San Silverio papa, compatrono d ella città di Frosinone

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CHIESE STORIA

San Silverio papa, compatrono della città di Frosinone

San Silverio

San Silverio, oltre ad essere uno dei due patroni della città di Frosinone, era anche figlio di Sant.Ormisda, altro protettore della città e anch’egli Pontefice. Provenendo da una famiglia benestante, Ormisda a un certo punto della sua vita, forse per la prematura vedovanza, aveva deciso di lasciare la vita familiare; da un ambiente piuttosto tranquillo, indirizzò poi la sia vita verso il diaconato per Papa Simmaco.

San Silverio a Roma inizia il suo cammino spirituale

Così Silverio seguì il padre a Roma, dove studiò e crebbe accanto ai chierici. Silverio, che aveva perso la mamma,  educato nel culto della fede cristiana, senza trascurare lo studio delle lettere, sempre sotto l’egida del padre.

San silverio- cattedrale

Il 6 agosto 523 papa Ormisda all’età di circa quarantatré anni morì, Silverio entrò in una spirale che lo portò verso un difficile cammino. Silverio, a quel punto della sua vita, come suddiacono della Chiesa romana, relegato in un ruolo secondario nell’ambito del clero, era lontanissimo dal soglio pontificio.

Un periodo difficile

Silverio divenne papa, con la morte di papa Agapito a Costantinopoli del 22 aprile 536, notizia che arrivò nell’Urbe  inaspettata, . Ciò avvenne per imposizione del re ostrogoto Teodato il 20 giugno del 536, per scongiurare che fosse scelto un pontefice filobizantino. Teodato decise così, perché papa Ormisda, padre di Silverio, era stato in ottimi rapporti con Teodorico; una parte del clero si oppose all’elezione, ma lui accettò  la nomina a consacrazione già avvenuta nel giugno 536. Quelle tensioni erano solo l’inizio delle spire causate da intrighi velenosi che avrebbero coinvolto il santo padre.

San Silverio- Ponza

San Silverio venerato nell’isola di Ponza

Silverio affrontò un pontificato breve e tormentato, per via nelle lotte politiche, e per i dissidi religiosi che imperversavano. Non trascurabile fu la guerra tra Bizantini e Ostrogoti per impossessarsi del Bel Paese; non meno importanti, i problemi creati dai gruppi di monofisiti coriacei e spalleggiati dall’imperatrice Teodora in Oriente, nemica di Silverio.

Vittima di controversie

Il papa, fu vittima di queste controversie politico religiose, infatti, poco dopo la sua elezione, Teodato che lo aveva voluto papa, fu deposto e ucciso. Fu allora che il nuovo re degli Ostrogoti, Vitige, assediò Roma. Con una missiva falsa, il Pontefice fu accusato di essersi accordato con il re goto che accerchiava Roma.

San Silverio-statua

Si parlava di una promessa scritta di lasciare aperta una delle porte della città, permettendo l’ingresso dei goti per liberare Roma dai bizantini. Silverio non riuscì a discolparsi da queste menzogne, cadde in disgrazia, e l’11 marzo 537 fu deportato a Patara. In Turchia firmò l’abdicazione in cui rinunciava al ruolo di pontefice in favore di Virgilio.

Uno dei patroni di Frosinone, tra intrighi e congiure di palazzo

Silverio visse complicatissimi intrighi della Corte bizantina. Roma, oltraggiata,  in seguito l’assedio, conobbe un anno di carestia. Le chiese costruite sulle catacombe in cui erano custoditi i martiri fuori dalle mura della città furono oltraggiate. Al posto di Silverio fu eletto l’apocrisario Vigilio, tuttavia, il vescovo di Patara, scoprì che il papa esiliato non era colpevole delle accuse. Il prelato portò a Giustiniano le prove della lettera contraffatta, e l’imperatore ordinò di istruire una nuova inchiesta; se si fosse svelato l’inganno, Silverio sarebbe dovuto tornare a Roma come pontefice.

San silverio-palmarola
Lo sventurato Silverio, tornò in Italia per un nuovo giudizio, giunto a Napoli venne barbaramente deportato. Il Papa confinato nel luogo simbolo per eccellenza dei martiri cristiani, ovvero le isole Ponziane, vi restò in misere condizioni di privazione.

A Palmarola

Nel giugno 537 San Silverio andò a Ponza imprigionato sull’isolotto di Palmarola, dove morì il 2 dicembre dello stesso anno, a causa delle privazioni. Le sue spoglie del santo non furono portate a Roma, ma rimasero nell’isola dove è ancora amato e onorato. San Silverio, oltre Frosinone, è anche compatrono di Scerni in provincia di Chieti, venerato a New york e nell’isola di Ponza.

San Silverio papa, compatrono della città di Frosinone ultima modifica: 2019-01-17T09:00:16+01:00 da simona aiuti

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