Scandalo a Roma nel ‘600, una storia di passione e coltello che sembra contemporanea - itFrosinone

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STORIA STORIE

Scandalo a Roma nel ‘600, una storia di passione e coltello che sembra contemporanea

Scandalo a Roma nel ‘600 - Confronto

Scandalo a Roma nel ‘600 e al centro di esso vi è Costanza Piccolomini, un nome quasi dimenticato, che però avrà letto forse chi ha visitato agli Uffizi, notando il particolarissimo busto del Bernini che ritrae questa bellissima donna.

Scandalo a Roma nel ‘600

Gli occhi del visitatore contemporaneo, non notano tracce di scandalo, ma nel ‘600, il busto di Costanza fece anche scorrere del sangue. La scultura è un vero capolavoro di Gian Lorenzo Bernini che cela una storia tragica, di violenza ahimè che colpì soprattutto la povera Costanza.

Scandalo a Roma nel ‘600 - Ritratto

Credo sia opportuno ricordare che Gian Lorenzo all’epoca era la punta di diamante dell’arte romana, il che volava dire europea. Era venerato come un divo e a lui si concedeva tutto o quasi, insomma era un uomo molto potente, come potrebbe essere una pop star oggi. Siamo nella Roma papalina nell’estate del 1638. Uno scandalo si abbatte sulla città e sul suo artista più famoso, che però ne uscirà indenne. Bernini ha una relazione con la bellissima Costanza, che è la moglie di un suo dipendente, tale Matteo Bonarelli, scultore, restauratore e piccolo collezionista d’arte.

Gian Lorenzo Bernini

Non sappiamo quando inizia la relazione tra Gian Lorenzo e Costanza, né se il marito sapesse. Tuttavia, non è propriamente il legame clandestino tra la donna e Bernini a far scoppiare lo scandalo. Quell’estate Gian Lorenzo scopre che Costanza s’incontra clandestinamente anche con suo fratello Luigi Bernini, scultore e architetto. L’artista autore di mille capolavori, perde il lume della ragione.

Scandalo a Roma nel ‘600 - Moneta da due eruro

Minaccia il fratello con la spada, che spaventato dalla collera del fratello, fugge da Roma e si nasconde a Bologna. Sembra che Gian Lorenzo armi anche altri uomini per cercare vendetta, ma non riesce a scovare il fratello. La faccenda è presto sulla bocca di tutti. Gian Lorenzo, scoperta la tresca, manda un servo dalla donna con l’inganno. L’uomo si presenta dicendo di portarle in dono del vino. Invece ha il crudele incarico di sfregiare la donna con un coltello. Una punizione terribile, destinata a sfigurarle il volto.

Costanza Piccolomini

Le resta una cicatrice che avrebbe fatto riconoscere per sempre a tutti la sua colpa. Sfregi di questo tipo, erano, infatti, comuni per le prostitute e le cortigiane. Le cose a Roma sembrano mettersi malissimo per Costanza: trattata come un’adultera è detenuta nella Domus Pia de Urbe, un monastero in cui sono rinchiuse le donne peccatrici. Là Costanza dovrà scontare una pena. Esiliati da Roma sono il servo, autore materiale del crimine e Luigi Bernini.

Scandalo a Roma nel ‘600 -  3 Autoritratto

Mentre Gian Lorenzo, il mandante, è condannato a una pena lieve, una multa che addirittura  non pagherà mai. Triste e grottesco epilogo per la donna. Ma perché il busto ha fatto scandalo? Ebbene all’epoca, nei ritratti ufficiali, sia in pittura, che scultura, le donne erano raffigurate solo con delle acconciature e ben vestite e composte. Bernini invece ritrae Costanza con i capelli in disordine, la bocca voluttuosamente dischiusa e l’abito sbottonato sul seno.

Museo degli Uffizi – Scandalo a Roma nel ‘600

La donna è in un momento di incontrovertibile intimità e in questo la scultura è un unicum. Forse l’autore voleva tenere per sé l’opera, anche perché non avrebbe potuto mostrarla in pubblico, tuttavia non rimase sconosciuta a lungo. Pochissimi anni dopo averlo scolpito, il busto lascia precipitosamente Roma ed entra nella raccolta privata della famiglia Medici, agli Uffizi. Probabilmente Bernini dovette disfarsene rapidamente con il precipitare degli eventi. Ironia della sorte, tra corsi e ricorsi storici, Costanza, non è sepolta nella parrocchia dei Ss. Vincenzo e Anastasio, nel rione di Trevi accanto al marito, ma nella basilica papale di Santa Maria Maggiore. Quasi vent’anni dopo, nella stessa chiesa, verranno seppelliti prima Gian Lorenzo e poi Luigi Bernini. Ancora oggi troppe donne nel mondo vengono attaccate spesso da ex mariti o fidanzati, sfregiate, o addirittura uccise. Oggi la rivincita postuma di una moneta dedicata.

Scandalo a Roma nel ‘600, una storia di passione e coltello che sembra contemporanea ultima modifica: 2024-08-28T07:00:00+02:00 da simona aiuti

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