Alberi e piante mangia smog, un’opportunità a portata di mano. Le notizie riguardo la concentrazione di polveri sottili non sono rassicuranti e riguardano tutto il territorio nazionale. E’ come se fossimo finiti in un imbuto. C’è purtroppo una malcelata sottovalutazione del problema da parte di una parte dell’opinione pubblica. Alcuni fanno spallucce, altri attendono che il governo intervenga, ma nel frattempo possiamo fare molto, considerando che la “cosa pubblica” in molti centri italiani, gode di una grande partecipazione popolare, che riesce in “grandi imprese”.
Alberi e piante mangia smog
In Italia ogni abitante dispone di pochi metri quadrati di verde, quindi le misure di defiscalizzazione degli interventi su giardini e terrazzi, anche condominiali, come il bonus verde del 36% sono stati una buona misura. Vanno sfruttati e aumentati esponenzialmente, perché ancora non basta.
Entrare nell’ottica che non sarà questa una problematica di facile risoluzione, può almeno riportarci con i piedi per terra. In precedenza ho messo sul “tavolo” delle altre possibili vie percorribili, ben consapevole, che non arriverà una bacchetta magica ad aiutarci. Rivolgendoci a madre natura, quest’ultima almeno una mano può darcela subito. E’ importante però, essere anche consapevoli che anche l’aria nelle nostre case non è “pura”. Anche adesivi, vernici e il compensato, possono sprigionare sostanze tossiche. Quindi sono questioni che si devono tenere presente e ci si deve informare bene, prima di restaurare o fare un acquisto per la casa.
Eliminare benzene e formaldeide con le piante
In ogni caso le piante che purificano l’aria dallo smog esistono e sono sia da esterno che da interni. Possiamo tenerle in casa, anche in ambienti poco luminosi e vicine a forti fonti di calore. Il Pothos o Scindapsus ad esempio, si caratterizza da lunghissimi rami. Può vivere in vaso o in barattoli pieni d’acqua e non ha bisogno di troppa luce.
E’ in grado di assorbire monossido di carbonio, benzene e xilene. La lingua di suocera poi si può mettere in camera da letto perché assorbe anidride carbonica di notte producendo ossigeno, quindi rinnova l’aria della stanza. Addirittura si può mettere vicina al calorifero. Elimina il benzene e formaldeide. Il giglio di pace invece è anch’essa una pianta antinquinamento efficacissima, capace di purificare una stanza di 10 metri quadrati! Va detto però che le più efficaci piante mangia smog sono alcuni alberi di grandi dimensioni.
Tiglio selvatico e betulla verrucosa
Alberi come l’acero riccio, la betulla verrucosa, l’ontano nero, il tiglio selvatico ma anche il viburno, l’alloro o il corbezzolo. Qui nella Regione Lazio, abbiamo uno dei più grandi e importanti vivai della Regione Lazio. Chiunque di noi, avendo un giardino o un terreno, potendolo fare, può comprare un “alberello” tra quelli citati, che crescendo farà il suo dovere. Anche un dirigente scolastico può farlo nel giardino della scuola. Insomma, l’unione fa la forza.
Considerate che alberi anti smog possono catturare quasi 4000 chili di anidride carbonica nell’arco di vent’anni, bloccando le “maledette” polveri sottili. Queste polveri le polveri ogni anno causano circa 80.000 morti. Questi alberi, possono anche abbassare la temperatura delle estati più torride. L’Acero Riccio assorbe fino a 3800 chili di CO2 in vent’anni. A pari merito, con 3100 chili di CO2 aspirate dall’aria, ci sono poi la Betulla verrucosa, che crescere anche sui terreni più difficili.
Acero Ricco e Ginkgo Boloba contro lo smog – Alberi e piante mangia smog
Il Ginkgo Biloba, assorbe 2800 chili di CO2 e vanta anche un’alta capacità di barriera contro gas, polveri e afa e ha una forte adattabilità. Il Frassino comune è un altro gigante verde che può arrivare a 40 metri mentre l’Ontano nero è piccolo, ma riesce a bloccare fino a 2600 chili di CO2, garantendo un forte assorbimento di inquinanti gassosi. Il Tiglio, il Bagolaro che è fra i più longevi con radici profonde anche loro fanno da aspira polveri.
Quindi bisogna intervenire in modo strutturale favorendo nelle città la diffusione del verde pubblico e privato, per catturare lo smog. E’ importante pertanto, favorire la diffusione di “polmoni verdi”, anche in una visione del Made in Italy come il florovivaismo che in Italia vale complessivamente oltre 2,5 miliardi di euro e conta 100mila addetti su 27mila aziende, diffuse su tutto il territorio nazionale.
