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Jago, al secolo Jacopo Cardillo, sculture ciociaro in ascesa

Jago - Jago

fonte Twitter

Jago, al secolo Jacopo Cardillo, nato a Frosinone e cresciuto ad Anagni, è scultore nelle viscere. Trentenne, determinato, compiuto come artista e già con le idee chiare su quale sia la sua arte. Jago ha spiccato il volo, e si divide tra Ciociaria, Veneto e ora New York. Uno scultore specie se in crescita, ha bisogno di “spazi”, e lui dall’atelier di Anagni, è approdato a Verona.

Jago scolpisce il cuore e la mano

La pietra alla base di tutto, e lui ricorda quando da bambino vedeva le pietre rotolate nel fiume, scolpite dall’acqua e qualcosa s’illuminava. Jago rispetta la pietra modellata dall’acqua, non vuole cambiarne la forma, e la scolpisce dentro, scalpellando un cuore; geniale, autentico, immaginifico! In tanti gli dicevano che non era pronto, che era giovane, ma lui in un’intervista ha detto: “quando sai che sei pronto a fare l’amore? Quando lo fai”.

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Quasi scientifica la sequenza di sculture del muscolo cardiaco che batte; tanti cuori che filmati in loop, anche se pietra, sembrano un solo cuore che pulsa! Jago scolpisce spesso la mano, in qualche modo per raffigurare il proprio autoritratto mentre lavora; l’arto che scolpisce, che emerge dalla pietra, la parte di sé che più lo rappresenta. E’ attraverso le mani che intuisce la pietra o la creta, che crea qualcosa, che percepisce sfiorando, e che si esprime.

Accademia di Belle Arti di Frosinone

Dall’Accademia di Belle Arti a Frosinone incompiuta, Jago brucia le tappe forte del talento, poiché nel 2011 è al Padiglione Italia della 54a edizione della Biennale di Venezia. Poi la sua prima personale, al Museo della Media Valle del Liri, presentata da Vittorio Sgarbi. La seconda personale è presso la Fondazione Umberto Mastroianni nel Castello Ladislao di Arpino, e vince premi prestigiosi come il Gala de l’Art di Monte Carlo, il Premio Pio Catel con l’opera Containers.

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Nel 2016 espone a Roma “Memorie”, alla Cripta della Basilica dei Santi XII Apostoli; e ancora “Terapie d’Urto”, presso la LUISS Guido Carli. Nel 2017, con l’opera Eataly, si aggiudica il premio del pubblico presso Arte Fiera Bologna, e realizza la prima performance live di Scultura 3D in Italia a Guardiagrele (CH) per il festival Artigitale e a settembre, in occasione del MarmoMac 2017 di Verona, riceve l’investitura come Mastro della Pietra.

Jago scolpisce Ratzinger

Nel mese di ottobre 2017 espone “Facelock” al MAXXI di Roma, e presso il Museo Carlo Bilotti di Villa Borghese a Roma, espone la sua mostra personale Habemus Hominem. Jago è in forte ascesa, e in questo momento è senza dubbio una delle punte di diamante della scultura europea; poiché è determinato, compiuto, con una poetica e un senso dell’arte maturi e affascinanti.

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La scultura di Papa Ratzinger poi, ha lasciato tutti senza fiato. L’opera ha qualcosa di magnetico, poiché lo scultore ciociaro ha catturato un’essenza, un’espressione viva nella pietra; un sorriso lieve e reale, e un volto cesellato da mano divina. Attraverso le sue mani la pietra sembra quasi ammorbidirsi, piegarsi, facendosi accarezzare da quelle mani che la rendono bella; che estraggono l’opera. Un processo impossibile per alcuni, ma Jago riesce a farlo, lui che non ha terminato gli studi d’arte ribellandosi ad un “no”; aveva ragione lui!

Jacopo Cardillo in ascesa

Determinato, duro, consapevole, risolto davvero, Jago vende e realizza ciò che sognava, sudando, con la polvere di marmo anche sotto la pelle; senza non saprebbe vivere. Inaspettata forse è arrivata anche l’onorificenza della Santa Sede “Croce Pro Benemerenti”. La scultura “Habemus Ominem”, del Papa ha fatto discutere, rifiutata perché ha gli occhi cavi e lui non ha voluto riempirli; no non si è piegato. Di recente la Galleria Montrasio Arte di Monza ha presentato lo scultore ciociaro all’Armory Show di New York. Con l’opera “Donald”, in cui un bambino nel seggiolone, gioca con il Lego; evocativo.

Jago, al secolo Jacopo Cardillo, sculture ciociaro in ascesa ultima modifica: 2019-05-24T08:00:52+02:00 da simona aiuti

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