Pastena, incantevole borgo della Ciociaria, adagiato dolcemente sui monti Ausoni, è nota soprattutto per le famose “grotte di Pastena”.
Pastena
Come dicevo, siamo lungo i monti Ausoni, in un’area verde, su una sella della dorsale formata dal monte Cimate e dal monte Solo. Pastena è un borgo davvero antico, fondata dai Volsci e solo in epoca relativamente moderna, si è costituita in castello fortificato, intorno all’XI secolo. Tuttavia, gli storici sono riusciti ad inquadrare il borgo odierno, come origine intorno alla metà dell’anno 800, quando i Saraceni erano presso il Garigliano. Il nome pare abbia origine dal termine latino-medioevale pastinum che sta a significare un terreno lavorato.
Terra di pastori e contadini, Pastena ha davvero origini molto antiche come insediamento. Al riguardo, intorno alle note grotte che oggi attraggono molto turismo, sono stati trovati resti del Paleolitico inferiore e dell’Età dei metalli. Come è accaduto in altre zone, proprio le grotte erano un riparo. Qui gli storici hanno rinvenuto ceramiche e manufatti preistorici.
Visitare le Grotte di Pastena
Nel tempo Pastena è stata nell’orbita della contea di Fondi, poi donata all’Abbazia di Montecassino. Subì assedi nel corso di molte guerre feudali, fino al tramonto della signoria dei Caetani. Solo verso la fine del Seicento cessò di far parte di Fondi ed in età moderna passò a signori minori. Al la fine del Settecento, Pastena resiste ai francesi e ne subisce il saccheggio. Ancora oggi spicca un’antica rocca ricostruita dalla nobile famiglia romana dei Del Drago nel 1227, la quale ebbe grande importanza strategica per posizione di confine fra lo Stato pontificio ed il regno di Napoli.
Il territorio di Pastena è piuttosto Mmontuoso verso occidente, dove si elevano le vette del monte Cappello e del monte Calvilli. Mentre verso meridione, nei pressi del monte Schierano, assume quindi un andamento collinare. Proprio qui c’è il centro abitato. Poi diventa piuttosto pianeggiante verso oriente, declinando nella Piana Madonna delle Macchie.
Signoria dei Caetani
Come dicevo, Pastena è nota per le sue grotte visitabili. C’è quindi una monumentale ed intricata grotta carsica, già nota come di San Cataldo o del Pertuso. Ci troviamo a circa 4,5 km dal paese. Le Grotte di Pastena sono emerse dalla leggenda ufficialmente nel 1926, grazie al barone Carlo Franchetti e divenute turistiche già l’anno successivo, sono gestite dal “Consorzio Grotte Pastena e Collepardo”. Come dicevo, le grotte hanno restituito numerosi reperti archeologici.
Stiamo parlando di sepolture ed offerte di carattere rituale risalenti ad epoca preistorica (Neolitico ed età del Bronzo). I materiali rinvenuti durante gli scavi, sono ancora in corso di studio e solo parzialmente pubblicati. Di notevole interesse tuttavia è il ritrovamento di un’ascia ed un pugnale in bronzo risalenti alla media età del bronzo (XV secolo a.C. circa). E’ stato rinvenuto sul fondo di uno dei laghetti interni al ramo attivo delle grotte.
Marocchinate
Si tratta certamente di offerte rituali tipiche di questo periodo legate a figure maschili molto importanti all’interno della comunità. Una pagina dolorosissima di Pastena riguarda la seconda guerra mondiale. La popolazione subì le aggressioni dette “marocchinate”, ovvero stupri di massa compiuti dalle truppe algerine all’interno del contingente alleato francese. Il totale delle donne stuprate nel solo comune a 45, di cui la maggior parte in età adolescenziale.
Fonte foto – Wikipedia/Facebook
