Pregare Sant’Antonio per la pioggia; miracolo che operò in Francia, è una consuetudine molto antica. Frosinone, e una buona parte del territorio, sono sempre stati molto devoti a questo amato santo.
Pregare Sant’Antonio per la pioggia
La parrocchia di Sant’Antonio di Frosinone, ha sempre avuto un grande numero di fedeli; costituiti dal popolino, gente comune, contadini, pastori e famiglie che ancora si stringono attorno al Santo. La povera gente soprattutto, che dipendeva dai capricci del tempo, pregava il santo che facesse piovere sui raccolti. Al riguardo, si racconta ancora che secondo la trazione, un giorno nella città di Limoges, in Francia; il Santo teneva un discorso all’aperto perché nessuna chiesa poteva contenere il grande numero di ascoltatori accorsi.
All’improvviso il cielo si coprì di dense nubi gravide di pioggia. Alcuni fedeli ebbero timore, cominciarono a scappare; tuttavia il frate predicatore, li fermò; assicurando loro che non sarebbero stati toccati dalla pioggia. Infatti la pioggia cominciò a cadere a dirotto tutto intorno, ma nei campi. I fedeli restarono all’asciutto. Giubilo tra i contadini, che dopo la predica, ringraziarono e lodarono il Signore per il prodigio compiuto.
Vescovo Spreafico
Attualmente, molti vescovi preoccupati, stanno invitando i fedeli a invocare il Signore per far piovere. Si tratta di un rito antico, e del resto, al centro c’è sempre il rapporto di fede. La profondità del legame tra la gente e la terra ora riarsa. Nel 2022 non solo si prega ancora, ma il segno della croce può diventare anche un rito propiziatorio per invocare la pioggia. Il fatto che si preghi per questo non è insolito, come alcuni potrebbero credere.
Dopo tutto, quando un figlio ha un problema, non chiede aiuto al padre? Coldiretti anche è molto preoccupata. L’associazione che rappresenta gli agricoltori italiani ad annunciare in molte zone d’Italia, l’inizio dei tridui; (ciclo di preghiere della durata di tre giorni) per invocare la pioggia dopo un inverno con precipitazioni praticamente dimezzate. Ormai la siccità è conclamata. Gli incendi poi non fanno che aggravare la situazione.
Novene e tridui per la pioggia
A fianco degli agricoltori, ci sono anche i sacerdoti, che in casi simili, organizzano cicli di preghiere e liturgie con la ripresa di riti antichi; come le rogazioni e le processioni propiziatorie sulla buona riuscita delle seminagioni. A Padova nel frattempo, dove sono custodite le spoglie del nostro amato Santo, tra sabato e domenica, nelle varie messe, alcuni parroci hanno più volte pregato e invitato i fedeli alla preghiera perché torni la pioggia.
Un rappresentante della coldiretti ha dichiarato: “Siamo molto preoccupati per il nostro ambiente e per la salute di tutti. Molti nostri agricoltori mi hanno chiesto di pregare perché torni l’acqua e quindi abbiamo invocato un aiuto dal Signore“. La siccità, come risulta dagli studi di Coldiretti, minaccia oltre il 30% della produzione agricola nazionale, fra pomodoro da salsa, frutta, verdura e grano. Ma ci sono anche l’orzo, il frumento, il mais, i girasoli, la soia.
Parrocchia di Sant’Antonio di Frosinone
E la mancanza di acqua impatta anche sugli allevamenti. E quindi si prega uno accanto all’altro, con il rosario stretto bene in pugno. Le preghiere di rogazione ci sono sempre state. Si fanno tradizionalmente dopo Pasqua. Una volta erano più sentite, c’era una società agricola. Eppure, la preghiera propiziatoria è resistita attraverso i secoli passando per la società tradizionale; improntata sulla stabilità, per quella moderna votata al progresso. Non si tratta di fare la danza della pioggia. Al centro c’è sempre il rapporto di fede. La religione come istituzione in grado di garantire la tradizione e di rendere eterno questo criterio di legittimazione. Da bambini si andava nei campi di buon mattino con le preghiere di benedizione. C’era un rapporto stretto con la natura e l’ambiente. Ma ora ce ne rendiamo conto di quanto fosse importante quel legame. I nostri vecchi erano molto più consapevoli di noi.
Pregare Sant’Antonio per la pioggia con riti e suppliche
Quindi, pregare per la pioggia, avveniva nell’antichità e avviene ancora oggi. Sarebbe bello se il vescovo Spreafico, molti lo auspicano, organizzasse una processione fino al Fiume Cosa, e invitasse a recitare rosari e novene come accadeva in antico. Sono segni di fede che fanno parte della cultura contadina.
