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Romina De Cesare, ecco come sconfiggere il femminicidio

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Romina De Cesare ha lasciato questa terra troppo presto e in un modo cruento. E’ entrata nella lunghissima lista di donne che non sono riuscite a mettersi in salvo o a chiedere aiuto. L’ultimo incontro con il suo ex le è stato fatale; tuttavia questa volta vorremmo che questo sangue non fosse scorso invano. Ogni volta che una donna cade sotto il peso della violenza, si susseguono dibattiti, fiaccolate, fiori e discorsi di donne per le donne, ma possiamo fare di più? Certo che possiamo e in provincia di Frosinone lo abbiamo già fatto.

Romina De Cesare

Nel centro storico dove viveva Romina, ora c’è un murales che la ritrae. Il dipinto ha come un’aureola, ma rossa. Ricorda moltissimo il velo rosso che le donne romane indossavano per le nozze; proprio su lei che non potrà mai essere sposa per un destino crudele. Tuttavia, il modo migliore per onorare Romina e tutte le altre vittime come lei, è quella di darsi da fare con una strategia mirata. Al riguardo, la provincia di Frosinone a suo tempo si è dimostrata all’avanguardia sull’argomento e con la giusta strategia; per arginare le possibili e ahimè spesso prevedibili recidive.

Romina De Cesare - il murales a lei dedicato
il murale nel centro storico di Frosinone che ritrae Romina De Cesare

Alcuni forse avranno sentito parlare del progetto “Conscious”, dedicato proprio al tema degli uomini maltrattanti; nato qui nella Regione Lazio un paio d’anni fa, per affrontare e curare gli autori di violenza domestica e di reati sessuali. Si tratta di un progetto sperimentale sviluppato dalla ASL di Frosinone.

European Network for the Work with Perpetrators of Domestic Violence

Di concerto con il Centro Nazionale Studi e Ricerche sul Diritto della Famiglia e dei Minori, da Stefano Anastasìa Giagni; Garante dei diritti delle persone private della libertà personale della Regione Lazio, e dal WWP European Network, grazie anche al supporto della Commissione Europea. Frosinone si è dimostrata all’avanguardia nell’argomento, infatti, la Commissione Europea approvò solo 30 proposte su 180 pervenute in selezione finale da tutti i Paesi dell’Unione Europea. L’ASL Frosinone è quindi stata selezionata tra le poche che hanno superato questa valutazione.

Romina DE Cesare - Panchina Rossa con un fiore giallo

L’ASL frusiante, in qualità di Capofila, realizzò il progetto in partenariato con il Garante dei Detenuti del Lazio; con l’European Network for the Work with Perpetrators of Domestic Violence e con il Centro Nazionale Studi e Ricerche sul diritto della Famiglia e dei Minori. Studi internazionali hanno evidenziato come il periodo di detenzione in carcere non consente la modifica dei comportamenti del soggetto.

Conscious

Ci sentiamo tranquilli se un uomo è in carcere, ma l’impulso all’azione rimane solo congelato. Il rischio che gli anni passino invano è quasi scontato. Quando l’uomo esce non ha mutato d’opinione, a meno che non accetti di curarsi. Se l’uomo non modifica gli schemi emozionali e mentali, può ripetere il reato e tentare altre aggressioni. Invece, attraverso un comportamento di gruppo validato a livello internazionale si può intervenire. Si tratta di un modello canadese, sperimentato prima nel carcere di Bollate e poi anche a Cassino e Frosinone.

Romina De Cesare - Scarpe rosse simbolo della violenza di genere

Conscious ha rappresentato e auspichiamo che sia ancora anche sotto altre forme e iniziative; una rete integrata di azioni, svolte dentro e fuori le carceri, capace di ridurre i casi di recidiva. La nascita di questo progetto è stata una vera eccellenza nel territorio. Questa strategia può e deve essere motivo e modello d’ispirazione per altri progetti simili futuri.

Femminicidio e Romina De Cesare

CONSCIOUS ha introdotto in ambito carcerario ed extra carcerario un modello di trattamento e supporto, prevedendo percorsi di trattamento degli autori di violenza di genere; costituendo inoltre un importante momento di formazione per gli operatori della sanità pubblica nei confronti di una tema poco esplorato. In tal modo si può cercare di garantire maggiore sicurezza delle donne vittime di violenza puntando a modificare i comportamenti degli uomini maltrattanti. A suo tempo, in tutto sono stati trattati circa 50 uomini che hanno avuto, problematiche legate al controllo degli impulsi e alla disfunzionalità nella relazione tra uomini e donne. Si tratta comunque di un modello ripetibile e da poter mettere in atto anche in ambito extra carcerario. Interventi di questo tipo, che riguardano la salute pubblica possono salvare delle vite umane. Azioni simili devono diventare la norma, e gruppi di sostegno per uomini maltrattanti devono nascere in modo capillare.

Violenza sulle donne

Alle prime avvisaglie si deve cercare di portare la persona ad avvicinarsi ad una terapia, per affrontare la rabbia, le emozioni e le disfunzioni comportamentali. Allontanare la donna dall’uomo violento non basta; poiché ne cercherebbe un’altra. Le risposte ci sono, quindi non più fiaccole, candele e fiori, ma azioni serie e strutturate. Non basta dire all’uomo che non deve picchiare, se è stato atavicamente educato a considerare la donna “un po’ meno”. Il modello d’intervento unico nel suo genere attende di entrare in campo.

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Romina De Cesare, ecco come sconfiggere il femminicidio ultima modifica: 2022-05-16T07:00:00+02:00 da simona aiuti

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