Le uova rosse dei Romani, dipinte come oggi a Pasqua - itFrosinone

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CUCINA TRADIZIONALE LO SAPEVI CHE

Le uova rosse dei Romani, dipinte come oggi a Pasqua

Le uova rosse dei romani - Fanciulla con uova dipinte di rosso

Le uova rosse dei romani, dipinte come oggi, sono parte integrante della nostra cultura; simboleggiando abbondanza e con la primavera le galline ne producono molte di più e vuol dire tanto.

Le uova rosse dei romani

Fin dai tempi dei Romani, in questo periodo dell’anno se ne mangiavano di più ed era una gran ricchezza; considerando che per i nostri diretti antenati le uova dovevano sempre esserci a tavola. La simbologia legata all’uovo risale davvero quindi ai tempi antichi. I pagani, infatti, consideravano l’uovo come la rappresentazione dell’unione tra il cielo e la terra; mentre gli egizi  definivano l’uovo come il fulcro dei quattro elementi ovvero il fuoco, la terra, l’acqua e l’aria.

Uova Su Alzata

Tornano ai Romani, nell’antichità, l’uovo stava a significare rinascita; ritrovata fertilità che avveniva proprio in primavera. In tale stagione, poi, gli stessi sotterravano un uovo dipinto di rosso come propiziazione della fertilità. Anche oggi in alcune culture, è uso dipingere le uova a Pasqua, dipingerle e nasconderle. Sono poi i bambini a doverle trovare. Essi dicevano “omne vivo ex ovo”, ovvero tutta la vita viene dall’uovo.

Marco Gavio Apicio e Le uova rosse dei romani

Quindi, molto prima che il cristianesimo adottasse l’uovo come una delle tradizioni pasquali, gli antichi Romani credevano che proprio l’uovo era un simbolo della rinascita dopo l’inverno, quando tutta la vita è rimasta in sospeso. Quindi c’è molta corrispondenza con la “resurrezione pasquale cattolica. Comunque, riguardo il consumo delle uova in epoca romana, ecco una ricetta da poter replicare. Questa ricetta appunto, fa parte della più importante fonte sulla cucina dell’antica Roma, il libro attribuito a Marco Gavio Apicio, chiamato De Re Coquinaria.

Le uova rosse dei romani - Coppia innamorata con uova dipinte di rosso

Orbene si tratta di un piatto di uova in camicia semplice tutto sommato; ma sorprendentemente aromatico. Si presenta a tavola con una bella salsa a base di pinoli. Nell’antica Roma, spesso le uova si servivano come antipasti e si cercava d’inventare molte diverse ricette. Tuttavia, il modo migliore per gustare questo piatto è con vino al miele (mulsum).

Cucina nell’antica Roma

Si può anche presentare con diversi altri antipasti come insalata condita con garum e aceto (oxygarum); formaggio con sopra mosto cotto e anche delle olive che anche loro non mancavano mai. Nella cucina dell’Antica Roma le uova quindi occupavano un posto di primo piano. I Romani ne erano golosi e non solo di quelle di gallina, ma anche di papera e quelle di volatili selvatici e di quaglie.  

Le uova rosse dei romani -  vassoio con uova miste

Al riguardo, in base a quanto riferisce lo scrittore Varrone, le uova davano di fatto inizio al banchetto; anche se era frugale. In ogni caso, nelle cene più semplici, le uova erano in genere accompagnate da tonno, ceci e lattuga; mentre nei conviti più elaborati, si consumavano con frutti di mare, salsicce e tante verdure. Si consumavano anche le uova d’anatra, e d’oca; cotte di norma alla coque, bollite o sotto forma di frittata condita con latte e miele.

Uova fritte o Ova fricta

Con simili abitudini alimentari le proteine erano assicurato; dopotutto la cucina dell’Antica Roma non è rimasta celebre né per la leggerezza né per la semplicità. Ecco la ricetta delle uova fritte, o “Ova fricta”. Si tratta di una semplice ricetta del De re coquinaria di Apicio. Servendo le uova per prime e alla fine portando a tavola della frutta; nacque l’espressione idiomatica “ab ovo usque ad mala” (dall’uovo fino alle mele), cioè dall’inizio alla fine.

Ecco gli ingredienti per quattro persone. Prendete dell’olio a sentimento, poi quattro uova ma potete aumentare. Procuratevi un cucchiaio di colatura d’alici o salsa vietnamita di pesce se preferite. Occorrerà un cucchiaio di vino bianco, un po’ di sale e pepe. Procedete scaldando un po’ d’olio in padella, e cuocete le uova a occhio di bue. Durante la cottura verseremo il vino e la salsa di pesce mescolati. Salare e pepare e buon appetito.

© Riproduzione riservata

Le uova rosse dei Romani, dipinte come oggi a Pasqua ultima modifica: 2022-04-13T07:00:00+02:00 da simona aiuti

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