Lezioni di difesa personale per medici e infermieri, una iniziativa che si è resa necessaria per il Policlinico Umberto I di Roma. Solo l’anno scorso ci sono state circa cento aggressioni e solo in questa struttura ospedaliera.
Lezioni di difesa personale per medici e infermieri
In generale, i dati che riguardano tutta Italia non sono incoraggianti. Mostrano che sono stati vittime di reazioni violente 8 medici su 10. Alcuni sono come assuefatti e accettano anche solo le aggressioni verbali pesantissime senza reagire, sperando che l’aggressione si spenga e non trascenda. Addirittura il 73% del personale aggredito non denuncia l’accaduto, anche perché teme le ripercussioni e gli strascichi.
Tutto il personale si trova quotidianamente a dover fronteggiare ogni genere di emergenza e diventa complicato se bisogna anche cercare di “restare vivi” e uscire incolumi dall’incontro sgradevole che può scaturire con persone di ogni genere che transitano ogni giorno in ospedale. Il Policlinico è come un porto di mare, ma come sappiamo dai fatti di cronaca, aggressioni al personale medico e infermieristico, accadono in tutta Italia. Reparti vandalizzati, pronto soccorsi fatti a pezzi, e medici a cui è stato anche sparato addosso, non è più accettabile.
Autodifesa femminile – karate – judo
Non è possibile fornire una vigilanza capillare, quindi approcciare con delle lezioni di autodifesa, comincia a diventare indispensabile. Non molto tempo fa, abbiamo visto al TG un’infermiera con il volto tumefatto e un dente rotto ed è veramente troppo. Orbene lezioni di difesa personale per proteggersi dalle aggressioni Organizzati dall’Spp (Servizio di prevenzione e protezione) in collaborazione con l’università di Cassino sono indispensabili.
E quindi sono iniziati al Policlinico Umberto I i corsi di autodifesa per i medici e si è riscontrato un approccio di collaborazione che fa ben sperare. Il primo si è tenuto in occasione della “Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari”. C’erano circa una trentina di partecipanti. La prima lezione era focalizzata sulle tecniche fisiche. Poi se ne terranno altre, poiché e ogni modulo tratterà un argomento diverso, da conoscenza e direttive alla comunicazione, dall’aspetto psicologico all’interazione fisica.
Massimo Greco del SPP (Servizio di Prevenzione e Protezione) – Lezioni di difesa personale per medici e infermieri
Ci sono reperti poi, più complicati da gestire. Arrivano parenti di pazienti a volte in preda alla collera, esagitati e non c’è alcun filtro. Non ci sono freni inibitori o remore, senza capire che picchiare un medico, significa tagliare il ramo su cui si è seduti. Alcuni confessano di essere costretti a chiudersi in una stanza per proteggersi. Pronto soccorso, pediatria e psichiatria i reparti più violenti sono tra i reparti più critici. Imparare a fronteggiare fisicamente un’aggressione, imparare come comportarsi, affrontare l’aspetto psicologico, l’interazione con il “paziente/aggressore” e interazione fisica è fondamentale.
Massimo Greco del SPP (Servizio di Prevenzione e Protezione) ha affermato che, purtroppo, gli episodi violenti, che si verificano prevalentemente in pronto soccorso, sono aumentati in misura esponenziale negli ultimi anni, in particolare post-pandemia. E’ ovvio poi che lezioni gratuite di autodifesa, dovrebbero essere a disposizione di tante donne che ogni giorni devono schivare il pericolo.
