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ARTIGIANATO CULTURA

Arrivano gli zampognari, con strumenti che hanno attraversato l’Europa

Arrivano gli zampognari - ciociara con gli strumenti tradizionali

Arrivano gli zampognari, ed è subito atmosfera natalizia. Questo è il tempo in cui, ancora girano per le vie musicisti girovaghi. Sono tra gli ultimi a portare in giro strumenti e nenie che per secoli hanno fatto la fortuna di tanti uomini e donne del centro sud Italia, che partivano per il nord.

Arrivano gli zampognari

Possiamo ascoltare il particolare suono della zampogna e della ciaramella, grazie agli ultimi suonatori da strada. Arrivano con le ciocie, il tabarro e sono ciò che resta di un grandissimo numero di donne e uomini che hanno attraversato mezza Europa con quelli che vediamo, ma anche con molti altri strumenti musicali. Ne ammiriamo molti raffigurati, nelle decine di miglia di dipinti e foto che tappezzano la maggior parte dei più grandi musei non solo d’Europa. Generalmente gli zampognari oggi suonano in coppia, e sono uomini.

Arrivano gli zampognari - Zampognari Seduti a riposo

Uno imbraccia  la zampogna vera e propria ed un altro la ciaramella o altri strumenti a fiato. Quelli che vediamo ancora oggi, discendono da una tradizione contadina. Da  pastori che cercavano di raggranellare qualcosa suonando per le strade. Molto tempo fa, erano per lo più “artisti girovaghi” in quanto si guadagnavano il pane suonando nelle loro vesti colorate, per le vie del mondo.

La ciaramella e la zampogna e arrivano gli zampognari

Hanno raggiunto il nord Europa e hanno lasciato un segno. Dopo aver raggiunto Roma, più tardi negli anni, verso il 1830, inizia l’esodo dei giovani. Erano ragazzini che dovevano abbandonavano le loro terre, e a piedi raggiungevano Parigi, Londra, Berlino o Monaco di Baviera. Naturalmente oltre a essere artisti di strada, lavoravano come modelli, essendo parecchio richiesti, attività che era una vera professione. Gli strumenti non erano pochi ma tutti artigianali e hanno anche influenzato la musica locale in cui hanno lasciato una traccia.

arrivano gli zampognari - Ciaramella di zampognaro

Avevano l’organetto a quattro, massimo otto bassi (il più economico); e sempre il piffero e il tamburello. Il tamburello come simbolo femminile, fece la fortuna di Agostina Segatori a Parigi. Il tamburello era tra i più economici, essendo ricavato da un fusto di legno e pelle d’asino o di pecora. Vediamo questi tamburelli in moltissimi dipinti, con ciociare.

Agostina Segatori e Le tambourin

Del resto  questo strumento, accompagnato anche a delle campanelle, era per lo più per le donne. I tamburelli di derivazione romana, attorno alla corona in legno avevano dei cimbalini o sonaglietti. O come dicevo dei campanelli per arricchire il suono. Anche Raffaello in un suo quadro illustra il tamburello, quello appunto ricco di cimbalini.

arrivano gli zampognari - Ciociari E Tamburello con danze

Riguardo il tamburello ciociaro, Corot, pittore celebre per i suoi paesaggi, negli ultimi anni della sua vita si dedicò in gran parte alla realizzazione di opere dedicate a ciociare in costume. In numerose opere è sempre presente il tamburello. In talune opere, come la ciociara che suona il mandolino, il tamburello è per terra, come una connotazione per qualificare l’abito e la provenienza della modella. Vi è anche una targa che alcuni anni fa il Comune di Parigi affisse al nr. 62 di Boulevard de Clichy a Montmartre.

Ciociari a Parigi

La targa ricorda che lì, la modella ciociara Agostina, aveva aperto il suo ristorante la cui insegna era ‘Tambourin’ cioè ‘Tamburello’. Nel locale tutti i tavolini e le suppellettili erano a forma di tamburello! Le cameriere poi servivano in costume ciociaro. Quindi, quando non posavano, tante ragazze suonavano per le strade, ballando il “saltarello”; piroettando, in attesa delle monetine.

dipinto acquerello - Danzatrici Ciociare nel quadro

Si trattò quindi di una copiosa emigrazione, in cui gli italiani mettevano a frutto la loro maestria. Quindi ad un certo punto, tra locali all’italiana, modelle e musicisti, incontrarli in costume e ciocie, divenne uno spettacolo consueto. I giovani e le ragazze che ballavano e cantavano e suonavano per le strade. Forse intrisi di nostalgia, così lontani da casa. Ancora oggi, sotto Natale, oltre alla zampogna, odiamo con malinconia la ciaramella. I Pifferari” ancora portano una musica dolce che evoca la natività. Dall’Abruzzo, Lazio, Lucania, giungono ricordando qualcosa di magico.

Arrivano gli zampognari, con strumenti che hanno attraversato l’Europa ultima modifica: 2022-12-19T07:00:00+01:00 da Redazione

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