Le delizie di Natascia Santoro, fatte di passione, zucchero, e anche un pizzico di magia, sono una nicchia, che vanta molti estimatori. Sono frutto di esperienza tramandata oralmente e di tanto lavoro e dedizione “d’altri tempi”.
La maestria sviluppata da Natascia nell’arte di fare dolci, confetture, liquori e marmellate, parte da molto lontano. C’è un amore per gli animali e la natura atavica alla base, perché è una passione che non conosce tradimento.
Le delizie di Natascia
L’esperienza e il saper dosare ingredienti e sapori, alberga nella natura, nell’amore e nella voglia di vivere quel senso d’appartenenza con gli elementi che la compongono. La vita frenetica delle città, l’inquinamento e la routine incalzante, non fanno per tutti. Ed è stato così che Natascia si è ripresa i sui ritmi. Sovente è necessario riscoprire clessidre più lente e reimparare ad ascoltarsi. Il battito della natura ci calma, ci avvolge e ci insegna. Anzi, ci dona frutti senza chiedere niente in cambio, se non di rispettarla.
Sono pressappoco queste le scoperte che ha fatto Natascia. Passeggiare sui prati, nei boschi, assaporando quell’aria frizzante, sentendo i profumi, sperimentando; che è qualcosa che mette in connessione i sensi con flora e fauna. Natascia adora i suoi cani maremmani; una passione che ha da sempre fin da piccola e con loro ne ha fatta di strada. Poi nella vita si fanno degli incontri karmici, sovente dopo qualche inciampo.
Piante officinali
Uno degli incontri fatali per Natascia è stato con Celeste, nome da favola. Questo nome ha acceso qualcosa nel mio cuore, perché è presente nel mio narrare, in una mia trilogia di romanzi. E torna in qualche modo il karma, non poteva essere un caso.
Celeste era la madre del compagno di Natascia, una cuoca eccelsa, esperta di “segreti della natura”. Da brava artigiana apprendista, la Santoro ha iniziato a rubare la maestria con lo sguardo, imparando a fare piccoli capolavori. Forse cercava amore, l’ha trovato ed ha imparato a restituirlo. La voglia di incollare, costruire, decorare, si è mescolata alla scoperta di frutta selvatica, pigne, rami di rosmarino profumato. Vivere in campagna, avendo a disposizione un orto fornito, con tanto di speziario, pieno di piantine profumate, non è poco. E intanto guardando come Celeste faceva delle meravigliose confetture, note in tutto il circondario, Natascia è cresciuta come “artigiana” nello stesso settore.
Confetture di visciole e le delizie di Natascia
Forse l’allieva ha superato la maestra, ma del resto è nella natura del mestiere, riuscire a passare il testimone e tramandare la saggezza popolare. E allora è stato tutto un crescendo di confetture di pere e zenzero, cardamomo, oppure zenzero e menta. E poi ancora zucca e cannella, oppure amarene. Questo sapere è importante perché esalta molti frutti in via di sparizione, così come tante piante da frutto tradizionali.
Questo genere di confetture si sposano bene a tavola con formaggi stagionati, come un parmigiano reggiano. Ma anche con il pecorino di Pienza. Fantastica anche la confettura di fichi, che va con formaggi morbidi e freschi di capra o con il brie. Che dire poi di mele o arance con del pepe rosa?
Marmellate con frutti di bosco
Questo genere di maestria è del tutto naturale e artigianale, senza chimica, e fa sfornare crostate e torte dal spore unico. Ciò significa che è un impegno e costa fatica, eppure si fa con amore. Una persona come Natascia, che fa rivivere tradizioni antiche con tanta dedizione, crea armonia, alimenta un “cerchio magico” e diffonde amore al sapore di more selvatiche e visciole frizzanti e gustose!
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