Chi è Elena Ferrante? Quanti lettori se lo stanno chiedendo da anni? Moltissimi e non solo in Italia. Forse sono meno i curiosi in giro per il mondo, ma in Italia la ricerca è da tempo molto serrata e forse ci siamo arrivati.
Chi è Elena Ferrante?
Una cosa è certa, chiunque ci sia dietro questo pseudonimo, sta avendo un successo planetario, senza precedenti e i “Ferranters”, sono famelici d’informazioni. C’è chi è convinto che si tratti di un uomo che sta usando una sorta di nick name femminile e c’è chi invece crede si tratti di due coniugi e forse non è del tutto lontano dalla verità. Uomo o donna che sia, single o in coppia, il profilo di Elena Ferrante o in qualunque modo si chiami, seguendo le molliche di Pollicino, lasciate qui e là, si riesce a fare piuttosto bene.
Naturalmente può riuscirci soprattutto un lettore molto acuto, o chi ha fatto delle indagini vere e proprie. Mi sono convinta sempre più che si tratti certamente di una donna, che potrebbe avere circa settantacinque anni. Scavando e indagando, il nome più papabile è quello di Anita Raja.
Elena Greco
C’è chi non solo ha indagato a fondo come il sole 24 ore, ma i tanti riscontri sono anche rimbalzati all’estero. La Raja fa la traduttrice, vive a Roma ed è figlia di un’ebrea polacca, scampata ai campi di concentramento e poi trasferitasi a Napoli. Ufficialmente collabora con Edizioni e/o, la casa editrice di Ferrante e traduce dal tedesco. Parliamoci chiaro, senza andare a scomodare una valanga di cifre, un lavoro di traduttrice, non potrebbe mai arrivare a far guadagnare le cifre elevatissime, ricevute dalla Raja negli ultimi dieci/quindici anni.
Diciamo pure che la traduttrice è stata la dipendente che ha più beneficiato del successo letterario e cinematografico internazionale dei libri di Elena Ferrante. Non mi pare poco. Nessun altro dipendente delle Edizioni e/o ha guadagnato tanto. Sempre il sole 24 ore, da visure catastali ha riportato che dopo il successo del film ispirato al primo romanzo di Elena Ferrante(…)
Lila e Lenù
(…) L’amore molesto, Anita Raja ha comprato un grande appartamento e una casa più piccola in Toscana, in una zona di pregio. Gli acquisti e i guadagni, non sembrano legarsi con lo scrittore napoletano Domenico Starnone, con cui la Raja è sposata. Sono cifre che riguardano solo lei. Il caso è chiuso? Forse no, ma il tutto dice moltissimo.
Un libro, un romanzo, anche se non è autobiografico e lo dico per esperienza personale, esce, parte, nasce dall’autore ed è parte di quest’ultimo, come un figlio, quindi è più che autobiografico, è una parte di chi lo scrive e da questo principio non si scappa. Tralasciando per un momento i vari altri scritti, è nell’Amica geniale che si trova molto materiale. Quel “rione” in cui Lenù e Lila sono nate e cresciute è evocativo, presentato come una torta spiaccicata in faccia e si resta senza respiro.
Anita Raja
Bisogna conoscere visceralmente quei luoghi, averli vissuti in dettagli a volte brucianti, per riuscire a tradurli in scrittura viva, in maniera così carnale, che non lesina il sangue. La violenza considerata normale, le donne, le prime a pagare e senza sconti. Il dialetto, la fame, la denutrizione, l’ignoranza, la prevaricazione, leggendo ci fanno spalancare gli occhi. Il rapporto con Nino Sarratore, che ahimè è il prototipo, rappresentante di una larghissima parte di uomini italiani, è una sberla in piano viso. Bugiardo, narcisista, manipolatore, eppure Elena Greco vuole credergli, lo adora ed è disposta a tutto per scampoli d’amore o qualunque cosa sia, che comunque gli somiglia molto.
Quante donne hanno avuto la sensazione di aver buttato via una vita intera dietro uomini simili? E poi il senso di inadeguatezza, di fallimento, di rabbia e frustrazione e non conta se sei laureata o una poveraccia con la quinta elementare.
Chi è Elena Ferrante? – L’amica geniale
L’impossibilità di studiare che ha cambiato la vita di Lila, un’amica con cui è difficile confrontarsi, ma che sembra inaffondabile, una lupa indomabile e impavida. Hai l’impressione di affogare solo guardandola, ma se ti aggrappi a lei morde, ma forse sopravvivi. Elena Ferrante, che a mio avviso vive dentro L’amica geniale, ha vissuto quel mondo? Io credo di sì, almeno in buona parte. Arriva come una lama, quando parla degli anni ’70, gli anni di piombo, la politica, la lotta armata. Chissà se è stata toccata o sfiorata davvero da quel mondo? sarà stata impegnata? E fino a che punto? Il mondo letterario internazionale è ai piedi di questa scrittrice italiana e non credo che la parola “fine” sia vicina, e direi, per fortuna.
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