Carnevale frusinate simbolo di goliardia! Siamo in atmosfera carnascialesca e amiamo un po’ ridere e sbeffeggiare il caro vecchio Championnet. E’ incredibile come la gente abbia dimenticato tutto quel sangue versato dai francesi. Però credo valga la pena ricordare non solo i guai combinati dai transalpini, ma anche il mondo in cui gli italiani li hanno sbeffeggiati.
Carnevale frusinate
Tanto tempo è passato ma credo valga la pena porre l’accento sui guai che gli uomini di Napoleone crearono per molto tempo, anzi per anni, scorrazzando in Italia. Versarono molto sangue, affamarono gli italiani, riempiendosi la pancia, eppure quotidianamente ciociari e anche tanti romani, presero per il naso i soldati del “corso”. Sembra incredibile, ma prendere per i fondelli i francesi, era quasi uno sport locale, tra Frosinone e Roma.
I francesi però, sapevano che dietro ogni vicolo e dietro ogni uomo che era schiacciato dal loro piede, poteva nascondersi un potenziale attentatore. Per questo vietarono agli uomini di portare il coltello. Naturalmente il più delle volte l’ordinanza era disattesa. Nelle osterie, che i soldati di Napoleone frequentavano, svuotavano e sovente facevano fallire, gli avventori sapevano dei controlli. Per giocare a carte tranquilli, piantavano i coltelli sotto i tavoli. Poi all’uscita o anche il giorno dopo li recuperavano.
Esercito francese in Italia
Era il tempo in cui Napoleone andava in Egitto e i soldati in Ciociaria o a Roma facevano il bello e il cattivo tempo. Alcuni uomini, piuttosto arditi, arrivavano a travestirsi da popolana, da donna quindi e l’abito era quello ciociaro. Così travestiti, anche fingendosi prostitute, adescavano i soldati francesi e con il favore delle tenebre, in un vicolo gli davano una coltellata.
Poi finivano nel fiume e se ne perdevano le tracce. La soldataglia frequentava i bordelli e non andava troppo per il sottile. Una volta però, due soldati abusarono di una donna e non la passarono liscia. Alcuni uomini li presero, li fecero fuori e li squartarono. Poi li appesero in macelleria con il cartellino del prezzo, quello che spettava alla carne di maiale. Questo racconto rimanda molto ai ciociari che sbeffeggiarono Championnet quando lo mandarono a chiamare, rabbonendolo poi con un buon vinello.
Championnet a Frosinone
Insomma, lo avevano preso per il naso. La stessa cosa accadde a Roma quando Napoleone decise di mandare tre uomini di sua fiducia. I romani però fecero capire d’infischiarsene alla grande di questi tre tizi, che rispondevano al nome di Cacault, Saint Malot e Maury. Il giorno dopo, sotto la statua del Pasquino, apparvero i tre nomi di questi uomini di Napoleone, ma storpiati, che erano diventati Cacò, Sammalò e Morì.
Insomma, i francesi rubarono tutto quello che si poteva portare via, uccisero, impiccarono e distrussero anche tante chiese, dandole alle fiamme. Tuttavia niente di tutto questo ha potuto portare via agli italiani l’ironia, l’arte della beffa, e la capacità di reinventarsi, tornare a ridere e tornare a nascere. Il Carnevale frusinate è uno degli emblemi più eclatanti di ciò. Gioacchino Rossini, con la sua opera buffa e non solo, a Parigi è stato uno degli italiani più irriverenti.
