Santa Elisabetta nel Rione Giardino, baluardo di fede e tradizione - itFrosinone

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CHIESE QUARTIERI

Santa Elisabetta nel Rione Giardino, baluardo di fede e tradizione

Santa Elisabetta Definita

Santa Elisabetta nel Rione Giardino è una chiesetta molto piccola, ma graziosa, “abbracciata” dal quartiere e idealmente anche dalla fede dei residenti.

Santa Elisabetta nel Rione Giardino

Zona antichissima quella del “Giardino”, dal nome che di primo acchito sembra inusuale, ma ha un significato bello e antico. Sappiamo che l’alberata, necessaria per una salita agevole, che scivola sul fianco della collinetta, nacque sacrificando, numerosi orti, giardini e frutteti che caratterizzavano il colle. Il nome Giardino però resta, cuore pulsante e compare già nelle cronache settecentesche e nel catasto gregoriano. Sappiamo che comprendeva tutta la discesa di via Giordano Bruno, via la Forma che è dietro piazza Garibaldi, giungendo fino al Mattatoio.

Santa Elisabetta nel Rione Giardino - Interni della chiesa

Nei documenti storici Frosinone la vediamo come una dolce collina con cinque borghi. Tra questi c’è il Giardino appunto. Ahimè, dopo la fine della seconda guerra mondiale, con una città semi distrutta, molte famiglie hanno abbandonato i rioni storici di Frosinone, per stabilirsi nella parte bassa, sgombra di macerie. Eppure, pochi lasciarono il Rione Giardino e molti, tra cui discendenti, restano accanto alla chiesetta.

La Radeca

Come rione popolare, il legame con il quartiere stesso, era più forte e più sentito dalla popolazione ed è ancora così. La chiesetta è antica e un tempo era collocata di lato, qualche metro più in là, rispetto a come la vediamo oggi. Denominata “Della Visitazione”, o semplicemente S. Elisabetta una volta era filiale dell’antichissima chiesa di S. Benedetto e non aveva oneri.

Santa Elisabetta nel Rione Giardino - Santa Elisabetta Frosinone in foto

Da parecchi secoli c’è la devozione, se consideriamo che nel 1699 la curava il sac. D. Urbano De Sanctis. Nella prima sua visita pastorale del 20 novembre 1675, Mons. Riccardo degli Annibaldi, vi indossò gli abiti pontificali e da lì si recò a S. Maria. Molti secoli sono trascorsi, e tante tradizioni popolari restano. E’ qui, solo qui che nasce e si conclude, davanti alla chiesetta, la festa della Radeca. Sacro e profano s’incontrano, ma non si scontrano. L’atavico senso d’appartenenza è rimasto immutato nei secoli.

Chiese di Frosinone

La fratellanza qui s’intende nel rione come il vivere in una grande famiglia. Come dicevo, sono tante le tradizioni. Come ad esempio il falò di Santa Lucia, immancabile, così come i festeggiamenti del Carnevale con la festa della Radeca di cui accennavo. Tutti gli abitanti del Giardino e anche i non residenti, tornano per far rivivere emozioni e riti, fieri di trasmettere alle generazioni future, una festa cittadina dalle radici ataviche.

Santa Elisabetta nel Rione Giardino - sopra l'entrata l'organo

Si brucia un fantoccio, scacciando l’inverno. Questa era zona popolata in epoca romana e la evidente derivazione di riti che affondano le radici nei millenni, ha mille significati ancestrali. E’ da qui che dal rione si accede tramite via Giardino Bruno, alla fine della discesa ci troviamo proprio davanti la chiesa di Santa Elisabetta. Ci si sofferma poco sulla Santa, che secondo il Vangelo di Luca, era moglie di Zaccaria, ed era parente di Maria.

Carnevale storico di Frosinone

La tradizione cristiana identifica Santa Elisabetta come cugina, quindi sorella di sant’Anna. Sappiamo che Elisabetta e Zaccaria, erano ormai in età avanzata quando Zaccaria, durante un suo turno di servizio nel Tempio di Gerusalemme, ebbe la visione dell’arcangelo Gabriele il quale gli annunciò finalmente la prossima nascita di un figlio. Al sesto mese di gravidanza, Elisabetta ricevette la visita di Maria, che nel corso dell’Annunciazione era stata avvertita che la cugina era incinta.

abiti duecenteschi - Giotto

All’udire il saluto di Maria, Elisabetta «fu ricolma di Spirito Santo», il bambino le sussultò in grembo, e riconobbe Maria come la madre del Salvatore salutandola con le famose parole «benedetta fra le donne» e «madre del mio Signore». Maria rispose intonando l’inno del Magnificat. Questo episodio è ricordato nella dottrina cristiana come la Visitazione. E qui a Frosinone, come dicevo, vediamo la chiesetta stretta in un abbraccio con ai lati due diramazioni che portano da vicoli.

Santa Elisabetta nel Rione giardino – Centro storico di Frosinone

Nella chiesa, anche se piccola c’è un organo molto bello, in alto sull’entrata. Deliziosa la statua della Santa con il Battista e in fondo, dietro l’altare, bellissimo è il mosaico, luminoso che colpisce molto. Come le altre chiese di Frosinone, ogni tempio esiste oggi, soprattutto grazie alle donazioni che nei secoli i fedeli hanno voluto elargire. Ogni altare, ogni offerta, ogni dettaglio è pregno del sacrificio dei frusinati. Oggi arrivano ancora offerte, non solo con l’8×1000, ma anche con presenza quotidiana concreta. A volte i cattolici vedono un po’ di trascuratezza da chi amministra e vorrebbero rinverdire l’antico tacito patto di collaborazione. Il sacrificio e le donazioni dei secoli passati, non devono andare perdute.

Santa Elisabetta nel Rione Giardino, baluardo di fede e tradizione ultima modifica: 2024-03-19T07:00:00+01:00 da Redazione

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