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Fiera di Santa Fausta, un appuntamento storico per i ciociari

fiera di Santa fausta

La Fiera di Santa Fausta si svolge nell’ultima domenica d’ottobre, e tra le fiere frusinate, è tra le più attese e sentite tra i cittadini. Essa si svolge da sempre nella piazza antistante alla chiesa, attorno alla fontana De Carolis, che anticamente fungeva da abbeveratoio per le greggi in transito.

fiera di Santa fausta

teca di Santa Fausta all’interno del santuario di Madonna della neve

Nell’Archivio di Stato di Frosinone c’è un resoconto del 1820, redatto dal gonfaloniere Renna, riguardo alle fiere e i mercati della Provincia. La fiera di S. Fausta poteva durare anche quattro giorni, attirando gente proveniente da molto lontano. Questi mercati del resto attiravano carovane di mercanti e contadini da tanti paesi limitrofi, dando vita a fiere brulicanti di mercanzia e bestiame d’ogni genere.

Dalla fiera di Madonna della beve in poi…

Si ha notizia della fiera di Santa Fausta circa dal 1690; anticamente, nei giorni della fiera di Santa Fausta ogni piccolo spazio era occupato con le merci. Lungo Via Madonna della Neve si vedevano contadini con grandi ceste di verdura, ortaggi, castagne, olive e frutta fresca.

fiera di Santa fausta- fiera

I posti più ambiti erano quelli vicini alla chiesa, mentre più lontano stazionavano gli allevatori di pollame; indaffarati vociavano tra galline, pulcini, capponi, ovvero i “caglinacci”, in dialetto ciociaro. Attorno alla fontana stazionavano i bottai,  i venditori di cesti e “canestre”, e si vedevano anche piatti e vasellame.

fiera di Santa fausta- dolciumi

dolciumi in fiera

I mercanti litigavano per i posti migliori, e per evitare disordini c’era il “piazzatico”, una tassa per l’occupazione del suolo, versata al convento degli agostiniani. Non poteva mancare la bettola, consistente in una grande tenda, sotto cui erano allestiti tavoli e panche per i pasti dei mercanti e degli avventori, e per discutere gli affari.

Storia della fiera di Santa Fausta

Si beveva birra, vino e si mangiava carne d’agnello e capretto, e si dormiva sulle panche o su pagliericci improvvisati. Verso Via de Carolis, che porta verso il Rione Colle Cottorino, i pastori tenevano le fascine di fieno per gli animali.

fiera di Santa fausta- santa fausta

La sera le pecore e le capre erano munte e al mattino le ricotte fresche erano presto vendute alla fiera ancora calde. Ai bordi della piazza stazionavano i banchetti dei casari, dei venditori di ciambelle, frutta zuccherata, lupini, e fave tostate. Lungo la Via Tiburtina invece si vendevano scarpe, tessuti, bottoni e ceste in vimini.

fiera di Santa fausta- fontana

Vicino alla chiesa, lungo Via Tiburtina si potevano trovare sempre spezie e legumi. Non mancava il pesce salato, il baccalà, quello affumicato, che cercava chi scendeva dalle colline e dai paesi di montagna con i polli da scambiare.

Dall’antico alla modernità

Alla sera si tenevano tombolate e c’era la Giostra della bufala, poi abolita, e lentamente ridotta anche la durata della fiera stessa. In tutto questo “bailamme”, nessuno mancava d’entrare in chiesa, per La madonna della Neve, per Santa Fausta, Sant’Antonio e Santa Rita; riti immancabili.

fiera di santa fausta- foto antica

Con la modernità le usanze legate alle fiere sono cambiate molto, subendo radicali mutamenti nell’organizzazione, ma la gente ama sempre le fiere.

Queste manifestazioni popolari sono molto importanti ancora oggi, infatti, ogni anno per la fiera di Santa Fausta è festa grande, e il numero delle bancarelle e la grande partecipazione della popolazione è incredibile!

Fiera di Santa Fausta, un appuntamento storico per i ciociari ultima modifica: 2018-10-27T09:06:39+02:00 da simona aiuti

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