Fontana De Carolis, una piccola opera dalla storia importante e che un tempo si stagliava su una spianata vasta, rurale e semi desolata. Oggi il traffico, l’asfalto, i palazzi e la modernità l’hanno un po’ fagocitata.
Fontana De Carolis
La fontana prende il nome dal marchese Livio De Carolis, all’epoca Generale delle Poste pontificie che volle commissionarla e ingaggiò un architetto molto quotato, come diremmo oggi. All’epoca tutto attorno c’era ben poco. Sopravvivono delle foto che ritraggono scorci con greggi di pecore intente ad abbeverarsi nella fontana, molto simile ad un’altra che l’architetto Alessandro Specchi, autore di molte opere che abbelliscono la città eterna, ideò.
Quindi disegnò la fontana della Madonna della Neve, che vediamo composta da una vasca/bacino quadrilobato. Al centro una tazza con zampillo e quattro colonnine lanciano verso il centro zampilli d’acqua. Caratterizzano la struttura, delle colonne marmoree; elementi fondamentali dell’impianto acquatico, poste su basi quadrate. Tutti prima o poi siamo stati davanti a una di queste vaschette con cannelle, specie in estate. Alzando lo sguardo, vediamo le colonne, sormontate con sfere di marmo, che presentano dei colombi nell’atto di beccare alcune spighe di grano.
Marchese Livio De Carolis
Quindi vi campeggia ancora oggi lo stemma nobiliare dei de Carolis. Si tratta proprio di due colombe, chiara allusione alla fortuna che la famiglia fece con il commercio di cereali. Allora proviamo a immaginare un’epoca lontana, in cui le donne andavano a riempire le conche d’acqua o lavavano qualche capo. Adoriamo ancora oggi quell’acqua fresca e al riguardo, la realizzazione della fontana fu resa possibile grazie all’acquedotto donato alla città dalla famiglia Molella.
Tra l’altro Livio de Carolis, marchese di Prossedi, proprio qui, fece erigere un’altra bella fontana, che si è conservata molto bene e che decora in modo incantevole, una delle uscite del piccolo borgo. Tornando alla fontana frusinate, il marchese volle farla erigere per devozione, come per un ex voto, dedicato all’immagine miracolosa della Madonna della Neve. Sembra che nel 1675 la Santa Vergine, concesse una grazia straordinaria a uno dei componenti della nobile famiglia; pare un nipote.
Architetto Alessandro Specchi
Resta quindi a Frosinone un’opera pressoché intatta dell’arch. Specchi, influenzato dalla scuola del Bernini e del Borromini, nella leggerezza delle forme e la plasticità delle modanature. Egli costruì anche Palazzo De Carolis a Roma. Eppure nell’urbe, una delle sue opere più belle e incantevoli fu distrutta. Oggi il porto di Ripetta, da lui disegnato, non esiste più. Restano famose una serie di sue tavole che ritraggono antiche vedute della città di Roma.
Fu una grave perdita il Porto di Ripetta, voluto da Papa Clemente XI Albani. Sempre Specchi, progettò la Scalinata di Piazza di Spagna, inaugurata da Papa Benedetto XIII in occasione del Giubileo del 1725. Dopo l’Unità d’Italia, dovendo costruire i muraglioni, si demolì di questa’opera. Di questo grande pezzo di Roma scomparsa, rimangono solamente, collocate in piazza del porto di Ripetta, l’antica fontana detta Clementina, o dei Navigatori, posta ad ornamento dell’emiciclo.
Fontana Clementina a Roma- Fontana De Carolis
Tornando a Frosinone, nel corso del Novecento tutta la zona dove si trova la nostra fontana De Carolis è cambiata, ma intorno alla fontana è stata realizzata un’area verde, che in qualche modo la protegge. Nel 2007 la fontana monumentale è stata sottoposta a un restauro conservativo, con la contestuale realizzazione di un sistema di ricircolo dell’acqua per il risparmio idrico.
