Ricetta delle frappe? Siamo alle porte della Radeca e tanti cuochi provetti staranno cercando la ricetta delle frappe, imbattendosi in una storia davvero interessante.
L’origine delle frappe, o chiacchiere, risale all’epoca romana; in quel periodo venivano preparate delle sfoglie a base di uova e farina, i “frictilia”. Questi dolci erano fritti nel grasso del maiale, e preparati per celebrare i Saturnali (festività che corrisponde al nostro Carnevale). Oggi abbiamo le frappe, ma allora si friggevano i “frictilia”, riempiendo delle ceste, poiché si mangiavano per un lungo periodo.
Le frappe, dai Saturnali, i “frictilia”, fino ai giorni nostri
Questi dolci si offrivano alla popolazione che si riversava nelle strade per festeggiare il carnevale. La tradizione dei frictilia è sopravvissuta fino ai giorni nostri, anche se non si usa più il grasso di maiale per friggere. Apicio, uno dei più raffinati buongustai dei tempi antichi, descrive così la preparazione in cucina delle frappe nel suo “De re coquinaria”: “Frittelle a base di uova e farina di farro tagliate a bocconcini, fritte nello strutto e poi tuffate nel miele”. Tanti nomi per una sola ricetta!
A Frosinone, durante la sentitissima festa della “Radeca”, in cui sfila un corteo, sui carretti ci sono sempre molte ceste di frappe offerte a tutti! Durante la sfilata, tra carri, sbandieratori e maschere, mentre si crea il famoso “circolo” di radecari e pantanari che cantano, e ballano, brilli vinello! Al contempo si mangiano sia i “fini fini”, sia le frappe che non devono mancare.
Frappe, chiacchiere o bugie
Una storiella racconta che le frappe si chiamano anche chiacchiere, perché sono nate dopo una “chiacchierata”. Dunque, le frappe sono dolci che si tramandano da secoli forse anche per via della ricetta facile e per niente costosa. Considerato che è da sempre un dolce povero per i pochi ingredienti della ricetta, si è cercato comunque di arricchirlo con qualche rivisitazione.
Friabili, dorate, rettangolari, intrecciate con il tipico nodo, con una spolverata di zucchero a velo, le chiacchiere di Carnevale hanno un sapore e un profumo meravigliosi. Febbraio è il mese più indicato per rinfrescarsi la memoria e rispolverare il ricettario della mamma per iniziare a friggere. Che siano fatte in casa, acquistate al supermercato o in pasticceria, le frappe sono fatte a forma di striscioline leggermente zigrinate ai bordi, fritte in olio e messe a scolare su carta assorbente per privarle dell’eccesso di olio, e spolverate da zucchero a velo.
Varianti delle frappe ciociare
Le frappe possono essere ricoperte da miele, cacao, o accompagnate da cioccolato rigorosamente fondente. Un tempo, il cioccolato non era altro che sanguinaccio, poiché veniva aromatizzato con il sangue del maiale che gli dava un retro gusto vagamente acido.
Ormai sono tante le ricette che si trovano online riguardo le frappe; c’è chi le fa a forma di fiocchetti o chi addirittura esiste la variante delle frappe ripiene, trasformandole in fagottini ricolmi di nocciole tritate, e crema aromatizzata. Rispetto a tanti altri dolci, le frappe si possono conservare per settimane intere, se in un luogo fresco e asciutto, ovviamente chiuse in un contenitore per alimenti o in un porta pane.
Le frappe, così importanti per il carnevale frusinate, presenti in tutta Italia, nonostante le varianti, la ricetta base è un po’ la stessa ovunque. Siamo certi che nel cuore del carnevale frusinate, nel “rione Giardino”, stanno già friggendo!
Ricetta delle frappe e si parte dal rione Giardino!
L’impasto delle frappe; per farne una modica quantità occorrono almeno cinquecento gr. di farina, ottanta gr. di zucchero, cinquanta gr. di burro, e tre uova. Alcuni aggiungono il marsala, altri invece un po’ di vino bianco. I puristi usano della grappa pregiata, specie in alcuni ristoranti, altri solo del vin santo. Alcuni aggiungono la buccia d’arancia aromatizzata, o addirittura la barbabietola.
Le varianti appunto, differiscono da una regione all’altra. Sottili o un po’ più corpose, le frappe di Carnevale devono avere le bolle, segno che la sfoglia è stata tirata a dovere e la frittura è stata fatta a regola d’arte! Un tempo le frappe o chiacchiere di Carnevale, a Frosinone, erano fritte nello strutto. Oggi un leggero olio di semi sostituisce il grasso animale e tanta cioccolata! Chi è particolarmente attento alla salute e alla linea può optare anche per una cottura al forno, ma il risultato certamente non evocherà i “Saturnali degli antichi romani.