Amarena era davvero un pericolo per l’uomo? L’Orso bruno marsicano vive circa vent’anni ed è re indiscusso delle faggete del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Eppure si avvicina molto ai centri abitati.
Amarena
Può compiere ampi spostamenti, dalle radure d’alta quota nei periodi estivi, fino alle più calde zone di fondovalle. Anzi come nel caso di Amarena, non era raro vederla in paese, tra i vicoli. Era abituata all’uomo e quest’ultimo a lei. Certamente era una grande orsa e sappiamo che una mamma può essere molto suscettibile se ha i cuccioli. Tuttavia Amarena e l’uomo negli anni, avevano imparato a “non pestarsi i piedi.
Gli orsi maschi sono generalmente molto più grandi delle femmine e possono raggiungere un peso che nel periodo autunnale può superare i 230Kg per due metri d’altezza. Le femmine invece superano raramente i 140 Kg. Principalmente mangiano vegetali come erba, frutta, bacche. Gli orsi adorano davvero le mele e non disdegnano insetti, miele e un po’ di carne. Tuttavia l’Orso bruno marsicano non può essere classificato come un predatore puro perché in genere si nutre di carcasse.
Orso marsicano
La tendenza dell’orso è mangiare molto in estate ed autunno per accumulare i grassi utili a superare il periodo invernale. Solo in rari casi si avventura a cacciare di animali selvatici, tuttavia talvolta pecore e galline sono prede ambite. Una cucciolata può avere padri diversi, (da uno a tre) e nascono nel periodo invernale. In genere, i piccoli restano con la madre per circa un anno e mezzo.
Nel Parco si stima una popolazione di circa 40-60 orsi. Con circa 10-12 femmine in età riproduttiva, ma ora una decina. L’orso marsicano ha un carattere solitario e se può evita l’uomo. Quindi il fatto che Amarena negli anni avesse sviluppato l’abitudine di avvicinarsi, anche con la cucciolata, è emblematico. La gente non aveva paura, restando certamente a debita distanza e lei si muoveva tranquilla. In ogni caso chi vuole fare foto da lontano è bene che mantenga sempre una congrua distanza.
Parco Nazionale Lazio Abruzzo e Molise
Meglio usare dei binocoli e meglio anche non “profumarsi” troppo perché l’orso è dotato di un olfatto particolarmente sviluppato. Se vi trovate a distanza ravvicinata con un orso, fermatevi e cercate di restare immobili e calmi. Indietreggiate molto lentamente, senza fare movimenti bruschi e soprattutto senza gridare. Non lanciate pietre o oggetti, perché c’è il rischio di una reazione aggressiva. Se vedete che l’orso diventa aggressivo, gli esperti consigliano di sdraiarsi lentamente a terra a faccia in giù.
Con grande probabilità l’orso si fermerà senza cercare alcun contatto fisico. Se s’incontra un orso lungo un sentiero, alzate le braccia, fate rumore per allontanarlo. Se siete a distanza ravvicinata allontanatevi lentamente e cercate di mettere tra voi e lui borse, zaini o altri oggetti per proteggersi. Sembra che fingere di essere morti prima del contatto induce l’orso a capire che non rappresentiamo un pericolo.
Plantigrado italiano – Amarena
Quando ci distendiamo a terra proteggiamo la testa con le mani e rimaniamo immobili finché l’orso non se ne va. Rialziamoci dopo che se n’è andato. In caso di contatto ravvicinato (meno di 30 m) con un orso, indietreggiate con calma con movimenti lenti. Si consiglia di non agitarsi e non correre, parlare con voce bassa e calma (anche da soli, serve per far capire all’orso che ha a che fare con un umano). In caso di avvicinamento o aggressione, teniamo presente che spesso l’attacco dell’orso è finto: significa che ci punta, ci corre contro e all’ultimo momento evita con una deviazione il contatto fisico. Se abbiamo la sfortuna di arrivargli alle spalle senza essere sentiti (non bisogna fare alcun rumore ed essere sotto vento).
