Risorgimento Ciociaro e Garibaldini alla "Casina Valentini" - itFrosinone

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Risorgimento Ciociaro e Garibaldini alla “Casina Valentini”

Risorgimento Ciociaro - immagine di Garibaldini

Risorgimento Ciociaro, non solo con Nicola Ricciotti, ma tanti altri eroi! Ricordiamo le gesta di garibaldini, che hanno partecipato ai moti risorgimentali nella nostra terra di Ciociaria.

Risorgimento Ciociaro - la casina Valentini

La Casina Valentini

Esiste ancora una sgualcita memoria che bisogna rispolverare con orgoglio. Ricordiamo quelle tre colonne di Garibaldini, avanzanti nelle loro fulgide camicie rosse, come se fossero state intessute del loro sangue; e di un coraggio capace per la prima volta, d’unire l’intero stivale sotto il tricolore.

La casina Valentini e il Risorgimento Ciociaro

Risorgimento Ciociaro impavido e sembra di vederlo! Quelle tre colonne, che non trovano spazio nei libri di storia degli studenti ciociari, pronte all’attacco lungo i confini dello Stato Pontificio, precisamente a Terni, puntavano verso Monte Rotondo al comando di Menotti Garibaldi. La seconda ad Orvieto, verso Viterbo sotto il comando di Acerbi, la terza a Pastena  verso Frosinone; e Monte San Giovanni Campano agli ordini di Nicotera.

risorgimento Ciociaro - Casa In Fiamme

Scesa la notte, il 25 ottobre del 1867, guidando mille volontari, Nicotera si mosse da Pastena. Riuscì ad occupare Ceprano e Strangolagalli, comandando due compagnie di partenopei e salernitani, ordinando di dirigersi verso Monte San Giovanni Campano, sguarnita. Dopo un rifornimento di viveri la città fu abbandonata, ma arrivò l’ordine d’andare a rioccuparla. I comandi pontifici intanto inviavano più di quattrocento soldati al comando del maggiore Lauri, che posizionò intorno alla città i gendarmi; cercando d’anticipare la più piccola  mossa del nemico.

I Garibaldini e il Risorgimento Ciociaro

Il sole cominciava a scendere dopo mezzogiorno, quando i Garibaldini guidati dal maggiore De Benedetto, certi d’entrare in una città inerme e ben disposta, avanzarono. Erano lungo il sentiero, quando all’improvviso furono presi di sorpresa, ed investiti da centinaia di fucili che gli spararono addosso. Batterono immediatamente i ritirata, ma fu solo un momento, poiché De Benedetto alla testa dei Garibaldini ordinò l’assalto alla baionetta.

Risorgimento ciociaro - Garibaldini nelle campagne ciociare

Assaltarono sprezzanti verso i fucilieri del Papa, che procurarono ben tre morti e sette feriti tra le camicie rosse. Il fuoco avversario continuava incontenibile in una nuvola di polvere da sparo dall’odore pungente, che aveva diffuso una nebbia plumbea; costringendo ventinove italiani a trovare rifugio nella “Casina Valentini”. I coraggiosi Garibaldini barricati nell’edificio erano in trappola, assediati e circondati dalla stretta dei gendarmi pontifici un plotone di zuavi e guardie del Papa. Le ore passavano, e quattrocento uomini non riuscivano a snidare gli italiani.

Risorgimento in Ciociaria

Erano animati da un alto ideale, e anche se da fuori sentivano urla d’intimazioni, per giungere ad una resa incondizionata. Quando giunse la notte, gli uomini del Papa Re trasportarono intorno a tutta la Casina Valentini mucchi di paglia e appiccarono il fuoco. Non accorgendosi però che un cospicuo numero di Garibaldini era riuscito con il favore delle tenebre a guadagnare il tetto.

Risorgimento ciociaro - Monte San giovanni Campano

Monte San Giovanni Campano – Fonte Wikipedia

Da basso le guardie del Pontefice continuavano ad intimare la resa, prendendo alcuni giovani semi incoscienti per via del fumo che li aveva intossicati. Purtroppo, la parte del tetto su cui gli altri impavidi erano rifugiati cedette, sprofondando sotto il loro peso. Nell’estremo tentativo di mettersi in salvo, alcuni saltarono dal tetto semi crollato, cercando di fuggire nel buio della notte nell’uliveto e nella vigna circostanti. Riuscirono a raggiungere in modo fortunoso Casale Castelluccio, purtroppo però non tutti.

Eroi ciociari risorgimentali

Cadde Vincenzo Del Cagliano colpito ad una spalla, che continuò a fuggire, ma la ferita era grave. Rimasero in cinque nella semi distrutta casina:il sottotenente Cortonese, il furiere Weochagnes, De Notarsi, Tempesta e Parziale. Non tutti si lasciarono prendere vivi; perì  anche Giorgio Gigli di Forlì e Carlo Casertelli, un patriota emiliano. Cadde Domenico Vietri, studente diciassettenne.

risorgimento ciociaro - Casina

Prima di partire per fare l’Italia aveva fatto testamento a favore del generale Nicotera, per la causa in cui credeva. Solo ventinove temerari erano riusciti a tenere in pugno l’esercito del Papa Re. Avevano impegnato più di quattrocento uomini, togliendoli da altri fronti importanti.

risorgimento ciociaro - dipinto di scontro bellico con Garibaldini

Grazie al sacrificio dei Garibaldini, il grosso dell’esercito giunse quasi indisturbato a Casamari verso Frosinone, il 28 ottobre del 1867 nell’esultanza della popolazione Ciociara. Alcuni Garibaldini sono sepolti nella chiesa di San Pietro presso Monte San Giovanni Campano, là dove si può portare un fiore.

Risorgimento Ciociaro e Garibaldini alla “Casina Valentini” ultima modifica: 2019-07-15T08:00:49+02:00 da simona aiuti

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