si espanderà in più parti d’Italia con una moltitudine di ricette simili ma differenti allo stesso tempo.
Molto probabilmente, la principale differenza tra le varianti antiche con quelle più moderne sta nell’utilizzo del cioccolato. Quest’ultimo è giunto in Europa solo dopo la scoperta dell’America da parte di Cristoforo Colombo. È certo, dunque, che prima non ci fosse la glassatura esterna e che sia stata un’aggiunta successiva per rendere questo dolce ancora più goloso. Ignota, invece, l’origine dei susamelli, da non confondere con i susamielli napoletani.
Ricetta dei mostaccioli
Nella ricetta ciociara dei mostaccioli scompare il mosto. Gli ingredienti principali sono la farina, il miele, lo strutto, la farina di noci, mandorle e scorza d’arancia per aromatizzare. Ovviamente con le solite varianti. C’è chi ama aggiungere del liquore all’anice e chi preferisce altra frutta secca alle mandorle. Ciò che non cambia è la sua forma romboidale ed il suo cuore morbido. Attorno, come detto, è circondato da cioccolato che gli conferisce un tocco di croccantezza. In realtà anche la glassatura nel tempo ha subito cambiamenti e trasformazioni. C’è chi ama proporre delle varianti a base di cioccolato bianco o zucchero con i canditi al posto di quella più tradizionale.
I susamelli
I susamelli sono prodotti tipici ciociari e abruzzesi ma non sono molto lontani da prodotti campani o toscani come ad esempio i famosissimi cantucci. In generale sono un prodotto da forno, morbidi per la presenza del miele. L’origine del nome è incerta ma pare possa essere ricondotta alla locuzione “succhia miele” proprio per la presenza di questo prodotto. Sono semplicissimi da realizzare. Basta mescolare tutti gli ingredienti assieme: farina, miele, zucchero, nocciole tostate, vino, bucce di mandarino o arancia e ammoniaca per dolci.
Dopo aver amalgamato il tutto basta disporre l’impasto dandole una forma allungata, con una larghezza di circa 6 cm e alta circa 1-2 cm. Per quanto riguarda la cottura e il taglio dei susamelli ci sono varie scuole di pensiero. C’è chi preferisce cuocere, far raffreddare e poi tagliare i “cantucci”; chi, invece, esegue la stessa procedura a metà cottura, in modo da renderli più croccanti.
Un dolce pensiero di Natale
Nel frusinate è abitudine diffusa preparare mostaccioli e susamelli e gli altri prodotti della tradizione per allietare le cene delle festività natalizie. Un dolce fine pasto che accompagna le classiche tombolate in famiglia o con gli amici. In molti amano prepararne in gran quantità così da poterli regalare ai propri congiunti. Pacchi e cesti sono un’abitudine e oltre a cotechini, lenticchie e spumanti, si può pensare di arricchirli con le proprie dolci creazioni. E voi come preparate mostaccioli e susamelli? Seguite la tradizione o amate le novità?