Milena Frantellizzi, artista, dall’anima girovaga, musa della Commedia dell’Arte - itFrosinone

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Milena Frantellizzi, artista, dall’anima girovaga, musa della Commedia dell’Arte

Milena Frantellizzi - Milena Frantellizzi e il Caravan E Caravan

Milena Frantellizzi, attrice, artista a tutto tondo, artigiana al servizio della Commedia dell’Arte, sembra la reincarnazione di una zingara gitana che secoli fa, girovagava, arrancando sul caravan con i suoi saltimbanchi per le vie d’Europa, per portare l’arte italiana, la commedia, la lacrima e il sorriso. Era una vita dura quella.

Milena Frantellizzi

Era piena di pericoli, ma quella gente non avrebbe potuto vivere diversamente. Sapete perché i teatranti detestano il viola? In quel faticoso girovagare, mangiando quando capitava, spesso le carovane subivano gli assalti dei briganti che li bastonavano e i lividi erano “viola”. Sembra che quel caravan di legno, che stava insieme con preghiere e speranze non si sia mai fermato e se lo facesse, molto teatro non sopravviverebbe. E’ un’arte quella della Frantellizzi, che si lega molto anche al mondo circense, all’estero molto più apprezzato. Parla della sua carriera nata mentre faceva la baby sitter in adolescenza per Guglielmo Bartoli. Qualcuno dice che artisti si nasce e quell’inclinazione deve esserci sempre stata. E’ arrivata prima la musica però, poiché da piccola Milena ha addirittura vinto Lo Zecchino d’oro. Ma come tutti i grandi, umili, ma davvero grandi, Milena ringrazia la sua prima “madrina”, la zia Pia Maiuri, insegnate, donna di grande cultura.

Commedia dell’arte

Amante delle arti, le scrisse la canzone con cui si qualificò alla gara. Parla di lei come di una donna fantastica, un’insegnate ora pensionata che a quanto pare è stata mentore per tanti. Già, quindi tornando all’Antoniano di Bologna, aver conosciuto Topo Gigio e Mariele Ventre, quest’ultima in odore di santità, devono essere state esperienze da lasciare il segno! Poi il teatro e l’innamoramento. Si salta dall’oggi all’ieri al domani, ma è bello così.

Era il destino che bussava e quell’amore non è mai finito. Formatasi dapprincipio alla corte di Guglielmo Bartoli, la facoltà di psicologia, il teatro La Cometa e un momento in cui si poteva prospettare una carriera manageriale al McDonalds. Ma come si sa, il cerone gli attori ce l’hanno sotto la pelle. Milena corre sempre, a fare laboratori teatrali, progetti in cui coinvolge bambini, ragazzi, cercando d’insegnare i rudimenti di un’arte antica che la infiamma.

Dario Fo e il grammelot – Milena Frantellizzi

Lo fa trasmettendo quel vulnus della “commedia all’italiana”. Quelli come lei meriterebbero un posto d’onore, perché tengono alto il vessillo di un pezzo d’identità tricolore e con fatica. Finché ci sarà chi farà vivere il Grammelot che rese grande Dario Fo, l’arte dell’attore all’italiana sopravviverà, quella su cui si sono formati grandi artisti internazionali.

Milena fa parte di quel gruppo di preziosi artisti artigiani, che in teatro sanno fare un po’ tutto. Recitano a soggetto, improvvisando in diversi dialetti e fanno sopravvivere tradizioni popolari, attraverso personaggi come “Donna Olimpia”, “Scrocchiazeppi”, “Pasqualotta” e altre figure caricaturali. E’ la vecchia scuola, con una formazione di quelle che si costruiscono calpestando le scricchiolanti tavole dei vecchi teatri. Milena ha studiato e non si contano le tante esperienze fatte, perfino nel laboratorio di Zelig. Lei, prende in mano un canovaccio, e da caratterista, tira fuori da una valigia di cartone.

Attori ciociari – Carlo Goldoni

Personaggi e costumi da assemblare per far vivere “Maria Nicola” uno dei suoi cavalli di battaglia. Ahimè però all’epoca degli artisti girovaghi, certe cose erano più semplici. L’attrice teneva il neonato in una cesta e lo allattava e accudiva. Poi in scena se serviva un neonato, gli si dava un pizzicotto e piangeva al momento giusto. Quello era il debutto e il passaggio del testimone. Oggi invece se un’attrice resta incinta, perde degli ingaggi, quindi c’è molto su sui lavorare.

Milena Frantellizzi - 15 Marzo Spi Teatro

E’ quindi un lavoro duro quello di Milena, in cui se serve si prende ago e filo, si assemblano burattini, ci si trucca e con degli scarponi e un gonnellone, prende vita un personaggio. Non dimentichiamo che nobili dilettanti furono autori e attori della Commedia ridicolosa, la versione cortigiana della commedia dell’arte che sostituì, in parte, quest’ultima dopo la partenza dei maggiori attori italiani verso come Parigi o Vienna.

Fasti Verolani – La città delle donne

L’ho interivistata a lungo Milena, in una chiacchierata che è stata come aprire quel “baule dell’artista”, da cui salta fuori una gavetta come poche. Viene fuori una formazione attoriale eccellente e una carriera scritta addosso, sulla faccia che si spalanca quando sorride. E’ come se ce l’avesse tatuata sul viso la sua arte, in ogni piega quando strizza gli occhi o sorride. Emerge sempre quella gitana, con scintille in fondo agli occhi e gestualità magnetica.

Milena frantellizzi - Milena E Tendone

Si racconta con gioia frammista a saudaji Milena e sembra davvero che in lei riviva una zingara con le sibille in borsa, che conoscendo alcune parole di tedesco, francese e fiammingo, riuscirebbe ancora a recitare e cantare suonando una chitarra dai gradini di legno del suo caravan, ammaliando il pubblico. Lei, con una treccina, che non ferma capelli ribelli, una maglietta anni ’80, giacca elegante e un orecchino diverso dall’altro.

Milena Frantellizzi caratterista – teatri in Ciociaria

Spero davvero che il suo cerchio magico sia fiero di lei, perché io lo sarei. Poi penso, ma perché non le hanno ancora dato un teatro da dirigere? Dovremmo avere la prima direttrice di teatro donna qui! Sia chiaro non stiamo parlando di un’attrice che fa shouting, sponsorizzando acque minerali e calpestando red carpet in abiti da sera, dopo aver fatto un salto a bloccare la faccia con il botox.

Milena Frantellizzi - Teatro

No, qui parliamo di un’attrice operaia, che vive il teatro come insegnamento, apprendimento, in cui tanti ragazzi, possono stare lontano dalla strada. Si tratta di essere al servizio dell’arte e solo la passione, la fede e l’amore possono tenere insieme tutto. Progetti come I fasti verolani, La città delle donne, non sono poca cosa. Milena, che tu sia una zingara o meno, la Ciociaria dove essere fiera di te, non abbiamo un nastro d’argento, ma tanti fini fini che gradirai.

Milena Frantellizzi, artista, dall’anima girovaga, musa della Commedia dell’Arte ultima modifica: 2024-06-03T08:51:36+02:00 da simona aiuti

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