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PERSONAGGI STORIE

Undici milioni di dollari per una ciociara

Undici milioni di dollari - Ritratto della SEgatori

Undici milioni di dollari per una ciociara, già, per Agostina Segatori una delle modelle più note, tra quelle ritratte dai pittori che giungevano in Italia per dipingere i costumi del Basso Lazio.

Undici milioni di dollari - il locale della modella

“L’Italiana” era il nomignolo che le avevano dato nel quartiere di Montmartre e che compariva spesso come titolo nelle famosissime e citatissime tele che la ritraevano.

Undici milioni di dollari

Qualche anno fa a New York un dipinto di Manet, dal titolo “La Ciociara” è stato aggiudicato quindi proprio per ben 11 milioni di dollari. La Segatori posò anche per Corot, Dantan, Gérôme, Manet e anche per Vincent Van Gogh. A dire il vero Agostina nasce in Abruzzo, ma probabilmente da famiglia d’origine ciociara. In ogni caso, inizia a posare a Parigi giovanissima nel 1860. Del resto, sappiamo che per un lunghissimo periodo Roma ha pullulato di donne in costume e ciocie, con copricapo, concone e tamburello; ricercate da moltissimi pittori.

Ma tornando alla Segatori, la vediamo approdare a Parigi diciannovenne e cominciare a posare, sia in abiti ciociari, sia nuda per diversi artisti. Non si sa se l’avventurosa Agostina abbia voluto seguire un amore, un sogno o tentare l’avventura. In ogni caso è con il pittore Dantan che intraprende una relazione tumultuosa da cui nasce anche un figlio.

Agostina Segatori

Eppure la Segatori non pensava solo ad una lunga carriera come modella, ma come si dice oggi, pensò di crearsi una sua attività, restando però sempre nell’ambiente. L’idea e il sogno di aprire un locale prende subito corpo. Vuole creare un punto di ritrovo per “nottambuli”, bohemien, forse anche pittori squattrinati, ma anche grandi artisti che poi hanno lasciato il segno. Agostina quindi apre un caffè in rue De Richelieu. Poi ci ripensa e punta su un quartiere più vivace.

locandina - insegna del cafè

Approda al n.62 del Boulevard De Clichy, al centro di una sfolgorante vita notturna mondana. Nasce finalmente il bistrot di Agostina, ovvero il “Cafè du Tamburin”. Il locale si caratterizza di sedie e tavoli a forma di tamburelli. Gli stessi che vediamo in tanti ritratti nei costumi ciociari. Anche le ragazze che servono ai tavoli indossano costumi ciociari. Ed è stato in questo frangente che Agostina incontra Vincent Van Gogh.

Vincent Van Gogh

La storia dura sei mesi, ma è molto intensa. Trascorrono settimane di turbolenta e divorante passione. Il tormentato artista olandese, realizza diversi nudi ad olio in cui è rappresentata la donna. Inoltre, è proprio la Segatori ad organizzare presso il suo locale la prima esposizione in cui Van Gogh espone diverse sue opere; capolavori che restano ad Agostina dopo la separazione dei due. In ogni caso, la grande personalità della Segatori emerge dal fatto che tra le opere più famose in cui la troviamo ritratta c’è il capolavoro di Manet intitolato “Agostina,

ragù alla bolognese – Tarantella Cruda Page10 Image5

L’italienne”, datato 1866, di cui accennavo sopra, battuto nella Grande Mela ad una cifra incredibile. Attualmente questo lavoro di Manet fa parte di una collezione privata e si trova a New York. Un altro ritratto importante è invece di Van Gogh, nel 1887 e si intitola “L’italiana”; conservato oggi a Parigi presso il Musée d’Orsay.

Café du Tambourin una proprietaria da undici milioni di dollari

Si tratta di un quadro caratterizzato da una tecnica ispirata alle stampe giapponesi ma adattato allo stile personalissimo del pittore olandese. Invece l’altro ritratto, “Donna al Cafè Le Tambourin” in cui la modella è seduta ad uno dei tavoli del suo locale oggi è conservato nel Museo Van Gogh di Amsterdam. Il suo ovale e la sensualità mediterranea, forse dall’aria un po’ scanzonata in alcuni dipinti; hanno immortalato per sempre una donna che probabilmente era di grande personalità e tempra.

biglietti vergati a mano in francia - Foto Tambourin di PArigi

La Segatori sicuramente, è stata in giovinezza, una delle modelle più ricercate; una che ha avuto il privilegio di essere immortalata dai più geniali pittori dell’epoca e con loro interagiva. Ahimè, la parabola della bella italiana amata, quotata oggi con cifre da capogiro, agli albori del ‘900 finisce in miseria. Povera, malata e in solitudine si spegne a Parigi il 3 Aprile del 1910, senza poter riassaporare una primavera italiana.  

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Undici milioni di dollari per una ciociara ultima modifica: 2022-09-12T07:00:00+02:00 da simona aiuti

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