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DIALETTO EVENTI

La Cosa di Frosinone, ‘mparamece a parlà ‘ndialette fruselunèse

La cosa - Parte Di Locandina in foto

La Cosa di Frosinone prosegue il proprio progetto di difesa del dialetto e delle tradizioni, come miniera di Cultura e valori di Appartenenza, il gruppo “La Cosa” ‘mparamece a parlà ‘ndialette fruselunèse. In collaborazione con il Centro Anziani “Fiordaliso”. L’evento sarà sabato 9 dicembre, alle ore 18.00, sotte a glie purtecate de Sant’Antonie, a Corso della Repubblica. Si presenterà il gioco, in dialetto ciociaro, Ciociaria, tèra mia, tèra tia, di Veronica Calicchia.

La Cosa di Frosinone – dialetti ciociari

Saranno graditi interventi e partecipazione attiva, in dialetto, da parte del pubblico. Il Gruppo “La Cosa” e il Centro Anziani “Fiordaliso” Il dialetto, conserva al suo interno, nelle sue parole, la storia e la cultura della comunità che lo parla. E da questo punto di vista, legato com’è al territorio, rappresenta l’interfaccia tra la storia culturale del territorio e la realtà osservabile.

La cosa di Frosinone - locandina intera

Così, mentre il dialetto è un sistema linguistico di ristretto ambito geografico (regionale, se non limitato tante volte al singolo paese o a un quartiere di esso), la lingua è un sistema linguistico di ambito assai più ampio. Inoltre, il dialetto è meno controllato della lingua. Lo è nel senso che non esiste un modello standard, codificato in una grammatica scritta, al quale uniformarsi. Sembra addirittura (ma non è così) che il dialetto non abbia regole, né una grammatica vincolante per il parlante.

Dialetto frusinate

La lingua, invece, è assai più elaborata del dialetto, perché, in quanto strumento della comunicazione culturale, ha dovuto, nel corso della sua storia, arricchirsi. L’ha fatto attingendo alle altre lingue di cultura (prestiti e calchi). E spesso, per quanto riguarda il lessico specialistico, al pozzo inesauribile delle lingue classiche (latino e greco). E dietro alle parole e per mezzo delle parole è possibile risalire al bagaglio di una civiltà in parte scomparsa.

La cosa di Frosinone 
 - Alberello di Natale

Perché soffocata dalle tecniche e dagli strumenti nuovi, ma utile comunque a chi voglia ritrovare in quelle parole e in quelle tecniche, dimensioni umane, artistiche e artigianali spesso a torto dimenticate e soffocate dalla dirompente livellatrice modernità. Salvare una parola del dialetto che non sia stata registrata dai pur numerosi vocabolari dialettali esistenti significa spesso salvare una parte di storia di una comunità di parlanti. E insieme la storia della cultura.

Centro Anziani Fiordaliso – La Cosa di Frosinone

Qual è il valore del dialetto per la nostra società di oggi? Perché è importante preservarlo? Forse il valore che oggi si dà ai dialetti è limitato. Ma si tratta di pregiudizi. Il dialetto, anzi i dialetti, insieme alle lingue classiche, sono la grande riserva alla quale la lingua attinge nel momento in cui ha bisogno di comunicare realtà locali. Soprattutto quando queste varcano i confini regionali, o di esprimere in maniera nuova ciò che frattanto, nella lingua, è diventato desueto.

la cosa di Frosinone - Seconda Locandina

Gli scrittori queste cose le sanno benissimo e ai dialetti attingono a piene mani. Il dialetto è il veicolo della cultura delle nostre regioni. Questa si deposita particolarmente nelle parole. Preservare, valutare, conservare il dialetto significa valorizzare le nostre culture e la nostra storia, che, insieme costituiscono le nostre radici delle quali dobbiamo essere orgogliosi quando dalla regione andiamo alla nazione, all’Europa, al mondo.

La Cosa di Frosinone, ‘mparamece a parlà ‘ndialette fruselunèse ultima modifica: 2023-12-07T09:12:00+01:00 da Redazione

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