Sant’Ormisda dopo 1500 anni, il patrono che ha lasciato un segno profondo - itFrosinone

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Sant’Ormisda dopo 1500 anni, il patrono che ha lasciato un segno profondo

Sant’Ormisda dopo 1500 anni- San Silverio E Il Campanile in foto

Sant’Ormisda dopo 1500 anni ha davvero lasciato un segno, anche se il suo fu un breve pontificato. Indubbiamente ebbe un ruolo importante per la pace e oggi il suo insegnamento va riscoperto e valorizzato. Una serie di eventi, celebrazioni e iniziative, hanno omaggiato il Santo, che s’intuisce oggi che fu in vita, in un’epoca remota, fermo, fervido e animato da una dolcezza e una fede incrollabili.

Sant’Ormisda dopo 1500 anni

Sant’Ormisda è stato sempre molto importante per la comunità frusinate. Vale la pena riscoprire la sua figura e cercare d’approfondire un personaggio così significativo per la storia religiosa e culturale del territorio. Il legame con Frosinone può essere motivo d’ispirazione per quella bontà, che emerge. Ci domandiamo perché amarono, rispettarono e tennero in così grande considerazione Ormisda da eleggerlo papa in modo immediato.

Sant’Ormisda dopo 1500 anni- Ormisda

E’ quindi evidente che Ormisda da Frosinone era una personalità di spicco che emanava una luce speciale. Abbiamo poche notizie sulla vita di Sant’Ormisda, insieme al figlio Silverio del periodo frusinate. Però dalla sua vita romana, emerge come un uomo speciale, da esaltare e prendere a esempio in modo incontrovertibile. Quando parlo di scarse fonti della vita frusinate, mi riferisco anche alla moglie e madre di Silverio, di cui nulla si sa. Eppure a rigor di logica, la vedovanza deve essere stata un grande dolore per Ormisda.

San Silverio e Sant’Ormisda patroni di Frosinone

Lo si evince dal repentino cambio di vita, dal trasferimento a Roma. Sicuramente il dolore però non lo incupì, allontanandolo dalla fede, né lo divise dal figlio, che invece portò con sé a Roma. Non si può escludere che sia stato diacono sposato. Inoltre non riprese moglie, non ebbe altri figli e si dedicò anima e corpo a diffondere la pace.

Sant’Ormisda dopo 1500 anni - Frosinone San Silverio in veduta

Sappiamo che l’unica fonte certa di notizie è il Liber Pontificalis, proprio un testo risalente all’epoca del suo pontificato. Era “ex patre Felice presbytero, de titulo Fasciolae“. Quindi un probabile presbitero con moglie che a Frosinone viveva la sua missione. Non è però certo il periodo in cui abbracciò lo stato ecclesiastico. Forse la vedovanza come dicevo, che lo portò ad una decisione così radicale. Con tutta probabilità fu eletto e consacrato diacono da papa Simmaco.

Liber Pontificalis

Seppe comunque entrare nelle simpatie del clero romano e della stessa corte di Teodorico in modo incredibile. A suo tempo, fu eletto e consacrato, subito dopo la morte di Simmaco, il giorno dopo, di domenica, il 20 luglio 514. Una elezione così rapida si spiega solo con la grande considerazione in cui era tenuto fra le fazioni presenti a Roma in quegli anni così particolari.

Sant’Ormisda dopo 1500 anni- Arco a Frosinone

Considerata l’influenza di Teodorico, in tutte le questioni “di stato” se ne deduce che non dovette opporsi a tale nomina e accettò subito. La politica di pace, promossa dal nuovo pontefice agevolò non poco il contesto storico e anche per questo oggi dovrebbe essere motivo d’ispirazione. Il suo carattere prudente, ponderato, la sua determinazione nella difesa della purezza della fede sono state più di tutto l’orma profonda che ha lasciato. a morte arrivò il 6 agosto 523 – un breve pontificato; durato nove anni.

Illustri nati a Frosinone – Sant’Ormisda dopo 1500 anni

Nato a Frosinone è sepolto nella basilica di s. Pietro. Tra corsi e ricorsi storici, attraverso i secoli, a Frosinone è sempre stata grande la fede per i patroni. Oggi c’è una unificazione dei festeggiamenti, ma un tempo non era così. A Frosinone si celebravano due giorni di festa. Il 20 giugno si festeggiava S. Silverio ed il 6 agosto S. Ormisda. C’era sempre una gran folla per le strade e le processioni sacre erano molto sentite, con gran celebrazioni. Il percorso andava da Via del Plebiscito, P.zza della Libertà, Corso della Repubblica e poi si risaliva per Porta Campagioni e si tornava in Cattedrale. Una volta si faceva anche la tombola e si attendevano i numeri, bevendo e mangiando noccioline, carrubbe, ciambelle. I numeri si estraevano in piazza VI dicembre su un  palco. La serata si chiudeva con canti, balli e i fuochi d’artificio.

Sant’Ormisda dopo 1500 anni, il patrono che ha lasciato un segno profondo ultima modifica: 2024-01-20T09:23:45+01:00 da simona aiuti

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