Vini ciociari pregiati, e di grande livello. Anzi, possiamo dire che il merlot ad esempio è ormai un vitigno autoctono nella Valle di Comino dove quindi da secoli, questi vitigni hanno attecchito, benissimo, trovando il loro habitat ideale.
Vicini ciociari pregiati
Il Cabernet di fatto è arrivato nella Valle di Comino intorno al 1860 grazie all’agronomo Pasquale Visocchi che importò dalla Francia alcuni vitigni, sia a bacca rossa come Cabernet Franc Sauvignon, Merlot, Sirah e Gamay; altri a bacca bianca come Pinot Bianco, Semillon e Roussane. Da queste parti si raccolgono i grappoli ancora a mano alla vecchia maniera, e vanno subito in cantina. Lì “il nettare degli dei”, resta circa un anno prima d’essere imbottigliato, restandoci almeno altri sei mesi.
La zona di produzione di queste uve, comprende tassativamente terreni dei territori di Atina, Gallinaro, Belmonte Castello, Picinisco e Sant’Elia Fiumerapido. Poi Alvito, Villa Latina, San Donato Val di Comino, Vicalvi, Casalattico, Casalvieri e Settefrati. Tale zona si delimita dal fiume Melfa in territorio, Picinisco alla località Molino Bartolomucci, si passa nella parte basale del costone meridionale del Colle Zappitto includendo tutta la collina dell’Antica.
Merlot in Ciociaria
Fino al fondovalle del rio Valle Pecorina, già territorio di Settefrati. E via così continuando. Le condizioni ambientali dei vigneti destinati alla produzione dei vini a denominazione di origine controllata, devono conferire alle uve le loro specifiche caratteristiche di qualità e ogni terreno è tassativo.
I vigneti, per poter “dare” quel tipo preciso di vino così pregiato, devono trovarsi tassativamente su terreni ritenuti idonei per la produzione della denominazione di origine di cui si tratta e comunque situati ad un’altitudine compresa tra i 75 e i 600 metri s.l.m. Sono da escludere i terreni eccessivamente umidi o insufficientemente soleggiati e; in particolare, quelli ubicati nelle zone alluvionali in corrispondenza dei fiumi Melfa e Mollarino. Quelli ubicati in zone collinari superiori ai 600 metri s.l.m. E’ vietata ogni pratica di forzatura, ma è consentita l’irrigazione di soccorso. Riguardo la produzione di vini le regole, sono molto stringenti.
Vini ciociari pregiati e Cabernet
Ciò consente alla Ciociaria, di produrre vini di altissimo livello, che nulla hanno da invidiare ad altri vini dal nome altisonante di altre regioni. Questo vino nostrano, ma potrei dire “questi vini”, sono come un ventaglio, un magnifico bouquet, all’olfatto dimostra la sua complessità con sentori floreali profumatissimi. Si percepiscono profumi speziati ed erbacei delle nostre colline, che offrono una ricchezza di erbe uniche in Italia.
Gli intenditori, gustando e degustando direi, alla fine sentono arrivare sentori fruttati di amarena e melograno millenari di questi monti e colline. Orbene, si tratta di un vino fresco e minerale; dai tannini pregiati, eleganti, con un consistente equilibrio fra le varie componenti intrinseche. La gradazione alcolica di questo vino è di 13,5%. Si tratta di un “nettare” ideale e perfetto per abbinamenti con dei primi con tartufo nero e funghi porcini, così come con dei secondi di carne, ma anche di selvaggina.
Vini D.O.C. ciociari
L’ideale è degustare questi vini davanti alla suggestiva Valle di Comino. Tra corsi e ricorsi storici, nel 1999, grazie all’impegno di molti, è arrivato il riconoscimento dell’Atina D.O.C. Si tratta di vini di altissimo livello, corposi, sincera espressione di un’area vocata con un microclima unico. Dal colore rosso rubino, si caratterizza per l’elevato contenuto polifenolico. Rivela profumi di frutta a bacca rossa con sentori erbacei, un mix equilibrato che fa del Cabernet Atina D.O.C. un vino caldo e vellutato, adatto ad abbinamenti con i piatti tradizionali, primi piatti con condimenti decisi, carni rosse e formaggi stagionati. Uno degli ultimi vini nati della provincia è la DOC Atina, prodotto con i vitigni Cabernet sauvignon, Cabernet franc, Syrah, Merlot e Semillon; che prevede le varianti rosso, cabernet, entrambi anche in tipologia riserva, e il bianco semillon.
