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STORIA STORIE

Quintilio Varo capo del massacro di Teutoburgo, ebbe in sposa la figlia dell’arpinate Agrippa

Quintilio Varo - Teutoburgo e quintilio varo

Quintilio Varo, restituiscimi le legioni! Così gridava Augusto mentre disperato dava testate alle porte, lasciandosi crescere la barba e i capelli in segno di lutto, quando seppe del massacro nelle foreste germaniche, nel settembre del 9 d.C. Quello fu il punto di non ritorno, una ferita che ancora brucia ed ebbe l’apice l’11 settembre.

Quintilio Varo

Da tempo Augusto aveva intrapreso una serie di campagne per sottomettere le tribù germaniche. Per questo anche se non tutte le tribù erano dome, la Germania poteva già sembrare una provincia romana. Il fatto stesso che l’imperatore inviasse governatori in quelle terre ne era la prova. Quindi, Publio Quintilio Varo era inviato, come governatore eseguiva delle spedizioni periodiche. Ma in quella missione maledetta che sembrava di routine, ignorava che si tramava alle sue spalle.

Quintilio Varo - Foresta di Teutoburgo

Come Varo, anche il resto delle autorità romane credevano che quelle fossero zone pacificate. Questa idea era proposta velenosamente dal condottiero cherusco Arminio, divenuto consigliere del governatore, che in realtà era una serpe in seno. Varo non sapeva che Arminio era il più lurido dei traditori. Comunque le truppe di Varo erano composte da tre legioni– la XVII, la XVIII e la XIX – oltre a sei coorti di truppe ausiliarie di fanteria.

Tradimento di Arminio

Varo disponeva, in totale, di poco più di 17mila combattenti, con cui marciavano anche numerosi civili: tra i 3.500 e i 4000, tra i quali anche le mogli e i figli dei soldati, servitori, commercianti che vivevano all’ombra dell’esercito. Fidandosi delle informazioni riportate dal vile Arminio che aveva fatto credere di essersi “romanizzato”, Varo non diede importanza alle notizie di alcuni piccoli contingenti romani attaccati. Dietro questi episodi si celava proprio Arminio, che aveva ordito nell’ombra un piano.

Quintilio Varo - Foresta Di Teutoburgo in foto

Egli aveva convinto altre tribù germaniche a unirsi a lui contro i romani. Arminio riuscì anche a rallentare Varo e a fargli modificare il tragitto. Quest’ultimo, convinto dal traditore, decise di cambiare percorso per andare a castigare i colpevoli di quelle “scaramucce”. Era il 7 settembre quando la colonna si mosse verso l’imboscata, sempre guidata dalle vili mosse di Arminio, riuscendo a mettere insieme circa 25mila uomini di diverse tribù.

Tribù germaniche

Il giorno dopo i romani entrarono nell’intricatissima foresta di Teutoburgo. Proprio lì, in mezzo alla selva, la spedizione cominciò a subire i primi attacchi. Inoltre, iniziò a piovere in modo incessante e il terreno si fece impraticabile per le legioni. Continuò così per giorni e si affondava letteralmente nel fango. Gli attacchi continui falcidiarono l’esercito. Il 10 settembre le truppe si trovavano ancora nella zona boscosa. Varo ordinò di riprendere la marcia in silenzio per non attirare l’attenzione del nemico. Nello smarrimento totale, apparve Arminio con le forze della cavalleria.

Monumento - Foresta Di Teutoburgo Monumento Ad Arminio
monumento ad Arminio che celebra il massacro dei romani

Varo perse la testa, vedendosi perduto, decise di suicidarsi con il resto degli ufficiali. L’11 di settembre, in una zona paludosa Arminio aveva predisposto l’ultima mossa, con un terrapieno, ottenendo un vero e proprio collo di bottiglia. Ben protetti, i germani attaccarono in modo definitivo. Fu un massacro.

Massacro di Teutoburgo – Quintilio Varo

Pochi riuscirono a fuggire per raccontare l’accaduto, mentre i germani si davano liberamente alla strage e al saccheggio, facendo scempio dei corpi dei romani. Le tre aquile, emblema delle legioni distrutte, furono la parte più ambita del bottino. La notizia del disastro si sparse. Augusto mandò Tiberio a controllare la zona, visto che conosceva bene quei territori. Negli anni non fu possibile restaurare il dominio romano. Eppure non è questo l’elemento più importante “dell’attentato di Teutoburgo”, ma il modo in cui i germani massacrarono i corpi dei romani. I cadaveri furono violati, smembrati, decapitati, fatti a pezzi, trafitti agli alberi e si fece ogni possibile scempio. Chi poi dopo molto tempo riuscì a raggiungere il luogo per recuperare i resti dei soldati, si trovò davanti delle scene raccapriccianti, anche se era passato tanto tempo. L’orrore della barbarie, il massacro disumano sono rimasti nella storia per sempre.

Quintilio Varo capo del massacro di Teutoburgo, ebbe in sposa la figlia dell’arpinate Agrippa ultima modifica: 2024-08-14T09:05:00+02:00 da simona aiuti

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