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I Lupercali, feste romane “scalzate” e sostituite con San Valentino

I lupercali - Lupercali in un dipinto

I Lupercali duravano qualche giorno, tre per la precisione ed erano feste particolari, per alcuni versi bizzarre, discinte e pregne di sensualità. Come per molte altre festività, c’è stata una vera e propria “sostituzione” per volontà della Chiesa.

I Lupercali

Già altre volte ho raccontato di queste sostituzioni storiche o di assimilazioni. Di fatto i lupercali, antichissimi, sono sopravvissuti molto a lungo. Consideriamo che San Valentino si celebra dal 496, ricorrenza che come ribadisco ha sul serio sostituito il rituale pagano dei Lupercali, dedicati alla fertilità a 360° e all’erotismo. Anticamente si festeggiava dal 13 al 15 febbraio, quindi saremmo nel pieno svolgimento. Inoltre queste festività sono state tra le ultime romane a sopravvivere e a subire l’abolizione di forza.

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Si celebravano con dei giovani sacerdoti semi nudi, con maschera di fango e cosparsi di grasso. Andavano in giro per il Palatino a frustare simbolicamente, evocando la fertilità. Colpivano simbolicamente anche donne incinte per buon auspicio. Era una grande festa della fecondità e dell’erotismo sfrenato e ad un certo punto papa Gelasio I intraprese una guerra per abolire questi riti pagani, sopravvissute quasi fino al 500 d.C. circa.

San Valentino

A Gelasio si attribuisce quindi l’istituzione della festa di San Valentino. Del resto il santo di Terni, è noto per aver aiutato a sposarsi, un soldato romano e una ragazza cristiana. Oggi più o meno tutti sono concordi nello stabilire le origini del San Valentino che conosciamo al 496 d.C., anno in cui lo istituì papa Gelasio I. Il culto cristiano di San Valentino da Terni, scalzò l’antica festività pagana dei Lupercalia dedicata anche al dio della fertilità Fauno, protettore dei campi e del bestiame.

I lupercali - Cioccolatini a cuore

Un’altra figura che ha inciso sull’immaginario della giornata di San Valentino è quella di Carlo duca d’Orleans, che nel XV secolo, mentre era imprigionato nella torre di Londra in seguito alla sconfitta di Agincourt, inviava lettere e biglietti d’amore a sua moglie chiamandola “dolce Valentina”. Questo appellativo è ravvisabile anche nell’opera di Shakespeare, quando nel suo celeberrimo Amleto del 1601 l’autore fa cantare ad Ofelia.

Carlo duca d’Orleans – Esther Howland

Domani è san Valentino e, appena sul far del giorno, io che son fanciulla busserò alla tua finestra, voglio essere la tua Valentina”. Invece a comprendere il punto di forza del biglietto d’amore è stata l’imprenditrice statunitense Esther Howland, che ne ha promosso la commercializzazione riscuotendo grande fortuna. Nel mondo, il giorno degli innamorati presenta tempi e forme diverse. Ad esempio, il 14 febbraio in Giappone sono le donne a regalare cioccolatini agli uomini, che non necessariamente devono essere i loro fidanzati o sposi: gli uomini ricambiano il dono, un mese dopo, il 14 marzo, con il cioccolato.

I Lupercali, feste romane “scalzate” e sostituite con San Valentino ultima modifica: 2024-02-15T07:00:00+01:00 da Redazione

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