Ciociari a Capo Nord, l’incredibile viaggio di Davide D’Arrigo e Alessandro Alati - itFrosinone

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ITINERARI LO SAPEVI CHE

Ciociari a Capo Nord, l’incredibile viaggio di Davide D’Arrigo e Alessandro Alati

Ciociari a Capo Nord- Capo Nord in foto

Ciociari a Capo nord sembra il titolo di un film, invece lo è di un’impresa che è partita da Sora. A dire il vero però, i contorni della favola e dell’epico viaggio ci sono tutti. Si è trattato di un cammino di cui si sta parlando molto, anche perché i numeri non sono uno scherzo, considerando che i temerari viaggiatori hanno intrapreso e percorso questo cammino totalmente a piedi.

Ciociari a Capo Nord

Hanno impiegato circa 210 giorni, percorrendo pressappoco 6.376 chilometri e non è poco. Molti si saranno chiesti in questi giorni, scorrendo il dito sullo smartphone – “ma perché l’hanno fatto?”. Già, perché attraversare quasi mezza Italia e poi Austria, Germania, Danimarca, Svezia, Finlandia, e infine Norvegia? Tutti noi siamo mossi da una motivazione e in questo caso deve essere stata molto forte.

Ciociari a Capo Nord
- Cammino sul brennero

C’è stato un focus e il loro è stato il progetto “Castello365”, che fa riferimento da punto di partenza, ovvero dal castello fortificato di San Casto e Cassio. I due viaggiatori hanno portato nel pesantissimo zaino, un lievito madre e non credo che qualcuno l’abbia mai fatto prima. Tenendo un diario su Facebook, i due hanno voluto non solo rendere partecipe una comunità all’impresa, ma attrarre al contempo l’attenzione sul territorio, che può legarsi ad altri luoghi in modo unico e originale.

Castello365

Hanno fatto viaggiare attraverso l’Europa un lievito composto di farine locali, che come si sa è “cosa viva”. Attraverso il viaggio, questo lievito si è rigenerato, sensibile alle temperature diverse. In qualche modo si è arricchito ed è diventato unico, recando effluvi e umori dei luoghi visitati. I ragazzi lo hanno nutrito e curato come un bimbo, con farine e acque locali. Ora è davvero un lievito unico. Il lievito, come un tesoro da custodire, ha dato il nome all’impresa, ovvero Castello365: ‘The way of Yeast’ (letteralmente ‘La via del lievito’ n.d.r.)”.

Ciociari a Capo Nord - Coppia in Norvegia

Tuttavia c’è stato un prologo, in cui si è organizzato il viaggio su una cartina, calcolando e pianificando ogni cosa. Sognando di partire dal Castello San Casto per arrivare a Nordkapp. Immaginiamo i dubbi, le paure, le incertezze e poi finalmente la partenza. Ogni impresa però ha degli accomodamenti e si deve aggiustare il tiro cammin facendo.

A piedi a Capo Nord

Al riguardo, avevano calcolato di fare quotidianamente circa quaranta km. Ma il primo giorno hanno capito che il peso dello zaino era eccessivo. La fatica si sentiva e bisognava alleggerirsi. Pianificare e teorizzare è una cosa, ma la pratica è altro, quindi adattarsi è stata forse la chiave di volta per andare avanti per ben sette mesi di cammino. Avevano anche la bandierina con l’effige del Castello San Casto e Cassio e quella era importante un po’ come il lievito.

Ciociari a Capo Nord- Viaggiatore sulle rocce

Ogni giorno era una conquista che hanno sempre raccontato aggiornando il diario di bordo. In qualche modo gli amici che li incoraggiavano, erano importati. La curiosità della gente non è mancata ed è stato un po’ come partecipare. Credo che sia stato un viaggio irripetibile, tra sentieri, panorami diversi, boschi, foreste e borghi. Hanno attraverso l’Appennino toscano, le Alpi, il Brennero e anche l’antica via Romea germanica.

Ciociari a Capo Nord – Davide D’Arrigo e Alessandro Alati

Hanno calpestato vie che furono dei crociati, dei contrabbandieri e dei tanti pellegrini. Pensare che prima di loro, nei secoli, molti pellegrini avevano già percorso quei sentieri, deve essere stato altrettanto emozionante. Deve essere stato finanche affascinante vedere, camminando a piedi, paesi diversi dall’Italia, soprattutto quelli nordici, come Svezia, Finlandia e infine la Norvegia e la sua magia. Poi si sa, gli italiani sono in tutto il mondo e la situazione tipo “paisà”, capita anche nei luoghi più impensabili. Proprio lassù al nord, i due viaggiatori ciociari, hanno ricevuto un invito a cena da una compaesana, che là si è formata cuna famiglia. I social hanno favorito questo felice incontro. Così mangiare le fettuccine fatte a mano come si fa in Ciociaria, deve essere stato un sogno. Un piccolo intermezzo prima di raggiungere la punta nord dell’isola di Magerøya, che è nella parte più settentrionale della Norvegia.

Isola di Magerøya

Infine deve aver mozzato il fiato e suscitato commozione toccare Nordkapp. Forse è sparita la fatica, forse quasi non ci credevano e le lacrime devono essersi affacciate, ma era arrivato il momento di piantare quella bandierina. Alessandro e Davide probabilmente non si sono sentiti solo due italiani, bensì anche due ciociari a capo nord! Sembra difficile da credere, ma è un po’ come se si fossero caricati e portati spalle l’identità di una comunità. E poi a certe cose come il destino o l’allineamento dei pianeti qualcuno ci crede, perché l’11 ottobre Alessandro ha festeggiato proprio lì il suo compleanno, non male! Bravi ragazzi.

Fonte foto – Facebook

Ciociari a Capo Nord, l’incredibile viaggio di Davide D’Arrigo e Alessandro Alati ultima modifica: 2023-10-18T07:00:00+02:00 da simona aiuti

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