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I richiedenti asilo restringono la libertà degli italiani? Di alcuni sì

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I richiedenti asilo restringono la libertà degli italiani ? Fanno parte oramai da anni, a macchia di leopardo, del panorama delle nostre città, più o meno grandi, meno del tessuto sociale e pochissimo della struttura italiana in senso stretto. Diciamo che per una mamma passeggino munita, è un po’ complicato farsi strada in un tappeto di lattine e bottiglie di birra, tra una trentina di richiedenti asilo, imprenditori nel ramo sostanze stupefacenti, che non stupiscono più. Lei non è stupefatta, ha solo la vita ristretta.

I richiedenti asilo restringono la libertà degli italiani?

Accogliere chi fugge da guerre e persecuzioni è un dovere. E’ un mantra però che l’italiano medio oramai ha poca voglia di sentire, anzi non proprio l’italiano medio, ma le classi sociali medio basse, chi guadagna poco o comunque chi non naviga nell’oro e fatica a sbarcare il lunario. E’ come se tutto quest’onere, ricadesse solo su queste fasce di popolazione. Operai, studenti, precari, casalinghe, pensionati, qualche difficoltà la denunciano. Perché? E’ semplice.

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La moltitudine dei migranti, clandestini, richiedenti asilo, non sono distribuiti in modo omogeneo sul territorio, ma vivono, o stazionano in alcune precise zone e non si tratta mai e dico mai dei “quartieri alti”. Per qualche criptico motivo, forse poco criptico, i richiedenti asilo vivono nei quartieri più popolari e molti di loro trascorrono la maggior parte del tempo nelle stazioni, in accampamenti improvvisati, nei capolinea di linee urbane ed extra urbane.

Migranti o clandestini

Si spostano su treni e bus, frequentati da studenti e pendolari, che non possono permettersi di usare un mezzo proprio per spostarsi quotidianamente. E’ davvero graziosa l’utilitaria colorata nuova fiammante esibita sui social, con tanto di vezzoso porta chiavi e calice per brindare. Solo che il o la conducente, non correrà il rischio di essere accoltellato su un treno e dovrebbe empatizzare un po’ di più con chi l’auto non ce l’ha.

I richiedenti asilo restringono la libertà degli italiani? - Notte

C’è chi promuove l’immigrazione incontrollata, ma poi si chiude in una villetta con giardino, si sposta con la berlina e va in aeroporto. Il vero flusso dei migranti, s’installa nei quartieri popolari. Insomma, i radichal chic, dalle spiagge private dell’Argentario con completi di lino, bigiotteria comprata al mercato equo e solidale, capigliatura fulva tinta dallo chauffeur a euro 500, infradito comprate sulla bancarella dal bengalese, pontificano per l’accoglienza ma poi è il “popolo” a doverci convivere.

Richiedenti asilo

Spesso si deve sopravvivere. Non mi soffermerò sulle occupazioni d’immobili, meriterebbe un discorso a parte, non accade mai ai ricchi. Invece, prendere l’autobus con molti richiedenti asilo può essere un’esperienza poco piacevole. E prima di accusare i pendolari, biglietto muniti di razzismo, inviterei a farla quest’esperienza. Ho visto richiedenti asilo, cercare di esibire una carta di credito straniera non valida e tentare il gioco più volte, nonostante il rifiuto.

I richiedenti asilo restringono la libertà degli italiani? - Bus Uno

Altri salgono cercando di perdere tempo armeggiando con i passeggini e bimbetti, senza lesinare insulti, usando maniere spicce verso il conducente. Alcune donne arroganti dicono all’autista – “vai…vai..parti…! Stupid…stupid…parti, vai” – usando i bambini come scudo. Alcune donne provenienti dall’Africa subsahariana, alla richiesta del tikt, hanno minacciato di dire ai Carabinieri di essere state molestate dal conducente, che quindi doveva tacere. Una ragazza extracomunitaria contrariata, una volta lanciò dei soldi sul viso di una controllora, che dovette raccoglierli.

Baby gang in Italia – I richiedenti asilo restringono la libertà degli italiani?

Se si è stanchi, le urla e le grida sul mezzo non mancano. Viste le aggressioni continue, per una studentessa di vent’anni, prendere un mezzo quando è buio, è complicatissimo e ad alto rischio. Sui bus, sovente, madri richiedenti asilo che cambiano i pannolini a bambini di quattro o cinque anni non sono una rarità. Trovarsi alle cinque del mattino su un treno con un bambino che grida ininterrottamente “allah akbar” non è piacevole, specie se ci sono stati degli attentati recenti e il fatto che le mamme non intervengano mai è “paralizzante”. Scendere alla stazione Termini e vedersi puntare un coltello alla gola non è la migliore delle esperienze. No, decisamente, chi ha una berlina e un’utilitaria, non credo abbia ben chiaro questi e altri problemi di convivenza. Nemmeno chi vive nei quartieri residenziali “in” non rischia che gli occupino case o lo spaccio.

Popolazione carceraria italiana

E’ razzismo dire che un reato su tre è commesso da extracomunitari? Gli stranieri sono circa il 32% della popolazione carceraria e in alcune strutture si arriva anche al 78%. Facendo le dovute proporzioni, un terzo del totale dei reati è commesso da extracomunitari. A Le Vallette di Torino, a Rebibbia e a Regina Coeli si arriva al 60%. Non amo i numeri ma il 20% degli stranieri è in carcere per spaccio, il 9% per lesioni colpose, l’8% per omicidio e il 27% dei femminicidi. Donne e ragazze molestate e violentate, non sono una macchinazione giornalistica. Agenti delle forze dell’ordine aggrediti con lame e colli di bottiglia, sono all’ordine del giorno, quindi frenare chiunque cerchi di arginare il fenomeno, fa tremare i polsi. Anzi è disumano, poiché non c’è empatia e pietà per le classi sociali a rischio o rispetto per le donne violentate e uccise.

I richiedenti asilo restringono la libertà degli italiani? Di alcuni sì ultima modifica: 2024-11-05T12:04:17+01:00 da simona aiuti

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