Giovenale da Aquino contro le donne romane emancipate! Ecco il vero volto di Messalina - itFrosinone

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PERSONAGGI STORIA

Giovenale da Aquino contro le donne romane emancipate! Ecco il vero volto di Messalina

Giovenale E Messalina

Giovenale, anzi Decimo Giuno Giovenale, nasce ad Aquino tra il 50 e il 60 d.C. ed è stato un poeta romano, forse un po’ trascurato dalla storia. Oggi sarebbe considerato un moralizzatore, e tra le donne che bacchettava, la prima era Messalina.

Giovenale da Aquino

Marziale che è stato suo contemporaneo, è stato l’unico a parlare di Giovenale. Quest’ultimo probabilmente non era di ceto elevato; tuttavia, riceve una buona educazione retorica. Intorno ai trent’anni comincia forse ad esercitare la professione di avvocato, dalla quale però non ricava i guadagni sperati. Ciò lo convince a dedicarsi alla scrittura, alla quale arriva in età matura, circa a quarant’anni.

Giovenale da Aquino - Matrona E Pettinatura tipica

Forse per questo i suoi contemporanei non hanno avuto il “tempo” di affezionarsi al suo personaggio. In ogni caso Giovenale vive soprattutto all’ombra di uomini molto più ricchi e potenti di lui. Lo fa nella scomoda posizione di cliens, privo di libertà politica e di autonomia economica. Orbene, Giovenale considera ridicola la letteratura mitologica. La ritiene troppo lontana dal clima morale corrotto della società romana del suo tempo. Considerava la satira indignata l’unica forma letteraria in grado di denunciare al meglio l’abiezione dell’umanità a lui contemporanea.

Personalità ciociare

Giovenale non crede che la sua poesia possa influire sul comportamento degli uomini, perché, a suo dire, l’immoralità e la corruzione sono insite nell’animo umano. Non esiste in lui un intento moralistico, ma solo satirico. Per Giovenale è socialmente impossibile portare alla ribalta grandi letterati come Mecenate, Virgilio e Orazio del periodo augusteo. Ciò perché, nella Roma dei suoi tempi, il poeta è bistrattato e spesso vive in condizioni di estrema povertà, tanto che spesso è la miseria che lo ispira. Bersaglio privilegiato delle satire di Giovenale sono le donne, in special modo quelle emancipate e libere tra le matrone romane.

Giovenale da Aquino - Aquinum e Mosaico
Aquinum

Le romane evolute per il loro disinvolto muoversi nella vita sociale, personificano agli occhi del poeta lo scempio stesso del pudore. I vizi e le immoralità dell’universo femminile gli ispireranno la satira VI, la più lunga, che rappresenta uno dei più feroci documenti di misoginia di tutti i tempi.

Matrone romane emancipate – Giovenale da Aquino

Vi campeggia la cupa grandezza di Messalina, definita Augusta meretrix, ovvero “prostituta imperiale”. Messalina viene presentata appunto come una persona dalla doppia vita: non appena suo marito Claudio si addormenta, ne approfitta per prostituirsi in un lupanare fino all’alba, “lassata viris necdum satiata” (stanca di tanti, ma non soddisfatta). Questa satira è stata scritta con l’intento di dissuadere dalle nozze l’amico Postumo. E come esempio negativo di degenerazione vi è anche la figura di Eppia.

Giovenale da Aquino - opera Satirae di Giovenale

Quest’ultima è una donna che fugge con un gladiatore, abbandonando il marito Veientone (un senatore), la sorella e i figli. Le descrizioni dei comportamenti delle matrone romane da parte di Giovenale sono infatti spesso aspre e crude, Frequenti sono i tratti quasi irreali di scialacquatrici senza il minimo freno morale, che non badano alla povertà alle porte, perseverando in esistenze condite dei più turpi misfatti.

Messalina prostituta imperiale

Si contano avvelenamenti, omicidi premeditati di eredi, sebbene talvolta si tratti dei propri figli, superstizioni superficiali, maltrattamenti estremi della servitù, nel segno di frustate e volontà di crocifiggere chi abbia commesso anche il minimo errore. A cui si aggiungono, ovviamente, tradimenti e leggerezze morali imperdonabili agli occhi di Giovenale. Altro comune bersaglio di Giovenale fu l’omosessualità, che è per lui una fatidica bolla d’infamia. Giovenale conosce e distingue due diversi tipi di “omosessuale”.

Statua - Messalina
Statua di Messalina

Quello che per natura proprio non può dissimulare la sua condizione, quindi tollerato. Poi quello che per ipocrisia si nasconde di giorno pontificando rabbiosamente sulla corruzione degli antichi costumi romani, per poi sfogarsi di notte lontano da occhi indiscreti. Entrambi questi tipi vengono condannati da Giovenale, poiché omosessuali, ma il secondo in modo particolare, per essersi reso ancora più odioso dall’alto del suo piedistallo di falso censore.

Aquinum

Giovenale contrappone sempre l’omosessuale molle, urbano e molto raffinato, al ruvido e pio contadino repubblicano, in cui si concentrano per contrasto tutte le qualità di una civiltà guerriera, gloriosa e perduta. Tanto lontani dovevano apparire ai suoi occhi quei tempi di rustica virtù!

Giovenale da Aquino contro le donne romane emancipate! Ecco il vero volto di Messalina ultima modifica: 2023-12-08T07:00:00+01:00 da simona aiuti

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