Il fiume Cosa, intrecciato da sempre alla vita di Frosinone - itFrosinone

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FONTANE PASSEGGIANDO

Il fiume Cosa, intrecciato da sempre alla vita di Frosinone

il Fiume Cosa - il fiume presso la fontana Bussi

fonte foto - Wikipedia -CC BY-SA 2.5

Il fiume Cosa, chiamato anticamente “Acquosa”; nasce dal monte “La Monna”, da sorgenti a 1185 metri d’altezza. Capo cosa, e più in basso Caporelle. Il “Cosa”, scende attraversando Vico nel Lazio, Alatri, Veroli, attraversa Frosinone; e poi confluisce nel fiume Sacco, dopo circa trentacinque km di percorso. Il “Cosa” ha sempre avuto un’importanza vitale per la popolazione locale, poiché sulle sue rive fin dall’antichità si sono succedute innumerevoli generazioni; commerciando, impiantando officine, molini e sviluppando nuclei sociali.

Il fiume Cosa

Forse più di ogni altra piccola comunità, la città di Frosinone e il suo primordiale cuore, ha legato se stessa al suo importante fiume. Il Cosa, con le sue polle e sorgenti, è stato per millenni, l’unica e abbondante fonte idrica per gli allevamenti; l’irrigazione, e ogni altra attività quotidiana, non solo commerciale. Tutto ciò è testimoniato dai ritrovamenti archeologici in zona Da Matthaeis VII – VI sec. a.C.

il fiume cosa - Fontana Bussi

fonte foto : Simona Aiuti

Fino a poco dopo la seconda guerra mondiale, le donne di Frosinone hanno sempre fatto il bucato nel “Cosa”. Vi erano vari lavatoi pubblici, e possiamo vedere ancora oggi la Fontana Bussi, posta sotto il Ponte della Fontana. Questa fontana, ricostruita su una molto più antica romana, resta ultimo baluardo a ricordare un’epoca lontana, faticosa e densa di sacrifici. Gli animali frequentavano le stesse fontane degli uomini e spesso venivano caricati di botti per l’approvvigionamento delle case.

Il fiume Cosa I molini a Frosinone

I molini sono documentati a partire dal XVI secolo; la Moietta, nel primo tratto del fiume nel territorio frusinate, la Mola Nuova, nei pressi di De Matthaeis, e la Mola Vecchia, nei pressi del Campo sportivo, l’unica ancora oggi in attività. Altri impianti per la lavorazione dei cereali, operosi sul fiume sin dalla seconda metà dell’800, erano i due mulini “Papetti”, entrambi a poca distanza dalla Stazione ferroviaria, e alcune altre mole più piccole nel tratto finale del fiume prima della confluenza nel Sacco.

il fiume cosa - Cascata

In zona Fontanelle, vediamo la grande fontana a “ferro di cavallo” con nove cannelle, due abbeveratoi e due ampi lavatoi. Un’altra Fontana con lavatoio, anch’essa nelle vicinanze dello Scalo ferroviario, è la cosiddetta Fontana Unica, con quattro bocchettoni e un lavatoio.

Fontana a macchina a Frosinone

Gran parte del lavoro toccava alle donne, che oltre al bucato in equilibrio sul capo, guidavano a casa l’asino carico di botti d’acqua, grate al fiume. Con grande ritardo rispetto ad altre aree, grazie all’intercessione del cardinale De Merode, lo Stato Pontificio, investì per portare l’acqua potabile a Frosinone. Pio IX annunciò l’evento epocale nella sua visita in Ciociaria del 1863. Il Comune di Frosinone, alla fine del 1869, grazie al’intervento finanziario del Governo pontificio, installò la cosiddetta “Fontana a macchina”, non distante da De Matthaeis, presso Mola Nuova.

bucato a mano - Lavare Il Bucato con gli utensili

Nella struttura ancora oggi visibile, si installò il macchinario acquistato a Roma nello “Stabilimento di costruzioni meccaniche con fonderia in ferro e bronzo” Mazzocchi. Sulla facciata della struttura, venne posta una lapide ancora oggi visibile. Grazie a quell’impianto si riuscì a portare l’acqua potabile ai circa cinquemila abitanti di Frosinone che vissero un cambiamento epocale.

Fontanili e lavatoi di Frosinone  

Si costruì la prima rete di condutture nelle strade della città; lungo cui saranno poi posti fontanili, e lavatoi per l’approvvigionamento giornaliero. L’acqua del fiume, sempre vitale per Frosinone, con una pompa a vapore, sfruttando l’energia di caduta del fiume; veniva immessa in una tubatura in ghisa. Questa tubatura attraversava il fiume grazie ad un ponte-acquedotto in legno poi rifatto in muratura, saliva in galleria lungo la cosiddetta “accordatura della fontana”.

il fiume cosa - Cascata Dello Schioppo

Si raggiungeva così il serbatoio sotterraneo sito nel cortile interno del Palazzo della Delegazione pontificia, oggi Prefettura, percorreva 1200 metri e con un dislivello di 120 metri. Si trattò di una scintilla che però non portò il benessere sperato. La Fontana a macchina aveva un malfunzionamento ed era insufficiente; quindi le ciociare continuarono a recarsi al fiume. La vita quotidiana, il bucato e l’igiene, con bagni e tuffi, infine, hanno continuato a ruotare attorno al fiume.

Il fiume Cosa, intrecciato da sempre alla vita di Frosinone ultima modifica: 2020-07-17T07:00:00+02:00 da Redazione

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